Esce il «Topolino» in dialetto

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Asimiami
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Esce il «Topolino» in dialetto

Intervento di Asimiami »

La redazione della celebre rivista a fumetti Topolino ha deciso, per salvaguardare le ricchezze locali, di fare uscire per la prima volta le sue storie in dialetto.
TG1 ha scritto:Per la prima volta topolino parla in dialetto, a partire dal numero in edicola mercoledì prossimo. I primi dialetti che parlerà il topo più famoso dei fumetti, saranno il milanese, il catanese, il fiorentino e il napoletano.
E per «mercoledì prossimo» s'intende oggi, ma, chiedendo di persona all'edicolante, pare che arrivino domani (ogni dialetto apparirà solo nelle regioni a cui appartiene).

Io passerò a raccogliere la versione in milanese, voi?
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Asimiami
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Re: Esce il «Topolino» in dialetto

Intervento di Asimiami »

Eccolo! Ho avuto la fortuna di trovare un edicolante già rifornito :mrgreen:

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[MIL] Gh'è de dì che minga tusscoss l'hann voltaa e 'l Paperon de portian en gh'haa i agn.
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Infarinato
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Re: Esce il «Topolino» in dialetto

Intervento di Infarinato »

…E in un vernacolo un po’ piú comprensibile :mrgreen::
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Asimiami
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Re: Esce il «Topolino» in dialetto

Intervento di Asimiami »

Infarinato ha scritto: mer, 15 gen 2025 18:38 …E in un vernacolo un po’ piú comprensibile :mrgreen::
:lol:
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Millermann
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Re: Esce il «Topolino» in dialetto

Intervento di Millermann »

Bellissima iniziativa… almeno a prima vista.
Poi, come al solito, guardando i dettagli, si trova qualcosa di criticabile. In questo caso, ciò che non mi piace piú di tanto è il fatto che:

Pare che l'iniziativa sia una tantum, ideata in occasione della «giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali». Quindi, i quattro dialetti scelti non sono i primi, ma gli unici in programma (almeno per questa tornata). :roll:

Se è vero che l'editore si è avvalso della collaborazione di Riccardo Regis – Professore ordinario di Linguistica italiana dell’Università degli Studi di Torino, esperto di dialettologia italiana – che ha coordinato un team di linguisti, trovo inoltre un po' banale (e riduttiva) la scelta di distribuire le varie versioni dialettali su base regionale, e non di aree linguistiche. :?

Il dialetto catanese, per citarne uno, non è piú comprensibile ai ragazzi palermitani o trapanesi di quanto lo sia a quelli reggini o addirittura leccesi: perché allora limitare la distribuzione all'isola? E lo stesso vale per il napoletano, compreso ad Avellino o Benevento come a Foggia o a Campobasso, e il milanese, che viene proposto a Bergamo e Cremona, ma non a Novara e Alessandria.
E mi chiedo anche cosa ne pensino gli amici toscani del fatto che tra i quattro dialetti sia stato inserito il fiorentino: ma non dovrebbe essere considerato un modello di lingua italiana? :P

Mi sarebbe piaciuto, poi, che i ragazzi di tutte le regioni potessero confrontare le quattro versioni della storia, per individuarne e capirne le differenze, e invece questo è praticamente impossibile, a meno di riuscire a procurarsi le diverse (e limitatissime) «edizioni speciali», con notevole impegno, anche finanziario.

Insomma, per citare il professore:
«Un'iniziativa molto interessante, anche perché è la prima volta che mi capita di svolgere attività di divulgazione rivolgendomi a un pubblico fatto anche di bambini», ma che, a mio modesto parere, poteva essere portata avanti in modo piú creativo e significativo. :)
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
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Ferdinand Bardamu
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Re: Esce il «Topolino» in dialetto

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Il fatto che si parlasse di milanese, catanese, ecc. e non di lombardo, siciliano, ecc. mi ha fatto ben sperare. Ma come ha detto Millermann, è un’iniziativa senza seguito.

Cosí fatta, però, non ha molto senso: se si fosse estesa a tutte le regioni, avrebbe generato una grande aspettativa e di conseguenza buoni introiti, visto che i cultori dei dialetti sono molti in tutta Italia.

