Discussione sui traducenti di forestierismi

Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

Avatara utente
Freelancer
Interventi: 1900
Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Intervento di Freelancer »

Marco1971 ha scritto:Ecco le mie proposte:

skilift: rimontapista
Marco, guardi che esiste già sciovia. Lo dice lo stesso Devoto-Oli alla voce skilift.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Freelancer ha scritto:Marco, guardi che esiste già sciovia. Lo dice lo stesso Devoto-Oli alla voce skilift.
Giustissimo. Non lo rammentavo (sono decenni che non scío piú). Tutta colpa del GRADIT, che non dà il rimando. :evil:
Avatara utente
Federico
Interventi: 3008
Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
Località: Milano

Intervento di Federico »

Allora...
skilift: sciovia
skimmer: schiumatore (schiumare registrato con questo significato)
skin-popping: Google trova "The practice of injecting drugs". Mi chiedo che diritto abbia di stare in un vocabolario italiano questa parola. Comunque se non ho capito male corrisponde al semplice (e diffusissimo) bucarsi
skipass: lasciasciare: bel gioco di parole, ma non basta "tessera"?
skipper: schíppero :? Ma c'è proprio bisogno di una nuova coniazione che sappia di moderno? Io non ne capisco nulla, ma sono cosí inappropriati capitano, timoniere, nostromo ("primo coadiutore del nocchiere, dirigeva l'esecuzione delle manovre disposte da lui o dal comandante"), nocchiere ("ufficiale che sovrintendeva alla condotta e al governo marinaresco della nave")?
ski stopper: bloccascí
skunk: moffetta
skylab: laboratorio spaziale
skylight: (filtro) luce-del-cielo
skyline: profilo, orizzonte (anche a me sembrano sufficienti: vedi qui)

Un'altra cosa: mi chiedevo, per user-friendly può andare fruibile?
Ultima modifica di Federico in data lun, 15 mag 2006 14:50, modificato 1 volta in totale.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Federico ha scritto:Un'altra cosa: mi chiedevo, per user-friendly può andare fruibile?
Non è meglio intuitivo?
Brazilian dude
Moderatore «Dialetti»
Interventi: 726
Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03

Intervento di Brazilian dude »

Ritorno io con la mia perplessità. Voi non potete dire semplicemente facile da usare? Noi diciamo senza alcun problema fácil de usar. Sapete, l'impressione che ho quando leggo questo forum è che la popolazione intera d'Italia è di madrelingua inglese e che fa fatica a trovare termini italiani per ben "tradurre" i suoi pensieri.

Brazilian dude
Avatara utente
Freelancer
Interventi: 1900
Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Intervento di Freelancer »

Brazilian dude ha scritto:Ritorno io con la mia perplessità. Voi non potete dire semplicemente facile da usare? Noi diciamo senza alcun problema fácil de usar. Sapete, l'impressione che ho quando leggo questo forum è che la popolazione intera d'Italia è di madrelingua inglese e che fa fatica a trovare termini italiani per ben "tradurre" i suoi pensieri.

Brazilian dude
Ma certo che si dice, caro Brazilian dude. La domanda iniziale può ingannare lo sprovveduto, che penserà di dover sempre usare la stessa parola per user friendly. Secondo il contesto, il proprio gusto linguistico o la necessità di evitare ripetizioni nell'arco di poche righe (lei sa forse che gli italiani in genere sono ossessionati dalla necessità della variatio) si potrà dire intuitivo, facile da usare, di facile uso e così via - tutte espressioni ampiamente diffuse, mentre fruibile non va bene.
Occorre leggere anche altri forum e luoghi italiani, non solo questo, per vedere come parlano e scrivono gli italiani. Questo forum è un segmento ridottissimo della realtà linguistica italiana.
fabbe
Interventi: 454
Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 20:57

Intervento di fabbe »

Aggiungo i miei due centesimi alla discussione.

La questione, secondo me, non è solamente tradurre "user-friendly", ma capire il senso di "??-friendly"

Ad esempio si usa dire "città children-friendly", "allegati windows-friendly" e via dicendo.

L'interrogativo è come tradurre quel concetto.

Io uso "facile per".

Quindi "user-friendly" diventerà "facile per l'utente"; "città children-friendly" diverrà "città facile per i bambini" etc.

Poi, chiaramente, gli stessi concetti possono essere espressi in modo diverso.
fabbe
Interventi: 454
Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 20:57

Intervento di fabbe »

Brazilian dude ha scritto:... Sapete, l'impressione che ho quando leggo questo forum è che la popolazione intera d'Italia è di madrelingua inglese e che fa fatica a trovare termini italiani per ben "tradurre" i suoi pensieri.

Brazilian dude
Osservazione interessante.

Quando si chiede perché si usano tante parole inglesi la maggioranza dice " al volo" che è perché tali parole o espressioni non esistono in italiano (stessa cosa per user friendly).

L'effetto collaterale dell'uso dei termini inglesi è proprio questo: incominciare a pensare attraverso concetti inglesi e costruzioni semantiche inglesi. Compiuto questo passo la lingua italiana risulta "stretta".

