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Inviato: mar, 09 mag 2006 18:07
di giulia tonelli
Marco1971 ha scritto:Se ne deduce che quello che si mette in bocca è rettangolare, e, come dice il Treccani, di spessore limitato. Devo ammettere che di medicinali rettangolari e piatti non ne ho visti molti... :?
Tutti quelli che vengono chiamati "tavolette", appunto, tipo le tavolette di crusca. Eppoi basta cercare "tavoletta masticabile" su Google per trovare migliaia di medicinali che si mettono in bocca sotto forma di tavoletta.
Il Garzanti, come esempio di "confezione rettangolare di prodotti alimentari" dà "tavoletta di cioccolato", secondo lei questa definizione si riferisce all'involucro? Che confezione voglia dire anche, a volte, involucro, è chiaro, ma mi sembra altrettanto chiaro che, nella definizione di "tavoletta" che si trova nei dizionari (cioè "confezione rettangolare di prodotti alimentari") la parola confezione non voglia affatto dire involucro, bensì manifattura o confezionamento, infatti come esempio si trova "tavoletta di cioccolato".

Inviato: mar, 09 mag 2006 21:26
di Marco1971
A me continua a sembrare strano parlare di manifattura rettangolare, ma non insisto.

Inviato: mar, 09 mag 2006 23:09
di Freelancer
Incarcato ha scritto:Se devo dir lo vero, a me l'uso di vescica in questo senso fa un po'... schifo. :?
E poi, perché occorre ricalcare per forza la parola inglese?

Anche considerando che (non ricordo so se l'ho già detto) il modo di designare le cose risponde a logiche diverse nelle diverse lingue.
L'italiano non designa come l'inglese (che, in questo, è alquanto simile al tedesco).
Quando penso a come tradurrei blister, non mi viene in mente nulla di soddifacente. Ma questo, io credo, non perché l'italiano non possa tradurre la parola, ma perché noi non siamo usi a designare una confezione (come in questo caso) per come è fatta.
Anche tradurre le parole inglesi sempre ricalcando il modo di formazione dell'inglese è un modo di sforzare la lingua.
Bravo Incarcato, lei potrebbe fare il traduttore perché si rende conto delle differenze intrinseche tra i due sistemi linguistici e non cerca a tutti i costi di ricalcare i termini inglesi, cosa che a volte porta del tutto fuori strada, con effetti anche ridicoli.

Per rafforzare quanto lei ha appena scritto riporto due esempi che ho sotto gli occhi, purtroppo sono tecnici perché al momento sto traducendo un manuale d'uso e installazione:
- spanner nut: la parola dice quale tipo di utensile occorre usare su questo dado; dado a ghiera filettata: la parola ne illustra la caratteristica costruttiva
- strain relief: la parola spiega la funzione, l'effetto finale di questo dispositivo; pressacavo: la parola spiega come il dispositivo svolge la sua azione

Si possono fare molti, molti altri esempi, in tutti i campi, non solo tecnici.

Inviato: mar, 09 mag 2006 23:14
di Marco1971
Roberto, lei come tradurrebbe blister (se dovesse tradurlo)? E bubble wrap?

Inviato: mer, 10 mag 2006 1:02
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Roberto, lei come tradurrebbe blister (se dovesse tradurlo)? E bubble wrap?

Marco, lei sa di farmi una domanda accademica, perché nel significato di confezione a plancia in film su cartoncino prestampato, blister non si traduce. Per me poi che vedo le traduzioni da un punto di vista pragmatico, è particolarmente difficile cercare di immedesimarmi nel suo desiderio di rendere tutto con parole già esistenti e facenti parte del primo e secondo sistema fonologico italiano e cercare di escogitare un traducente che non sia una semplice definizione. Ma se lei vuol provarci la inviterei a studiare attentamente come procedeva Bruno Migliorini, ossia (semplificando s'intende) cercare di inquadrare il neologismo in una serie di parole già accettate.

Bubble wrap è facile, in prima battuta direi fodera/imballaggio a bolle d'aria, poi il contesto permetterà di scegliere il termine adatto, basterà dare un'occhiata a un po' di siti di produttori nel settore.

