«Product placement»

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Carnby
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«Product placement»

Intervento di Carnby »

Con product placement s'intende la pubblicità all'interno di opere cinematografiche, dietro pagamento dell'azienda interessata.

http://it.wikipedia.org/wiki/Product_Placement

C'è una proposta di unione con pubblicità indiretta che però non è la stessa cosa.
CarloB
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Intervento di CarloB »

Pubblicità incorporata?
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Una volta, con espressione di sospetto e condanna malcelati, si diceva pubblicità occulta: ne sono pieni, ad esempio, i filmi italiani degli anni Ottanta, in cui comparivano spessissimo marchi di sigarette e alcolici.

Pubblicità incorporata non è affatto male. Potrebbe andare, secondo voi, anche il calco collocamento di prodotto?
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Una volta, con espressione di sospetto e condanna malcelati, si diceva pubblicità occulta: ne sono pieni, ad esempio, i filmi italiani degli anni Ottanta, in cui comparivano spessissimo marchi di sigarette e alcolici.
Però, in questo caso, ci si riferisce anche a casi nei quali la pubblicità è palese e pagata, stando a quanto ho capito, con un regolare contratto.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Sí, infatti quello di pubblicità occulta è ormai un concetto antiquato e ha un sapore di sospetto e illegalità sconosciuto a product placement, che rappresenta piuttosto uno dei tanti modi di promuovere un prodotto.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Nei programmi televisivi, talvolta compare una scritta che avvisa della presenza di «inserimenti di prodotti a fini commerciali». Quell’inserimenti di prodotti mi pare il migliore traducente, investito d’una cert’aura di ufficialità.
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Carnby
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Re: «Product placement»

Intervento di Carnby »

✺✺✺ (cancellato)

Re: «Product placement»

Intervento di ✺✺✺ (cancellato) »

Carnby ha scritto: dom, 09 ott 2011 11:51C'è una proposta di unione con pubblicità indiretta che però non è la stessa cosa.
In questi 13 anni chi opera su Wikipedia in italiano è arrivato alla conclusione che sono invece la stessa cosa, e ora quel collegamento indirizza proprio a pubblicità indiretta. Ignoro se abbiano ragione o meno e diffido del loro operato, irragionevole su troppi temi, ma mi suona poco plausibile la definizione:
La pubblicità indiretta (in inglese product placement) è quel tipo di pubblicità che compare in spazi non prettamente pubblicitari, senza essere segnalata come tale
La segnalazione non sarà palese nel momento in cui appare il prodotto commerciale, ma immagino debba essere presente eccome (nei titoli di coda?), per non incorrere in sanzioni. No?
Daphnókomos
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Re: «Product placement»

Intervento di Daphnókomos »

Il Picchi lo traduce con pubblicità indiretta, che il Devoto-Oli definisce come
l'inserimento, consentito dalla legge, di un marchio o di un prodotto commerciale all'interno di un'opera cinematografica, purché questa contenga nei titoli di coda un avviso che ne renda nota la presenza
WordReference, invece, lo traduce con inserimento di prodotti, registrato così dallo Zingarelli:
tipo di pubblicità indiretta che consiste nell'inserire o nel citare in un film, in uno sceneggiato televisivo, in un romanzo ecc., un marchio o uno specifico prodotto SIN. product placement
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Carnby
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Re: «Product placement»

Intervento di Carnby »

Io mi ricordo che la pubblicità indiretta era quella, per esempio, alle marche di sigarette sulle macchine di Formula 1, sui vestiti, sui viaggi avventurosi, sulle videocassette, sulle lattine di birra ecc.
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Lorenzo Federici
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Re: «Product placement»

Intervento di Lorenzo Federici »

Mi pare che YouTube e altri lo chiamino posizionamento. Qui un esempio per Facebook.
brg
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Re: «Product placement»

Intervento di brg »

