Pèrgolo per ‹poggiolo, terrazzino› l’ho trovato nel
Dizionario etimologico veneto-italiano a cura di Dino Durante e Gianfranco Turato, che è però un’opera incentrata soprattutto sul lessico del cosiddetto «
veneto centrale» (pressappoco le provincie di Padova, Venezia e Rovigo) e del veneziano. Non vi si trovano, per dire, due veronesismi puri come
pearà (salsa di pan grattato, brodo, midollo di bue, burro e parmigiano che fa da contorno ai bolliti) e
tortór (imbuto), messi a lemma invece nel
Dizionario etimologico del dialetto veronese di Marcello Bondardo.
✺✺✺ ha scritto: ↑mer, 27 nov 2024 13:42Ferdinand Bardamu ha scritto: ↑mer, 27 nov 2024 13:19 Nel mio dialetto si dice anche
fóra come na ténca (=tinca). Non so perché si chiami in causa questo pesce…
Curioso che sia con
fuori e non con
matto (che si potrebbe spiegare semmai con i guizzi improvvisi dei pesci)
Non saprei, può darsi. Ci vorrebbe un ittiologo, o un pescatore.