Sul discorso generale dell'errore consapevole sono d'accordo con
Giulia, ma l'esempio particolare della mancata concordanza del numero verbale "Non c'è più di pomodori" non è dei più felici. Giustamente
Incarcato ha parlato di figura retorica e del fatto che queste vadano usate con parsimonia.
Con un po' di pazienza si potrà trovarne la citazione in qualche grammatica o, forse, nei libretti del Gabrielli; nel frattempo riporto la definizione del GRADIT, del Glossario della Grammatica del Serianni (molto istruttiva la trattazione in XIV.10) e una citazione dall'
Idioma gentile del De Amicis (in quest'ultima è la Grammatica che parla a un giovinetto).
Il De Mauro nel GRADIT ha scritto: anacoluto: costruzione sintattica in cui all'elemento che inizia la frase non segue un elemento concordato con esso in modo corretto (ad es. il suo discorso sono tutte invenzioni)
Patota nel Glossario della Grammatica del Serianni ha scritto:Anacoluto: tradizionalmente si definisce anacoluto l'interruzione di una costruzione che si determina per l'intromissione di una seconda costruzione: insomma una frattura sintattica del tipo «io speriamo che me la cavo».
Il De Amicis nell'[i]Idioma gentile[/i] ha scritto:E non mi si dica che, ragionevolmente, dovrei essere inflessibile, e aver per massima: - O sempre o mai -, perchè, ammettendo questo, io mi dovrei disfare e rifare per metà: non dovrei permettere di dir come me e come te; nè glielo dissi riferito a femmina; nè consentire che s'usi il verbo nel plurale con un nome collettivo singolare, come nell'esempio: - La gente vanno -; nè tollerare che si riferisca un verbo in singolare ad un soggetto plurale, preceduto o no da un di partitivo, come nelle frasi: - Non c'è cristi. - C'è dei birboni. - Malati non ce n'era. - Può nascer di gran cose -; licenze che io consento, come altre moltissime, perchè per una parte io sono costituita da leggi generali della ragione immutabili, e per un'altra parte non sono che il codice degl'idiotismi della lingua; onde ne vengo accettando sempre di nuovi, benchè adagio adagio.