La locuzione essere qui per restare (che avevo già menzionato qui) è un chiaro calco dell’inglese to be here to stay. Nell’archivio della Repubblica se ne trovano attestazioni a partire dal 1987, in contesti che fanno pensare a un’influenza diretta dell’inglese, come traduzioni e dichiarazioni di dirigenti d’azienda, ma non solo: vi compare anche come se fosse ormai un idiomatismo italiano. Per esempio qui tal Tananai dice di sé «Sono qui per restare».
Le alternative idiomatiche sono molte: per esempio «L’intelligenza artificiale è qui per restare» può esser resa molto meglio come «L’intelligenza artificiale ha preso piede, si è imposta, si è affermata, ecc.».
«Essere qui per restare»
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- Ferdinand Bardamu
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