Divisa "di" o divisa "da"?

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Divisa "di" o divisa "da"?

Intervento di Fausto Raso »

Molto spesso sento in Tv, alla radio o leggo sui giornali, frasi del tipo "il bandito, in divisa da carabiniere...". Quel "da", a mio avviso, è assolutamente errato e va sostituito con "di": in divisa di carabiniere. Si tratta, per me, di un normale complemento di specificazione che si costruisce con la preposizione di. Questa preposizione specifica, infatti, di quale divisa (o uniforme) si tratta: divisa di vigile urbano; uniforme di cavaliere di Malta; divisa di portire d'albergo; divisa di guardia di Finanza.
Bue
Interventi: 866
Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 11:20

Re: Divisa "di" o divisa "da"?

Intervento di Bue »

Allora si dovrebbe dire anche anche "guanti di pugile", "cappello di cuoco", "scarpette di ballerina", "maschera/muta di subacqueo" etc.
La mia percezione è che "da" e "di" in questo caso siano entrambi corretti, con una predominanza del primo per quanto riguarda la frequenza d'uso, e una lieve sfumatura di significato: il "da" rimanda all'espressione "vestirsi da (carabiniere, soldato, cuoco, medico, Pulcinella)". C'è una differenza non trascurabile tra "La maschera da Zorro" e "La maschera di Zorro".
Fausto Raso ha scritto:Questa preposizione specifica, infatti, di quale divisa (o uniforme) si tratta
Beh, a parte che il "di quale" nella frase sopra è in dipendenza dal verbo "trattare" e quindi è un complemento di argomento, con lo stesso ragionamento si dovrebbe dire anche "locomotiva di vapore" anziché "a vapore" perché specifica di quale tipo di locomotiva si tratta, ecc.
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

Riporto dal vocabolario della lingua italiana Treccani (il cartaceo)
Divisa: …Oggi il termine designa piú comunemente l’uniforme militare o di corpi militarizzati, di forze di polizia e simili: “indossare la divisa”; (...), “onorare la propria divisa”; “divisa di ufficiale di fanteria”; “divisa di aviere”; “divisa di bersagliere”; “divisa di vigile urbano”; “divisa di vigile del fuoco”; “divisa di guardia giurata”, ecc.
Non ho trovato, cortese amico, nessun esempio di “divisa da”.
Quanto al “di quale”, non credo proprio possa considerarsi, nel caso specifico, un complemento di argomento. Cordialità.
PS. Per quanto riguarda "locomotiva a vapore" si tratta di una locuzione ellittica del verbo: locomotiva (che va) a vapore. Non specifica affatto di "quale" locomotiva si tratta (cosí la penso io).
Bue
Interventi: 866
Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 11:20

Intervento di Bue »

Riporto dal De Mauro:
s.f.
AU
1a abito di varia foggia e colore usato come segno distintivo dagli appartenenti a una determinata categoria, associazione, squadra sportiva e sim.: d. da cameriere, da usciere; d. accademica; d. da calciatore
1b uniforme militare: d. da carabiniere; indossare la d., presentarsi in d.

Anche il Garzanti in linea concorda.
Avatara utente
bubu7
Interventi: 1454
Iscritto in data: gio, 01 dic 2005 14:53
Località: Roma
Info contatto:

Re: Divisa "di" o divisa "da"?

Intervento di bubu7 »

Bue ha scritto: La mia percezione è che "da" e "di" in questo caso siano entrambi corretti, con una predominanza del primo per quanto riguarda la frequenza d'uso, e una lieve sfumatura di significato...
Infatti è proprio così.
Le due preposizioni considerate hanno uno spettro di valori semantici molto ampio e a volte sovrapponibili seppure, come giustamente rilevi, con lievi sfumature di significato.
Nel caso considerato siamo di fronte a un valore definito «caratterizzante» e le due preposizioni sono intercambiabili rimanendo comunque valide le tue puntualizzazioni.

P.s.

È consigliabile consultare sempre più di un vocabolario e soprattutto conoscere i criteri con i quali è stato compilato. Da questi parametri si può desumere una regola e non dal numero di vocabolari che dice una cosa o il suo contrario. Fermo restando che, quando è possibile, le regole vanno ricercate in una buona grammatica (non trascurando, neanche in quest’ultimo caso, di conoscere quale linea segua [se più o meno conservatrice]).
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 8 ospiti