«Situationship»

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Re: «Situationship»

Intervento di ✺✺✺ (cancellato) »

Fuori tema
domna charola ha scritto: gio, 05 set 2024 23:49In effetti, la frase citata da Carnby fa riferimento sì all'uso che del verbo conoscere viene fatto nella Bibbia, ma come eufemismo per indicare una conoscenza carnale fra due persone ben definite, basandosi sull'uso che ne viene fatto in Genesi 4,1 (Adamo conobbe Eva sua moglie la quale concepì, ma in alcune traduzioni si trova direttamente "si unì"), nonché nel Vangelo, quando Maria risponde all'Angelo Anunciante "non conosco uomo".

Il problema però è un altro, perché per "conoscenza biblica" si intende proprio l'atto in sé, indipendentemente dall'esistenza o meno di una relazione e dal suo tipo. Ovvero, potrebbe essere una coppia sposata e che non "si conosce" ancora, oppure due persone che si incontrano casualmente, si conoscono, e poi non si rivedono più.
Non è propriamente così. Nella pericope di Adamo ed Eva si trova sì tradotto il verbo יְדַע, yāḏaʿ. E qui identifica sì l'atto carnale in sé, senza implicazioni sentimentali, come chiarisce il prosieguo del testo: Eva infatti afferma di aver acquistato un uomo grazie al Signore, come se non avesse già Adamo e come se Adamo non avesse contribuito.

Ma, come ricordavo nel precedente intervento, non è sempre così negativo o solo sessuale l'uso di yāḏaʿ nella Bibbia (il sesso in sé non è né negativo né positivo nella Bibbia, è l'uso che se ne fa a dargli una moralità, anche all'interno dell'unione sponsale: essendo dono di Dio per unire gli sposi e renderli fecondi diventa peccato anche un uso egoistico di uno dei due, per questo si parla di castità - che non è continenza - anche all'interno del matrimonio), anzi tutt'altro: il card. Ravasi spiega come nelle sue 1.119 occorrenze si può trovare tra gli altri:

- Gen 2,24 ("Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un'unica carne"), dove quell'essere un'unica carne non è più quel rapporto asimmetrico di Adamo (tradotto malamente con "si unì" nella CEI 1974, e più efficacemente con "conobbe" nella CEI 2008), ma paritario e dunque unitivo, da cui la scelta di "unirsi" usata qui, al posto di "conoscere" usata per Adamo.

- Gen 18,19 ("Io l’ho scelto [conosciuto], perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui a osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto"), di Dio ad Abramo.

- Dt 8,5 ("Riconosci in cuor tuo che, come un uomo corregge il figlio, così il Signore, tuo Dio, corregge te», dice Mosè al popolo di Israele.

- Os 6,6 ("Voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti") dove Osea associa conoscenza e amore per Dio.

- Sal 9,11 ("Confidano in te quanti conoscono il tuo nome"), dove la fede in Dio diventa conoscenza di Dio, ossia amore per Dio.
Quindi usare il "conoscere" biblico, per dire copulare, è quantomeno parziale qui, dove i sentimenti non sono messi in ballo, mentre nell'uso biblico diffuso sì. Così come è parziale accostare Adamo e Maria, che certamente non voleva reificare Giuseppe.
Mentre qui si parla di una relazione in qualche modo consapevole e stabile, al di là dell'atto sessuale in sé.
La stabilità è nell'uso in italiano o già per gli inglesi ci si riferisce a un rapporto duraturo non ufficializzato? Perché quel "situation" mi farebbe pensare a saltuarità.
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Lorenzo Federici
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Re: «Situationship»

Intervento di Lorenzo Federici »

Millermann ha scritto: dom, 01 set 2024 11:36 Come s'è detto in precedenza, anche un semplice calco potrebbe bastare, ma secondo me, in un caso come questo, ci sono le premesse per calcare l'intera parola macedonia inglese, cosí com'è. Proporrei quindi *situarelazione.
Sì, ma questo ha senso se il termine viene inteso come relazione situazionale. A me il termine è sempre sembrato l'unione di situation e relationship, che in italiano sarebbe l'unione di situazione e relazione, o comunque situation + -ship, dove il secondo elemento non ha un equivalente in italiano.
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Millermann
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Re: «Situationship»

Intervento di Millermann »

Mi scusi, caro Lorenzo, ma questo è esattamente quello che intendevo io. Cioè, riuscire a rendere in italiano la parola macedonia inglese «situa[tion] [rela]tionship» oppure (il che, ai nostri fini , è lo stesso) «situation [relation]ship». Non lo leggo affatto come *«relazione situazionale» (che presupporrebbe l'esistenza d'un prefisso *«situa-» già ben attestato, ma cosí non è). :?

