«Kyoto», «Kyōto»

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G. M.
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«Kyoto», «Kyōto»

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Kyoto (Kyōto) Città del Giappone (1.467.313 ab. nel 2008), nella parte centro-occidentale dell’isola di Honshu, presso l’estremità meridionale del Lago Biwa, nella fertile conca di Yamashiro. È circondata dalle montagne da ogni lato, tranne che a S, e in questa direzione (corrispondente alla pianura del fiume Yodo) dista circa 45 km dal Golfo di Osaka (Pacifico). Già capitale del Giappone, centro tradizionale dell’arte nipponica (porcellane, lacche, bronzi, broccati ecc.), sede di varie università (quella imperiale fu fondata nel 1897), è entrata successivamente a far parte della regione urbanizzata di Osaka-Kobe, arricchendosi di industrie [...]. Alla fine degli anni 1990 la città ha visto potenziare il suo settore terziario a scapito di quello industriale. Notevole il turismo.

Capoluogo dell’omonima prefettura (4613 km2, 2.635.134 ab. nel 2008), posta nella parte centro-occidentale dell’isola di Honshu, sul versante del Mar del Giappone. [...]

Protocollo di K. Documento, approvato nel 1997, di attuazione operativa degli obblighi stabiliti nella Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici per limitare gli effetti indotti dai mutamenti climatici originati dalle attività umane (➔ clima).
In Schweickard c'è una voce per Meaco, nome antico della città attestato in italiano dal '500.

In Orbis Latinus c'è un Kyotensis.

Nel Lexicon d'Egger c'è Kyotum, con Kyotenses gli abitanti e Kyotensis l'aggettivo.

Per Kyōto, il DOP dà la pronuncia italianizzata /kjɔ̍to/.

Nelle lingue sorelle, troviamo Quioto in portoghese, il non soddisfacente Kioto in spagnolo; e cose simili nelle altre lingue, quando non conservano direttamente la grafia semplificata Kyoto.

Nei Libri di Google troviamo attestazioni sparse di Chioto; non molte, ma abbastanza per chi volesse osare una grafia italiana...
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Carnby
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Re: «Kyoto», «Kyōto»

Intervento di Carnby »

Se fosse stato preso in prestito quando il latino era parlato, sarebbe diventato (probabilmente) Ciōto e oggi avremmo in italiano, regolarmente, Cioto. Ma così non è stato e quindi non saprei. Sophie McDougall, nel suo fantapolitico Romanitas, azzarda un «latino odierno» Cynoto, dato che nella sua ucronia l’impero romano non è mai caduto e si parla ancora latino.
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G. M.
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Iscritto in data: mar, 22 nov 2016 15:54

Re: «Kyoto», «Kyōto»

Intervento di G. M. »

Fuori tema
Carnby ha scritto: lun, 02 giu 2025 20:40 Se fosse stato preso in prestito quando il latino era parlato, sarebbe diventato (probabilmente) Ciōto e oggi avremmo in italiano, regolarmente, Cioto.
O forse Ciotone. :wink:
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Millermann
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Re: «Kyoto», «Kyōto»

Intervento di Millermann »

Fuori tema
G. M. ha scritto: lun, 02 giu 2025 22:33
Carnby ha scritto: lun, 02 giu 2025 20:40 Se fosse stato preso in prestito quando il latino era parlato, sarebbe diventato (probabilmente) Ciōto e oggi avremmo in italiano, regolarmente, Cioto.
O forse Ciotone. :wink:
Ovviamente a voi non fa questo effetto, ma potete ben immaginare come suonano Cioto o Ciotone a un orecchio meridionale (calabrese o lucano in particolare): (1); (2); (3):mrgreen:
Lo so, non c'entra nulla, e non ha senso includere i termini dialettali tra quelli cui prestare attenzione, ma sarebbe come proporre come esonimo di una città «Grullo» o qualcosa di simile: non particolarmente offensivo, ma nemmeno esattamente un complimento!
(Del resto, da bambino mi faceva ridere l'idea che a Creta ci fossero i… cretini:lol:)
Tornando in tema, penso che ognuno abbia sempre notato la simmetria fra i nomi delle città di Tokyo e Kyoto (almeno quando scritti in modo semplificato).
In realtà, il «kyo» delle due città coincide, mentre il «to» corrisponde a parole diverse:
  • Tokyo 東京 da 東 tō "oriente" e 京 kyō "capitale";
  • Kyoto 京都 da 京 kyō "capitale" e 都 to "metropoli"
(almeno credo, correggetemi se ho frainteso).

A parte questa differenza etimologica, per me la simmetria dev'essere rispettata anche nella traslitterazione: quindi va bene Chioto, come Tochio:)
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
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