«Indefinitivamente»
Moderatore: Cruscanti
«Indefinitivamente»
Mi capita spesso di trovare indefinitivamente al posto di indefinitamente, quando si intende parlare di un tempo indeterminato (ma non solo): probabilmente accade per analogia con definitivamente.
Che dite?
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Re: «Indefinitivamente»
Gentile Federico il De Mauro in linea e il Treccani in linea non registrano l'avverbio indefinitivamente. Non so altri vocabolari...Federico ha scritto:Mi capita spesso di trovare indefinitivamente al posto di indefinitamente, quando si intende parlare di un tempo indeterminato (ma non solo): probabilmente accade per analogia con definitivamente.
Che dite?
Probabilmente dalla locuzione in definitiva (esiste?) alcuni hanno coniato l'avverbio indefinitivamente.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Se n’era già parlato qui.
Aggiungo questa citazione:
Aggiungo questa citazione:
Io, per me, non l’uso mai, preferendo indefinitamente.Il decreto fu non rivocato, ma sospeso indefinitivamente. (Papi)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Come mai il GRADIT registra indefinitivamente (orripilante!Marco1971 ha scritto:Se n’era già parlato qui.

«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Ma è dunque una storpiatura* ormai del tutto accettabile**, anche nell'uso sorvegliato? Mi pare di no (o ho capito male e quell'occorrenza non è peregrina?).
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*Escluso che, in questa accezione equivalente a indefinitamente, possa derivare da indefinito, ché altrimenti significherebbe l'opposto.
**Ovviamente le storpiature fanno parte della normale evoluzione della lingua; cerco solo di capire a che punto dell'evoluzione siamo.
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*Escluso che, in questa accezione equivalente a indefinitamente, possa derivare da indefinito, ché altrimenti significherebbe l'opposto.
**Ovviamente le storpiature fanno parte della normale evoluzione della lingua; cerco solo di capire a che punto dell'evoluzione siamo.
No, non è una storpiatura. Indefinitivamente, si legge nel Battaglia, è composto da in- con valore negativo e definitivamente. Il GRADIT conferma e dà, come data di prima attestazione, il 1830-31.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Stranamente il DELI (Dizionario Etimologico della Lingua Italiana) non attesta né indefinitamente né indefinitivamente.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Un dizionario etimologico non può registrare tutte le parole, e esclude quegli avverbi in -mente la cui trasparenza di formazione non richiede spiegazioni particolari (infatti non registra neanche un avverbio comunissimo come certamente).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ma se vuol dire «in maniera non definitiva» come può essere sinonimo di «senza termine o conclusione; per un tempo indeterminato» (Garzanti)?Marco1971 ha scritto:No, non è una storpiatura. Indefinitivamente, si legge nel Battaglia, è composto da in- con valore negativo e definitivamente. Il GRADIT conferma e dà, come data di prima attestazione, il 1830-31.
Definitivamente significa ‘in modo definitivo, per sempre’ (GRADIT), sicché indefinitivamente significa ‘in modo non definitivo, non per sempre’, ossia ‘a tempo indeterminato’ (Battaglia).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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