Da quel che mi sembra di conoscere sulla formazione dei composti nelle due lingue, mentre in inglese è normale unire la prima parte della prima parola alla seconda parte della seconda parola (ne basta un pezzetto che sia riconoscibile, meglio ancora se c'è un po' di sovrapposizione), in italiano la seconda parola si lascia sempre intera. Gli esempi al riguardo sono molteplici: ho già citato cantautore (da cant[ante] autore), metalmeccanico (da metal[lurgico] meccanico), ma c'è anche avicunicolo (da avi[colo] cunicolo) e chissà quanti altri casi ancora.

Secondo me, questi esempi ricadono nella tipologia dei composti copulativi (il che, tra l'altro, com'è stato già notato, in questo caso casca a fagiolo :lol:). Sono cioè concettualmente simili a portafinestra, che è sia una porta sia una finestra: cantautore è sia un cantante sia un autore e, se ho ben capito, una situationship è, in un certo senso, sia una «situazione» –qualsiasi cosa s'intenda con questa parola– sia una relazione: una situarelazione, quindi.
Non so… io continuo a trovarla una parola macedonia credibile, «probabile» (cioè non «improbabile») e coerente con altre formazioni italiche che vengono accettate e usate senza problemi. ;)
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brg
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Re: «Situationship»

Intervento di brg »

A dire la verità, non ho trovato riscontri che indichino che "situationship" sia una parola macedonia. Mi pare, anzi, credibile che si tratti di un termine derivato da "situation" con l'aggiunta del suffisso comune "-ship", significante stato o condizione, sul modello di "relation" e "relationship" e pure, magari, di "friend" e "friendship". Insomma, il termine indicherebbe una "relazione (amorosa) di situazione o circostanza", ovvero, se si considera che "situation" rimandi ad una situazione generica ed indefinita, una situazione di un tipo non meglio specificato, avrebbe il significato di "relazione (amorosa) non meglio definita o non definibile". In pratica, cioè, "situationship" significa proprio "relazione (amorosa)" o "frequentazione (amorosa)", quindi la condizione di due amanti senz'altro detto. Infatti, sebbene il termine "relationship" sia spesso tradotto con "relazione" in questo contesto, la parola anglosassone suggerisce un'ufficialità, un riconoscimento, un senso di "stare insieme", come si dice in italiano, che in realtà la parola "relazione" non implica nella nostra lingua.

Ma se la teoria è ostica, proverò con un esempio. Prendiamo la frase "Paul and Cindy are in a situationship" e proviamo a tradurla in italiano. Mi sono venute in mente un paio di possibilità.
  • Paul e Cindy sono amanti.
  • Paul e Cindy hanno una relazione (amorosa).
  • Paul e Cindy escono insieme. (Mai "stanno", che suggerisce una condizione di stabilità aliena al concetto di "situationship".)
  • Paul e Cindy si frequentano. (Quando pronunciate la parola "frequentano", strizzate l'occhio.)
  • Paul/Cindy esce con Cindy/Paul.
  • Paul/Cindy va con Cindy/Paul.
  • Cindy la dà a Paul. (Informale.)
  • Cindy la dà a Paul in amicizia/senza impegno/a gratis. (Informale informativa.)
  • Paul e Cindy si vedono a cene eleganti.
  • Cindy è la Maria Rosaria di Paul. (Per suggerire il presentimento di finale tragico, l'alone melodrammatico, che spesso accompagna queste storie.)
Ce ne potrebbero essere altre.
SamueleBozzato
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Re: «Situationship»

Intervento di SamueleBozzato »

Su Google questo termine viene definito in molti siti relazione non relazione o anche non relazione.
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Millermann
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Re: «Situationship»

Intervento di Millermann »

brg ha scritto: sab, 07 set 2024 0:30 A dire la verità, non ho trovato riscontri che indichino che "situationship" sia una parola macedonia. Mi pare, anzi, credibile che si tratti di un termine derivato da "situation" con l'aggiunta del suffisso comune "-ship", significante stato o condizione, sul modello di "relation" e "relationship" e pure, magari, di "friend" e "friendship".
Se fosse cosí, le cose sarebbero un po' diverse (non troppo), ma a quanto pare, quando si ha che fare con neologismi di provenienza popolare, non è facile trovare un'origine certa. Su questo dizionario, apparentemente attendibile e accurato, leggiamo:
WHERE DOES SITUATIONSHIP COME FROM?
Situationship combines the words situation and relationship. As the name suggests, a situationship often refers to a complex situation in which two people are in something that resembles some sort of romantic relationship but remains undefined.
Invece, il «guichizionario» inglese propone:
Etymology
From situation +‎ -ship or a blend of situational +‎ relationship.
Dunque, torna valida perfino l'interpretazione «relazione situazionale» che avevo appena scartato! :roll:

Non perché abbia alcun interesse nel difendere la mia proposta (che ormai sta venendo un po' a noia anche a me), ma non posso fare a meno di notare che situarelazione starebbe bene in due dei tre possibili significati, e in piú godrebbe della tanto ricercata monoreferenzialità.

