Uso del «tu» e del «lei»

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Moderatore: Cruscanti

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Riccardino Fuffolo
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Uso del «tu» e del «lei»

Intervento di Riccardino Fuffolo »

Salve a tutti. Mi scuso subito per eventuali errori, ma utilizzando una tastiera giapponese spesse volte sono costretto ad usare apostrofi piuttosto che accenti. Chiedo venia.

Ma veniamo a noi: non mi pare che l`argomento tu/voi sia stato ancora tirato in ballo (se mi sbaglio, vi prego di farmi presente il collegamento). Inizio io con una domandina forse stupida:

qual e` la regola che presiede la seguente espressione:

"La chiamo e le faccio sapere"

So benissimo che non si puo` dire "le chiamo e la faccio sapere", ma vorrei poterlo anche spiegare con qualcosa di piu` di un "e` cosi` e basta".

"Le porto un bicchiere"
"Le mando una lettera"
"Le porgo le mie piu` sentite scuse"
"La chiamo domani"
etc. etc.

PERCHE`??? :oops:
Avatara utente
Incarcato
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Intervento di Incarcato »

" porto un bicchiere a lei"
"mando una lettera a lei"
"porgo le mie piu` sentite scuse a lei"
"chiamo + acc."

"chiamo + acc. e faccio sapere a lei"
Riccardino Fuffolo
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Intervento di Riccardino Fuffolo »

Incarcato ha scritto:" porto un bicchiere a lei"
"mando una lettera a lei"
"porgo le mie piu` sentite scuse a lei"
"chiamo + acc."

"chiamo + acc. e faccio sapere a lei"
D`accordo... ma perche` si dice:

LA chiamo (chiamo lei) e LE faccio sapere (faccio sapere a lei)?
Bue
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Intervento di Bue »

Per lo stesso motivo per cui si dice "io lo picchio" ma "io gli do uno schiaffo": in italiano esistono il complemento oggetto e il complemento di termine (io do qualcosa a lei, io LA do a lei, io LE do qualcosa). Non c'entra il dare del lei o del tu, è una questione molto più fondamentale di analisi logica.
Avatara utente
Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Bue ha scritto:Per lo stesso motivo per cui si dice "io lo picchio" ma "io gli do uno schiaffo": in italiano esistono il complemento oggetto e il complemento di termine (io do qualcosa a lei, io LA do a lei, io LE do qualcosa)…
Se invece si chiedeva il perché del costrutto causativo, può leggere quanto scritto a p. 3 di questo capitolo della Grammatica dell’italiano antico (che vale con poche differenze anche per l’italiano moderno)…
Ladim
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Intervento di Ladim »

In altre parole: il verbo «chiamare» introduce un 'complemento oggetto'; e in italiano, il pronome allocutivo, in questo caso prende la forma «la» (accusativo); la forma «le» vale per gli altri complementi («far sapere» chiede un 'complemento di termine' etc.) — in ambito romanzo, la declinazione dei pronomi è l'unica spia che ci è rimasta del sistema casuale latino... (a parte il rumeno, che ha mantenuto un sistema bicasuale anche con i sostantivi femminili...)...
Avatara utente
Incarcato
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Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 12:29

Intervento di Incarcato »

Sito interessante, Infarinato: mi stampo tutto! :D
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

(a parte il rumeno, che ha mantenuto un sistema bicasuale anche con i sostantivi femminili...)...
Con i sostanti di tutti i generi: maschile, femminile e neutro.

Om - maschile (essere umano):
omul - l'essere umano
omului - dell'/all'essere umano
oamenii - gli esseri umani
oamenilor - degli/agli esseri umani

casă - femminile (casa):
casa - la casa
casei - della/alla casa
casele - le case
caselor - delle/alle case

tren - neutro (treno):
trenul - il treno
trenului - del/al treno
trenurile - i treni
trunurilor - dei/ai treni
Ladim
Interventi: 216
Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 14:36

Intervento di Ladim »

Brazilian dude ha scritto:Con i sostanti di tutti i generi: maschile, femminile e neutro.
Mi perdoni, io non conosco il rumeno, eppure sembra che la bicasualità investa ancora il solo femminile, e al singolare – per il neutro e il maschile sembra cambiare l'articolo, non il sostantivo (LUI è l'articolo genitivo-dativo maschile singolare; così LOR al plurale; L nominativo-accusativo singolare, I plurale etc. E non sarebbe «casei», semmai «unei case»... ?).