Vi è mai capitato di trovare persone a cui viene prima in mente la parola "misunderstanding" invece di "frainteso" o "equivoco"?

Se le parole o costruzioni semantiche italiane non vengono usate entrano nel dimenticatoio o finiscono per suonare strane.
Avatara utente
Incarcato
Interventi: 900
Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 12:29

Intervento di Incarcato »

Sí, ormai ne capitano di tutti i colori. Per esempio un mio amico ha l'odiosa abitudine di dire: ti foruàrdo il messaggio (da forward, per i catari :wink: ), oppure mecciàre le esigenze di x e y (da match).
Questo, oltre che indice di sciatteria, è anche inefficiente dal punto di vista comunicativo perché in un contesto italiano buttare lí in maniera imprevedibile queste espressioni rallenta e infiacchisce la comunicazione, che abbisogna di frequenti ripetizioni.

Senza contare quei casi piuttosto penosi e ridicoli di persone precisine nel tradurre in inglese, ma che quando devono ricorrere alla propria lingua si permettono certi strafalcioni (di ogni tipo) da lasciar di stucco.
È come essere maniaci dell'ordine a casa d'altri e poi ridurre la propria a un letamaio.
fabbe
Interventi: 454
Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 20:57

Intervento di fabbe »

Incarcato ha scritto:...
È come essere maniaci dell'ordine a casa d'altri e poi ridurre la propria a un letamaio.
La questione è che l'italiano non viene considerato proprio "casa propria" ma un fardello che allontana dalla lingua che vale.

Insomma, secondo me (come ho ripetuto più volte), la lingua italiana (intesa NON come linguaggio degli italiani ma come sistema sonoro, grafico etc) oggi in Italia non è un "valore" ma solo un residuo del passato.

Viceversa è un valore mostrare i sigilli dell'appartenenza a ciò che è potente e dimostrare di essere all'ultima moda. Uno di questi sigilli è l'inglese.

Insomma, secondo la mia modestissima opinione, l'italiano è vittima di quell'omologazione consumistica di cui si parlava negli anni '70: tutti vestiti uguali, tutti con le opinioni preconfezionate cercando di imitare il modello di riferimento.
Avatara utente
Incarcato
Interventi: 900
Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 12:29

Intervento di Incarcato »

Quello che dice è vero, caro Fabbe.
Tuttavia, non è questione di sentire o meno l'italiano « casa propria ». È un fatto. Io sono italiano madrelingua, e se anche detestassi l'italiano, ne recherei sempre l'impronta.
Come lessi una volta (mi pare fosse Goethe): non si potrà mai padroneggiare una lingua straniera meglio della propria.
fabbe
Interventi: 454
Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 20:57

Intervento di fabbe »

Incarcato ha scritto:Quello che dice è vero, caro Fabbe.
Tuttavia, non è questione di sentire o meno l'italiano « casa propria ». È un fatto. Io sono italiano madrelingua, e se anche detestassi l'italiano, ne recherei sempre l'impronta.
Come lessi una volta (mi pare fosse Goethe): non si potrà mai padroneggiare una lingua straniera meglio della propria.
Sono d'accordo.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Di Goethe ho trovato questa:
Wer fremde Sprachen nicht kennt, weiß nichts von seiner eigenen.

(Chi non sa le lingue straniere non sa niente della propria.)
Verissimo!
Avatara utente
Federico
Interventi: 3008
Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
Località: Milano

Intervento di Federico »

Tanto per cambiare, sottoscrivo pienamente quanto detto da fabbe.
Freelancer ha scritto:La domanda iniziale può ingannare lo sprovveduto, che penserà di dover sempre usare la stessa parola per user friendly.
Vedo bene di aver dato questa impressione. Mi dispiace di aver provocato un simile polverone, perché chiedevo solo se può andar bene "(facilmente/ben) fruibile", non ho messo in discussione le proposte già approvate e assodate. Non voglio stabilire una soluzione tassativa per sostituire user-friendly, al contrario vorrei verificare se abbiamo trovato l'ennesimo modo di esprimere questo concetto in italiano.
Chiarito questo, non capisco qual è il problema. Forse fruire ha il solo esclusivo significato pseudogiuridico di «Godere, soprattutto nel senso di avere, giovarsi di qualche cosa o, con sign. più recente, di averne la disponibilità» e quindi fruibile di «disponibile al godimento o all'uso»?* Mi sembrerebbe piuttosto strano.
Marco1971 ha scritto:Verissimo!
E non è a maggior ragione vero anche l'opposto?

*questa era la vera domanda, ma evidentemente non so esprimermi. Credevo fosse chiaro che i forestierismi sono (anche) un pretesto per saggiare le possibilità dell'italiano e approfondirne la conoscenza (per apprezzarlo sempre piú, e qui torniamo da dove siam partiti).
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Federico ha scritto:
Marco1971 ha scritto:Verissimo!
E non è a maggior ragione vero anche l'opposto?
Cioè?
Chiuso

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 0 ospiti