Carnby ha scritto: sab, 28 set 2024 19:37 Io mi ricordo che la pubblicità indiretta era quella, per esempio, alle marche di sigarette sulle macchine di Formula 1, sui vestiti, sui viaggi avventurosi, sulle videocassette, sulle lattine di birra ecc.
Quello, la sponsorizzazione, è un tipo di pubblicità indiretta. Come spesso succede per questo tipo di cose, basta andare su Wikipedia e leggere che il decreto legislativo 44/2010 regolamenta queste attività pubblicitarie. Cito ed evidenzio:
dd) "comunicazione commerciale audiovisiva", immagini, siano esse sonore o non, che sono destinate a promuovere, direttamente o indirettamente, le merci, i servizi o l'immagine di una persona fisica o giuridica che esercita un'attività economica e comprendenti la pubblicità televisiva, la sponsorizzazione, la televendita e l'inserimento di prodotti. Tali immagini accompagnano o sono inserite in un programma dietro pagamento o altro compenso o a fini di autopromozione;
ee) "pubblicità televisiva", ogni forma di messaggio televisivo trasmesso dietro pagamento o altro compenso, ovvero a fini di autopromozione, da un'impresa pubblica o privata o da una persona fisica nell'ambito di un'attività commerciale, industriale, artigiana o di una libera professione, allo scopo di promuovere la fornitura, dietro pagamento, di beni o di servizi, compresi i beni immobili, i diritti e le obbligazioni;
ff) "spot pubblicitario", una forma di pubblicità televisiva a contenuto predeterminato, trasmessa dalle emittenti radiofoniche e televisive, sia analogiche che digitali;
gg) "comunicazione commerciale audiovisiva occulta", la presentazione orale o visiva di beni, di servizi, del nome, del marchio o delle attività di un produttore di beni o di un fornitore di servizi in un programma, qualora tale presentazione sia fatta dal fornitore di servizi di media per perseguire scopi pubblicitari e possa ingannare il pubblico circa la sua natura. Tale presentazione si considera intenzionale, in particolare, quando è fatta dietro pagamento o altro compenso;
hh) "sponsorizzazione", ogni contributo di un'impresa pubblica o privata o di una persona fisica, non impegnata nella fornitura di servizi di media audiovisivi o nella produzione di opere audiovisive, al finanziamento di servizi o programmi di media audiovisivi al fine di promuovere il proprio nome, il proprio marchio, la propria immagine, le proprie attività o i propri prodotti;
ii) "televendita", le offerte dirette trasmesse al pubblico allo scopo di fornire, dietro pagamento, beni o servizi, compresi i beni immobili, i diritti e le obbligazioni;
ll) "inserimento di prodotti", ogni forma di comunicazione commerciale audiovisiva che consiste nell'inserire o nel fare riferimento a un prodotto, a un servizio o a un marchio così che appaia all'interno di un programma dietro pagamento o altro compenso;
mm) "telepromozione", ogni forma di pubblicità consistente nell'esibizione di prodotti, presentazione verbale e visiva di beni o servizi di un produttore di beni o di un fornitore di servizi, fatta dall'emittente televisiva o radiofonica, sia analogica che digitale, nell'ambito di un programma, al fine di promuovere la fornitura, dietro compenso, dei beni o dei servizi presentati o esibiti;
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
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Re: «Product placement»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Mi pare che la pubblicità diretta sia quella che si rivolge direttamente al consumatore con un messaggio mirato, del quale il consumatore stesso è pienamente consapevole, al fine di persuaderlo a comprare.

Le sponsorizzazioni —marchi sulle magliette di calciatori, cestisti, sulle livree delle monoposto in Formula Uno, sui tabelloni a bordo campo, ecc.— sono pubblicità indiretta, ma è pubblicità indiretta anche l’inserimento di prodotti, che ha una forza persuasiva ancor maggiore non essendo esplicita.

I prodotti e soprattutto il loro marchio sono inseriti senza soluzione di continuità nel contesto della narrazione filmica o dello spettacolo televisivo o sportivo. Il product placement si distingue dalla sponsorizzazione vera e propria, dal momento che quest’ultima si trova in luoghi in cui ci si aspetta di trovare della pubblicità (come quelli che ho elencato sopra).

È insomma una forma di sponsorizzazione piú sottile, per la quale adotterei il calco già in uso, inserimento di prodotti.

Per diradare la giungla di sponsorizzazioni occulte, come quelle spudorate dei film degli anni Settanta e Ottanta, è stato emanato il decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 28 che impone un avviso in testa o in coda al programma o alla pellicola.

Ricordo che decenni addietro si arrivò addirittura a modificare la sceneggiatura in modo da far pronunciare a un personaggio il marchio che si voleva promuovere.
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