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Inviato: mar, 30 mag 2006 22:33
di Marco1971
Si sarebbe potuto tradurre alla lettera con stabilimento, che ha significati tali da render facile una metonímia [alla greca metonimía] (qui nel caso del concreto per l’astratto).

Inviato: mer, 31 mag 2006 20:00
di Federico
Be', cerchiamo di ricorrere a simili soluzioni solo in casi estremi.
Si può aggiungere potere costituito (o poteri costituiti) alla lista per gli usi "polemici"?

Inviato: mer, 31 mag 2006 20:18
di Marco1971
Federico ha scritto:Be', cerchiamo di ricorrere a simili soluzioni solo in casi estremi.
Per quale motivo? La traduzione letterale è prassi comune (anche se non è ovviamente l’unica via).
Federico ha scritto:Si può aggiungere potere costituito (o poteri costituiti) alla lista per gli usi "polemici"?
Per gli usi polemici possono andar bene tutti i traducenti: la scelta delle parole è sempre del parlante, che, secondo i suoi intenti, impiegherà questa o quella, ma potere costituito non è polemico in sé, a parer mio.

Inviato: mer, 31 mag 2006 20:41
di Federico
Marco1971 ha scritto:Per quale motivo? La traduzione letterale è prassi comune (anche se non è ovviamente l’unica via).
Ma perchè è comunque una soluzione piú complicata e meno accettata (e secondo me anche meno opportuna in generale, ma questo è un altro discorso).
Marco1971 ha scritto:Per gli usi polemici possono andar bene tutti i traducenti: la scelta delle parole è sempre del parlante, che, secondo i suoi intenti, impiegherà questa o quella
Non si vuole imporre una scelta, ma anzi offrire una piú vasta gamma di possibilità. Comunque a me sembra che establishment sia sempre usato polemicamente...
Marco1971 ha scritto:ma potere costituito non è polemico in sé, a parer mio.
Certo, ma si presta agli usi polemici quanto e piú di gerarchia e – ciò che è piú importante – di establishment. Bisogna solo vedere se può essere, all'atto pratico, adoperato nel contesto in cui si fa attualmente uso di establishment.

Inviato: sab, 03 giu 2006 11:40
di Federico
Oggi ho sentito una breve intervista a Mike Bongiorno: si parlava di programmi televisivi spazzatura: ha detto una volta forma e la seconda formato, anche se la prima volta si è sentito in dovere di aggiungere a mo' di spiegazione e di scusa «[ovvero] format».

Inviato: sab, 03 giu 2006 18:14
di Marco1971
Per burnout vedo nella lista esaurimento, che bisognerebbe forse completare: si trova il termine sindrome da esaurimento professionale, per esempio, in quest’articolo. Se come termine medico va benissimo, è vero che è un po’ lungo come parola dell’uso comune; ma, come si legge nell’articolo succitato, si può dire scoppiare/scoppio nella lingua familiare. Che ne dite?

Inviato: sab, 03 giu 2006 19:48
di Federico
Sí, scoppiato può andare, ma a questo punto non capisco perché non possa bastare esaurito. Comunque preferisco stracco :) anche se ho l'impressione che ci siano altre parole piú acconce. (Ma fumata a cosa si riferisce?)

Inviato: sab, 03 giu 2006 19:51
di Marco1971
Ma stracco vuol dir semplicemente molto stanco, e non mi sembra avere quelle connotazioni psicologiche...

Inviato: sab, 03 giu 2006 19:59
di Federico
Marco1971 ha scritto:Ma stracco vuol dir semplicemente molto stanco, e non mi sembra avere quelle connotazioni psicologiche...
Si sbaglia: stracco indica un profondo esaurimento di tutte le energie vitali: corpo e mente. Anche se forse non tutta la forza della parola è passata dal dialetto all'italiano (dove il suo uso appare piú ristretto). Ma comunque:
Treccani in linea ha scritto:stracco [...] 1. a. Molto stanco, sfinito dalla stanchezza, privo di energie [...] Raro, con uso estens., come sinon. di stanco (nel sign. 2), di chi non ha più le risorse fisiche e morali per sopportare oltre una determinata situazione [...] b. Di movimento o comportamento che rivela stanchezza; fiacco, languido, privo di vigore [...] c. Nella locuz. avv. alla stracca, fiaccamente, svogliatamente [...] 2. fig. a. Di cosa logora dal lungo uso o che per altri motivi dia ormai scarso rendimento: stampa, incisione s.; terreno s., esaurito, eccessivamente sfruttato. b. Di ciò che è privo di impeto; debole
In effetti è piú adatto di scoppiato, che pone l'accento piú che altro sul superamento di un limite estremo, oltre il quale la persona "scoppia", cioè cade sfinita (effettivamente o metaforicamente).

Inviato: sab, 03 giu 2006 20:10
di Marco1971
Beh, io mi atterrei, per tradurre burnout, a (sindrome da) esaurimento professionale, anche perché stracco (usatissimo in fiorentino) io l’associo piú, comunque, a spossatezza fisica (anche rafforzato stracco morto).

Inviato: sab, 03 giu 2006 20:27
di Federico
Marco1971 ha scritto:Beh, io mi atterrei, per tradurre burnout, a (sindrome da) esaurimento professionale
Ma sí, è la soluzione piú tranquilla.
Marco1971 ha scritto:anche perché stracco (usatissimo in fiorentino) io l’associo piú, comunque, a spossatezza fisica (anche rafforzato stracco morto).
Be', però stracco resta indubbiamente piú "nostro" che "vostro", perciò può darsi che il vostro uso sia piú ristretto. Comunque farò una piccola indagine, mi incuriosisce molto la cosa.

Inviato: dom, 04 giu 2006 0:00
di arianna
Segnalo copywriter, che ho letto poc'anzi in una pagina internet, e che io renderei semplicemente redattore pubblicitario, no?

Inviato: dom, 04 giu 2006 1:29
di Federico
arianna ha scritto:Segnalo copywriter, che ho letto poc'anzi in una pagina internet, e che io renderei semplicemente redattore pubblicitario, no?
Ma possibile che significhi solo questo e che ciononostante non si usi un'espressione italiana? :cry:

Inviato: dom, 04 giu 2006 1:35
di Marco1971
Arianna ha proprio ragione: anche il GRADIT dà come sinonimo di copy(-)writer proprio redattore pubblicitario.

Inviato: dom, 04 giu 2006 1:38
di Federico
Marco1971 ha scritto:Arianna ha proprio ragione: anche il GRADIT dà come sinonimo di copy(-)writer proprio redattore pubblicitario.
Anche il Garzanti e il De Mauro in linea... ma che squallore! Aggiunto alla lista.