Il termine è gergale. Il fatto che sia usato da giornalisti, politicanti e scienziati delle scienze sociali, degli studi di genere e di
digital politics non lo rende meno gergale. Il problema è che termini, che nascono burleschi o dispregiativi o per puro caso e noia, vengono presi come seri e ripresi negli studi di gente troppo pronta a dichiarare la prossima emergenza o minaccia o tendenza preoccupante proveniente dalla rete. E così un termine, che magari è stato usato un po' per scherzo, un po' per "sfottò" in ambienti ben poco formali, ed ancor meno organizzati (per cui l'uso è pure mutevole ed incoerente), viene travisato per la bandiera di qualche movimento mitico che si aggira temibile per i cunicoli (scusate, ma volevo evitare la parola "meandro") della rete. C'è qualche gruppo che si definisce "incel"? Nella rete c'è tutto. Coloro che vengono definiti "incel" dagli articoli di giornale, si definirebbero tali? Probabilmente nella maggior parte dei casi no.
Discorso a parte per "redpillare", che con gli "incel" c'entra come i cavoli a merenda. Fa indubbiamente parte del minestrone di parole, emozioni e storie inventate cucinato dai giornalisti, politicanti e scienziati di cui parlavo sopra, ma ha un'origine diversa ed un ambito di uso non sovrapponibile a quello dell'altro. Anzi, il suo uso in associazione agli "incel" è un esempio di appello all'emozione, in cui l'associazione di un gruppo disprezzato e già denunciato, gli "incel" in questo caso, viene associato ad un altro concetto, quello del "red pill", per denigrare quest'ultimo. Che ci sia una certa sovrapposizione politica tra certi "incel" e la destra alternativa, principale, ma non unica, parte che si dichiara "redpillata", è un fatto che non deve offuscare l'origine diversa e la diffusione molto più ampia e trasversale di "red pill".
Il primo termine lo lascerei com'è e lo leggerei all'italiana, ma ne sconsiglio l'uso, come di molti altri gergalismi.
Invece "red pill" si può anche tradurre con "pillola rossa", visto che si tratta di una citazione da un
film che, in italiano, usa quelle parole. Vale "illuminazione".