Inviato: mer, 10 mag 2006 1:18
di Marco1971
Grazie della risposta. Allora, se tavoletta non va bene perché indica anche il singolo medicinale contenuto in una delle bolle, torno al francese plaquette e alle proposte d’Infarinato placchetta/piastrina.

Fodera/imballaggio a bolle d’aria è un po’ lunghino e occorrerebbe un termine piú agile e scorrevole. Si potrebbe accorciare in fodera a bolle. :)

Inviato: ven, 12 mag 2006 20:15
di Federico
Ho ascoltato una conversazione di lavoro di mio padre e ho notato che pur non avendo una particolare sensibilità linguistica usa paletta e non pallet.

Adesso però ho dimenticato un'altra fastidiosa parola inglese che vi volevo sottoporre... :roll:

Inviato: ven, 12 mag 2006 22:35
di arianna
Segnalo manicure che nella lista non c'è, mentre abbiamo inserito pedicùre.
Credo sia logico far manicura, cura delle mani invece mi pare un po' lunghetto per chi cerca la brevità.

Inviato: ven, 12 mag 2006 22:49
di Marco1971
Perfetto, Arianna! :) Noto che nei dizionari francesi è registrato solo manucure (con una nota nel TLFi che menziona la forma manicure). Credo comunque che sia preferibile manucura, essendo il genitivo di manus anche manus (diversamente da pes, pedis, donde pedicura). O sbaglio?

Inviato: ven, 12 mag 2006 23:51
di Federico
Marco1971 ha scritto:O sbaglio?
No cioè sí: una cosa alla volta!

Comunque non so quanto effettivamente manucura sia meglio di manicura, che può essere interpretato a prima vista come "cura delle mani": ormai è cosí anche in italiano, non c'è niente da fare da fare. Semplice adattamento giustificato storicamente o calco autoctono con forestierismo di fondo? Difficile scegliere. O meglio, facile: bisogna preferire la forma con maggiori probabilità di successo, cioè appunto manicura.

Inviato: sab, 13 mag 2006 0:17
di Marco1971
Federico ha scritto:bisogna preferire la forma con maggiori probabilità di successo, cioè appunto manicura.
Non ho nulla in contrario. Dicevo solo che, forse, manucura è formato meglio, ma non mi disturba manicura, ci mancherebbe! :)

Inviato: sab, 13 mag 2006 0:25
di arianna
Concordo appieno con quanto detto da Federico.
Manucura sarebbe la forma corretta sia perché effettivamente nei dizionari francesi è registrato manucure (ma perché adunque si sente sempre dire manicure? ho sentito questa pronuncia per l'ennesima volta questo pomeriggio), sia perché essendo il genitivo di manus...

Tuttavia credo che manicura abbia piú probabilità di attecchire (spero di non dire corbellerie :wink: ).

Inviato: sab, 13 mag 2006 1:28
di arianna
In un forum della rai recentemente ho trovato il termine slideshow, come andrebbe tradotto?
Ho consultato il Devoto-Oli per verificarne l'eventuale registrazione e ho trovato una serie di anglicismi, che non sono nella lista, eccoli:
skilift
skimmer (propr. scrematore, Devoto-Oli)
skin-popping
skipass
skipper
ski stopper
skunk
skylab
skylight
skyline

Mi domando se il loro uso sia occasionale oppure...?

Inviato: sab, 13 mag 2006 1:38
di Marco1971
Slideshow per me è diaporama, come in francese.

Su skyline c’era stata una discussione sul forum della Crusca, in cui tentavo di dimostrare che bastava profilo.

Rifletterò sugli altri... ;)

Inviato: sab, 13 mag 2006 2:13
di Marco1971
Ecco le mie proposte:

skilift: rimontapista
skimmer: schiumatore
skin-pop(ping): pera
ski pass: lasciasciare
skipper: schíppero
ski stopper: bloccascí
skunk: moffetta (registrato)
skylab: laboratorio spaziale
skylight: (filtro) luce-del-cielo