La sua frase d'esempio, resa in italiano come Paul e Cindy hanno una *situarelazione, potrà risultare ostica ai piú, ma di certo a chi fa uso del forestierismo sembrerà chiarissima. :P
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Lorenzo Federici
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Re: «Situationship»

Intervento di Lorenzo Federici »

*Quasirelazione?
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Re: «Situationship»

Intervento di domna charola »

Fuori tema
brg ha scritto: ven, 06 set 2024 11:37
domna charola ha scritto: gio, 05 set 2024 23:49 […] nonché nel Vangelo, quando Maria risponde all'Angelo Annunciante "non conosco uomo". […]
Però i vangeli sono stati scritti in greco e quello di Luca in particolare è scritto in un greco discreto. Infatti quest'uso del verbo "conoscere" è del tutto legittimo nella lingua greca antica. Scrive Plutarco:
οὔτ’ ἄλλην ἔγνω γυναῖκα πρὸ γάμου πλὴν Βαρσίνης
cioè
non conobbe altra donna prima del matrimonio tranne Barsine.
Resta il fatto che per la maggior parte dei parlanti l'esempio biblico è abbastanza noto e corrente, se non altro perché ci incappi da bambino a catechismo, e passi almeno una decina di anni a chiederti: "ma se non conosce uomo, cosa ci vuole a conoscerne uno? basta guardarsi attorno…" poi, finalmente, ci arrivi… :) e allora associ le due cose, il verbo e la bibbia.

Quelli che invece conoscono il significato del termine greco perché hanno letto autori in greco sono molto ma molto di meno…
brg ha scritto: ven, 06 set 2024 11:37
domna charola ha scritto: gio, 05 set 2024 23:49 […] E' per quello che a me viene sempre da usare il paragone col mondo trobadorico, in cui l'amica o l'amico sono personaggi con cui si intrattiene una relazione riconosciuta da entrambi, anche se non ufficializzata.
Il problema è che in italiano si usa già tale termine in questo contesto, ma per indicare relazioni con un che di clandestino. Se dico che "Tizia ha l'amico", significa che Tizia ha un amante.
Infatti specifico "amico nel senso medievale del termine", e poi aspetto di vedere chi capisce il riferimento e chi no... La "bell'amica" cantata in tanti componimenti dell'epoca - o il "bell'amico" - sono personaggi alla luce del sole, conclamati. Magari non ne conosciamo il nome, ma non si fa alcun mistero che esistano, non sono propriamente clandestini.
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Re: «Situationship»

Intervento di 12xu »

A mio vedere le vie più sensate sono due: o il calco o una locuzione comprensibile e intuitiva per tutti.
Il calco migliore per me è semplicemente situazione, a seguito di una estensione semantica. Questo funge qualora il parlante conosce già l'anglismo, e perciò il calco diviene la soluzione più spontanea e famigliare.
Per la seconda via, propongo relazione disimpegnata, o più banalmente (avere un) disimpegno (con...). Delle alternative potrebbero essere libera frequentazione, o una *svincolazione (da svincol(ata) + (rel)azione); e simili.
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Millermann
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Re: «Situationship»

Intervento di Millermann »

12xu ha scritto: dom, 02 mar 2025 16:14Il calco migliore per me è semplicemente situazione, a seguito di una estensione semantica.
Su questo sono abbastanza d'accordo anch'io: sarebbe la cosa piú semplice, ma –finché l'estensione semantica non fosse completa– comporterebbe, per alcuni, gli stessi problemi d'incomprensione. :?
Delle alternative potrebbero essere libera frequentazione, o una *svincolazione (da svincol(ata) + (rel)azione); e simili.
Su questo sono invece perplesso: per me non si può formare *svincolazione, in buon italiano, a partire da svincolata relazione: almeno da ciò che sembra a me, un tale neologismo potrebbe derivare o dal verbo svincolare unito al suffisso derivativo -zione o, al limite, dall'unione di svincolo e... colazione (in italiano si tende a conservare integra la seconda parola del composto, e in questo caso ciò può trarre in inganno). :P

A questo punto, mi è venuta un'idea ancora piú semplice: mettendo insieme la mia precedente proposta *situarelazione e *non relazione, suggerito piú sopra:
SamueleBozzato ha scritto: sab, 07 set 2024 9:08 Su Google questo termine viene definito in molti siti relazione non relazione o anche non relazione.
mi viene in mente di coniare uno "svelto" *srelazione. L'inizio con sr- può sembrare insolito, ma non è cosí: ci sono casi in cui s- è preposto anche a parole che iniziano con la erre, come sragionare, srotolare, sradicare, sregolatezza:)
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Re: «Situationship»

Intervento di 12xu »

Ha ragione: svincolazione è invero l'atto di svincolare. Avevo in mente relazione svincolata che restituisce il senso ma non ho idea di come abbreviarla. In ogni caso il suo srelazione mi pare una proposta simpatica ed efficace :D
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