«Sculato»

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Carnby
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«Sculato»

Intervento di Carnby »

brg ha scritto: gio, 08 giu 2023 18:30 Noto in quella pagina del GDLI il termine "sculato" con la seguente nota: "da culo, col prefisso latino ex- con valore intensivo". Non è un privativo?
Sculato oggi significa perlopiù ‘sfortunato’ (e sculo ‘sfortuna’), ma in passato, in Toscana, sculato aveva valore di ‘eccezionalmente fortunato’.
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Ferdinand Bardamu
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«Sculato»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

brg ha scritto: gio, 08 giu 2023 18:30 Noto in quella pagina del GDLI il termine "sculato" con la seguente nota: "da culo, col prefisso latino ex- con valore intensivo". Non è un privativo?
Il prefisso s- ha anche valore intensivo: qui la parola equivale a «che, chi ha molto culo». C’è da dire che in effetti si presta all’equivoco, avendo per l’appunto s- il doppio valore intensivo e privativo. Forse l’interpretazione intensiva è favorita dal fatto che il significato di ‹sfortunato› è di solito coperto da sfigato

In veneto, per esempio, s- ha molto spesso valore intensivo: sparonzare (da paron, ‹spadroneggiare›), sgarofolare (da garòfolo, ‹garofano›, mangiare avidamente, consumare), sgozare (da goza, ‹goccia›, gocciolare), ma scancanare (da càncano, ‹togliere i cardini, dissestare›).
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G. M.
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Re: «Sculato»

Intervento di G. M. »

Carnby ha scritto: gio, 08 giu 2023 18:51 Sculato oggi significa perlopiù ‘sfortunato’ (e sculo ‘sfortuna’), ma in passato, in Toscana, sculato aveva valore di ‘eccezionalmente fortunato’.
Potrei sbagliarmi, ma dalle mie parti (Parma) mi pare d'averlo sentito solo col secondo significato. Vedo che è riportato come secondo significato in Slengo, quindi è ancora vivo da qualche parte.

Nei Sinonimi e Contrari Treccani (2003) è riportata solo l'accezione positiva (corsivi miei):
Il principale impiego fig[urato] di c[ulo] è nel senso di «fortuna» [...]. Da quest’uso, deriva anche l’agg[ettivo] volg[are] sculato, con i sinon[inimi] fortunato, nato con la camicia (o sotto una buona stella) e i contr[ari] (region[ale]) iellato, nato sotto una cattiva stella, (pop[olare]) scalognato, (region[ale]) scarognato, (region[ale]) sficato, (region[ale]) sfigato, sfortunato, sventurato.
brg
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Re: «Sculato»

Intervento di brg »

Dalle mie parti si usa la parola "sculo" con il significato di "sfortuna". Le conseguenze sono ovvie.
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Ottocentesco
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Re: «Sculato»

Intervento di Ottocentesco »

G. M. ha scritto: ven, 09 giu 2023 10:06 Potrei sbagliarmi, ma dalle mie parti (Parma) mi pare d'averlo sentito solo col secondo significato. Vedo che è riportato come secondo significato in Slengo, quindi è ancora vivo da qualche parte.

Nei Sinonimi e Contrari Treccani (2003) è riportata solo l'accezione positiva…
Sono di Parma anch'io, e quand'ero ragazzo –- negli anni Settanta -- usavamo correntemente "sculato" nell'unico senso di "straordinariamente fortunato".
Nel dialetto locale, parlato parzialmente e spesso impropriamente da noi ragazzi, esisteva il termine equivalente "sculè", che però mi vien ora da pensare fosse la dialettizzazione di una parola originariamente toscana, col significato di "fortunatissimo", entrata nell'italiano della città e da noi poi resa parmigiana (cfr. messaggio di Carnby).
Per inciso, non ricordo che all'epoca "sfigato" fosse ancora entrato nell'uso.
Ultima modifica di Ottocentesco in data mar, 04 feb 2025 17:12, modificato 1 volta in totale.
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Carnby
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Re: [FT] «Sfiga» e «sfigato»

Intervento di Carnby »

Fuori tema
Ottocentesco ha scritto: mar, 04 feb 2025 10:56 Per inciso, non ricordo che all'epoca "sfigato" fosse ancora entrato nell'uso.
Mi pare che sfiga sia entrato in uso negli anni Ottanta e sfigato ancora dopo. Però ha sostituito perlopiù scalogna e scalognato.
valerio_vanni
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Re: «Sculato»

Intervento di valerio_vanni »

Io negli anni '80 sculato non lo ricordo, sculo sì (che sculo!). L'espressione conviveva con "che sfiga!".
Sfigato non credo che sia successiva, ricordo quando uscì la canzone degli 883 "6/1/sfigato" e mi pare che non dicesse niente di nuovo.
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Infarinato
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Re: «Sculato»

Intervento di Infarinato »

Il GRADIT (col De Mauro in linea) ci dà come termini ad quos il 1974 per la prima attestazione di sfiga, il 1980 per sfigato e genericamente il sec. XX per sculo e sculato. Il Sabatini-Coletti conferma 1974 e 1980 per i primi due, ma azzarda un 1991 per il quarto (il terzo non c’è). Il Devoto-Oli concorda col GRADIT, ma ci propone un interessante 1863 per sculato nell’accezione [piú antica], però, di «fortunato». Lo Zingarelli si accoda agli altri per sfiga e sfigato, e non riporta né sculo sculato.
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