«Sigaro»: sdrucciolo o piano?
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«Sigaro»: sdrucciolo o piano?
Leggendo il prologo della commedia di Giacosa Una partita a scacchi, in versi martelliani, mi sono imbattuta in questo verso:
È il fumo di un sigaro, è un’ombra, è tutto, è nulla
Qui per ragioni metriche va evidentemente pronunciato "sigàro", che è bene in linea con la pronuncia di altre lingue.
Mi chiedevo se la questione della differenza rispetto alla pronuncia attuale sia mai stata affrontata dai linguisti e collocata nel tempo.
La mia ipotesi è che sigàro sia la pronuncia originaria e quella attuale risenta dell'accento secondario di sìgarétta, dunque la pronuncia attuale potrebbe essersi diffusa quando il consumo di sigarette è diventato preponderante rispetto a quello del sigaro. Che ne pensate?
È il fumo di un sigaro, è un’ombra, è tutto, è nulla
Qui per ragioni metriche va evidentemente pronunciato "sigàro", che è bene in linea con la pronuncia di altre lingue.
Mi chiedevo se la questione della differenza rispetto alla pronuncia attuale sia mai stata affrontata dai linguisti e collocata nel tempo.
La mia ipotesi è che sigàro sia la pronuncia originaria e quella attuale risenta dell'accento secondario di sìgarétta, dunque la pronuncia attuale potrebbe essersi diffusa quando il consumo di sigarette è diventato preponderante rispetto a quello del sigaro. Che ne pensate?
Re: «Sigaro»: sdrucciolo o piano?
Ne parlano Fanfani e Arlia.
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Re: «Sigaro»: sdrucciolo o piano?
Grazie! <3
- Millermann
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Re: «Sigaro»: sdrucciolo o piano?
Benvenuto/a!Fiordilapazio ha scritto: mar, 11 feb 2025 23:55La mia ipotesi è che sigàro sia la pronuncia originaria e quella attuale risenta dell'accento secondario di sìgarétta, dunque la pronuncia attuale potrebbe essersi diffusa quando il consumo di sigarette è diventato preponderante rispetto a quello del sigaro.

Non è proprio cosí, ma è qualcosa di simile. Riporto la spiegazione che si può trovare alla voce cigarro del GDLI, che cita l'Arlía in un modo forse piú comodo da consultare:
Dunque, se ho ben capito ciò che vuol dire: la grafia originaria era quella spagnola, cigàrro, con pronuncia all'italiana, piana. Da questa sarebbero poi derivate le voci regionali sigàrro e zigàrro, sempre piane ma con pronuncia spagnoleggiante, e la grafia cigàro, scempia ma sempre piana (e pronunciata all'italiana). Se avessi frainteso, spero che qualcuno avrà la bontà di farmelo notare.cigaro (cigarro), sm. disus. sigaro. […]
= dallo spagn. cigarro (nel 1610), di etimo incerto. cfr. Arlía, 92: « 'cigarro', così in alcune provincie dicesi, come in altre 'sigarro' e 'zigarro', che è sempre lo spagnolo cigarro (che si pronunzia sigarro) donde venne l'uso o abuso, che voglia dirsi, della foglia di tabacco attorcigliata da fumarsi. Altri, seguendo la voce francese cigare, modificano, facendo sdrucciola la voce, dicendo 'zigaro' o 'sigaro'. Comunque sia la voce ora accettata dall'uso comune è sigaro, e questa e non altra è la propria ». V. Sigaro e Sigaretta.

La pronuncia sdrucciola sígaro deriverebbe, invece, da un adattamento del francese cigare, con ritrazione dell'accento.
Una curiosità: questa ricerca mi ha fatto tornare in mente quando, da bambino, sentivo gli anziani chiamare il sigaro, in dialetto, zicàrru. Quella parola mi faceva ridere, e la trovavo buffa per via dell'accentazione diversa da sígaro; mai avrei immaginato trattarsi d'un semplice spagnolismo!

In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
Re: «Sigaro»: sdrucciolo o piano?
Che poi, nello spagnolo odierno, il sigaro si dice puro, mentre cigarro è un iperonimo, potendosi riferire sia al sigaro sia alla sigaretta (cigarillo). Non so da quanto è in uso questa distinzione.
Re: «Sigaro»: sdrucciolo o piano?
Si tratta unicamente del fenomeno metrico della diastole, necessario qui per la corretta scansione del primo settenario piano nel martelliano. La pronuncia in uso, come indicato in Fanfani-Arlía (1877), era infatti sdrucciola.
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