Ma se voleva dire che la bicasualità, per il neutro e il maschile (e il femminile plurale), è marcata dall'articolo, allora concorderei...
Brazilian dude
Moderatore «Dialetti»
Interventi: 726
Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03

Intervento di Brazilian dude »

Non capisco bene la sua domanda. Le dico semplicemente che tutti i sostantivi rumeni si declinano.

Unei casei vuol dire d'una/a una casa.
Ladim
Interventi: 216
Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 14:36

Intervento di Ladim »

Il rumeno ha conservato la flessione 'casuale' (ovvero bicasuale) solo per i sostantivi femminili al singolare (e cioè, casA [desinenza Nom.-Acc. «la casa»]; casEi [desinenza Gen.-Dat. «della, alla casa»]); per il maschile e il neutro, non vi è flessione del sostantivo, ma dell'articolo, che nel rumeno si pospone e si fonde con il nome da cui dipende (omu+l [articolo Nom.-Acc. singolare «l'uomo»]; oameni+i [articolo Nom.-Acc. plurale «gli uomini»]; omu+lui [articolo Gen.-Dat. singolare], oameni+lor [articolo Gen.Dat. plurale] etc.). [N.B. il tema del sostantivo, che distingue due forme, una per il singolare e una per il plurale, ci dice che omu deriva dal nomitativo latino, come in italiano etc.].

La posposizione dell'articolo determinativo è un tratto tipico del rumeno.

Per il femminile plurale, case+le [articolo Nom.-Acc. plurale «le case»] e case+lor [articolo Gen.-Dat. plurale] – il sostantivo non cambia, ché resta «case»; ciò che cambia è appunto l'articolo determinativo; con l'indeterminativo, che non si fonde con il nome, e si comporta come gli articoli delle altre lingue romanze: o casA [singolare Nom.-Acc.], unei casE [singolare Gen.-Dat.] – qui si vede bene la desinenza (che non si confonde con l'articolo); ma al plurale niste case [Nom.-Acc.], unor case [Gen.-Dat.] etc.
Avatara utente
arianna
Interventi: 234
Iscritto in data: lun, 06 dic 2004 15:08

Intervento di arianna »

Incarcato ha scritto:Sito interessante, Infarinato: mi stampo tutto! :D
Concordo! :)
Sto "esplorando" questo sito, molto affascinante, e dove si leggono molte parole e costrutti che nei discorsi e negli scritti d'oggi non si leggono quasi piú...Or tu com'hai fatto? Che convien dire? Vuo' tu vedere...? Il quale nol (non) permetterebbe...
Scusate la divagazione :oops:
Felice chi con ali vigorose
le spalle alla noia e ai vasti affanni
che opprimono col peso la nebbiosa vita
si eleva verso campi sereni e luminosi!
___________

Arianna
Bue
Interventi: 866
Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 11:20

Intervento di Bue »

arianna ha scritto:si leggono molte parole e costrutti che nei discorsi e negli scritti d'oggi non si leggono quasi piú...
Mi scusi, ma se così non fosse, perché sarebbero stati così scemi da chiamarlo "italiano antico"?
Avatara utente
arianna
Interventi: 234
Iscritto in data: lun, 06 dic 2004 15:08

Intervento di arianna »

Bue ha scritto:
arianna ha scritto:si leggono molte parole e costrutti che nei discorsi e negli scritti d'oggi non si leggono quasi piú...
Mi scusi, ma se così non fosse, perché sarebbero stati così scemi da chiamarlo "italiano antico"?
Logiquement :mrgreen:

Mi sono espressa male: quello che volevo dire è che sarebbe "divertente" se ogni tanto si rispolverassero (non in una pagina del quotidiano, certo) certe parole o costrutti d'un tempo, invece della solita musica angloitaliana! :evil:
Felice chi con ali vigorose
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Arianna
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