Penso che la scelta di distribuire le versioni dialettali solo entro i confini delle regioni amministrative sia dovuta a ragioni logistiche, ma concordo: penalizza i parlanti di un certo dialetto —o meglio, di una sua variante— che si trovano di là dal confine regionale.
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Asimiami
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Re: Esce il «Topolino» in dialetto

Intervento di Asimiami »

A me sono sorti un paio di dubbi riguardanti le scelte ortografiche fatte, perché la versione in milanese era un mappazzone di ortografie provenienti da diverse scuole stilistiche della Lombardia: Paperone e Battista parlavano milanese antico e con la grafia portiana, Archimede ed Edi bergamasco con le dieresi, i Bassotti una grafia che sembra unificata con quella bergamasca ma parlando il milanese di campagna. :|
Non biasimo, però, il linguista autore, perché rispecchia perfettamente l'annosa diatriba pulsante fra i dialetti lombardi, che non riescono (o non vogliono) a trovare un'ortografia comune.

Il lessico e la sintassi erano, invece, ben scritti; hanno fatto un buon lavoro e li faccio i miei complimenti sinceri! Alcuni termini sono stati tradotti attraverso dei neologismi e mi chiedo quali siano le parole originali, alcuni dei neologismi che ho trovato sono stati: inteligensa cibernetica, servelu olografech, resbaldì [riavviare?].

A Millermann ed anche Ferdinard voglio dire senza cattiveria alcuna che è bene essere grati di quello che è stato portato, perché l'editoria del Topolino nei suoi piccoli passi si è mossa nella direzione giusta; è anche esigendo un cambiamento netto che si rischia di fermare l'avanzamento della propria causa.
Millermann ha scritto: mer, 15 gen 2025 18:56 Pare che l'iniziativa sia una tantum, ideata in occasione della «giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali». Quindi, i quattro dialetti scelti non sono i primi, ma gli unici in programma (almeno per questa tornata). :roll:
[...]
Il dialetto catanese, per citarne uno, non è piú comprensibile ai ragazzi palermitani o trapanesi di quanto lo sia a quelli reggini o addirittura leccesi: perché allora limitare la distribuzione all'isola? E lo stesso vale per il napoletano, compreso ad Avellino o Benevento come a Foggia o a Campobasso, e il milanese, che viene proposto a Bergamo e Cremona, ma non a Novara e Alessandria.
E mi chiedo anche cosa ne pensino gli amici toscani del fatto che tra i quattro dialetti sia stato inserito il fiorentino: ma non dovrebbe essere considerato un modello di lingua italiana? :P
Ferdinand Bardamu ha scritto: mer, 15 gen 2025 20:07 Cosí fatta, però, non ha molto senso: se si fosse estesa a tutte le regioni, avrebbe generato una grande aspettativa e di conseguenza buoni introiti, visto che i cultori dei dialetti sono molti in tutta Italia.
Troppo, il lavoro sarebbe stato troppo, gestire le logistiche fuori dalle amministrazioni regionali ed aggiungere ulteriori dialetti, per il Topolino, una rivista a fumetti settimanale.
Avrebbero innalzato delle aspettative irraggiungibili e già immagino gli articoli di giornale e i commenti reziali al conseguente risultato mancato che avrebbero scritto: "sembra una storpiatura dell'italiano", "era meglio non farlo proprio" o "c'è anche la versione in dialetto?".
Per citare la saggezza della nostra lingua: "chi troppo vuole nulla stringe" e "chi si contenta gode"; meglio contentarsi dei quattro (cinque con il bergamasco) dialetti curati, che è un gran passo, un modello per tutte le pubblicazioni future [Chi di voi avrebbe mai pensato dell'uscita del Topolino in dialetto prima di qualche settimana fa? :P ].
Millermann ha scritto: mer, 15 gen 2025 18:56 Mi sarebbe piaciuto, poi, che i ragazzi di tutte le regioni potessero confrontare le quattro versioni della storia, per individuarne e capirne le differenze, e invece questo è praticamente impossibile, a meno di riuscire a procurarsi le diverse (e limitatissime) «edizioni speciali», con notevole impegno, anche finanziario.
Mi trovo d'accordo, non penso ci abbiano pensato e basterebbe qualche pagina di spunto negli altri dialetti da confrontare; :roll: adesso che ho finito di leggere la storia con il fumetto in mano muoio dalla voglia di confrontarlo il resto delle versioni. :evil:
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