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Inviato: dom, 25 giu 2006 1:29
di Marco1971
Cinecasa non funziona?

Inviato: dom, 25 giu 2006 8:27
di fabbe
Cinecasa mi sembra ottimo.

Inviato: dom, 25 giu 2006 9:10
di fabbe
Non sono riuscito a trovare "outsider" nella lista.

Ne avevamo parlato tempo fa, i traducenti proposti:
insperato, fuorirosa, rivelazione, novità e profano (a seconda delle sfumature).

Li confermiamo o ci sono ripensamenti?

Inviato: dom, 25 giu 2006 11:39
di Federico
fabbe ha scritto:Non sono riuscito a trovare "outsider" nella lista.
L'ha incontrato? Sarebbe interessante se ci riportasse la frase: potremmo mettere alla prova la lista di suggerimenti.

Inviato: dom, 25 giu 2006 14:54
di fabbe
Non ricordo di preciso, era una frase tipo "Inizia la sfida all’outsider della comunicazione" riferito ad una azienda che in poco tempo si è imposta nel settore.

Inviato: lun, 26 giu 2006 8:27
di Federico
Be', in tal caso rivelazione potrebbe andar bene, ma in effetti potrebbe non essere soddisfacente.

P.s.: che è successo ieri al sito?

Inviato: lun, 26 giu 2006 10:43
di Incarcato
Ci siamo presi una pausa di riflessione... :roll:

Inviato: gio, 29 giu 2006 4:10
di Freelancer
Un interessante intervento di Luca Serianni, che risale al 2005, sul sito Italianistica Online. Mi scuso in anticipo se qualcun altro lo ha già citato.

Inviato: gio, 29 giu 2006 12:49
di Marco1971
Luca Serianni, nel collegamento fornito sopra da Freelancer, che ringrazio, ha scritto (grassetto mio):
Certo, molti anglicismi inerziali si diffondono da noi per sciatteria, orecchiamento della moda del momento, superficialità: dal Ministero del Welfare, al prime time fondamentale per l’audience, all’e-book. È sacrosanto reagire, proponendo sostituzioni scientificamente fondate e guardando a quel che avviene in francese e spagnolo: tuttavia l’ondata si ridurrà – se si ridurrà – non con interventi dall’alto, ma solo se le istituzioni (a cominciare dai politici), i direttori delle reti televisive e dei grandi giornali daranno il buon esempio, attraverso forme di autodisciplina liberamente scelte.
Per questo cerchiamo d’interessare, appunto, i giornali e di sensibilizzare i cittadini. La nostra lista vuol essere solo uno stimolo, un suggerimento, un esempio, una delle possibili versioni dell’italiano di domani.

Inviato: gio, 29 giu 2006 12:58
di Incarcato
E quindi secondo Serianni la colluvie anglica non è solo l'epifenomeno, un sintomo, d'una moda esterofila tout court che sta a monte, ma ha la sua causa nella sciatteria e nella superficialità.

Inviato: gio, 29 giu 2006 13:09
di Bue
Incarcato ha scritto:una moda esterofila tout court
....justement.. :mrgreen:

Inviato: gio, 29 giu 2006 22:22
di Marco1971
Ora, quando non si ricorda o non si sa qualcosa, nei quizzi, si dice black out. Cosí ho notato oggi seguendo per caso un gioco televisivo. È un uso recente?

Quanto piú bello sarebbe abbuio, o semplicemente, nel caso specifico, buio o, rafforzato, buio pesto, o Non lo so o Passo, ecc.

Inviato: gio, 29 giu 2006 23:24
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Ora, quando non si ricorda o non si sa qualcosa, nei quizzi, si dice black out. Cosí ho notato oggi seguendo per caso un gioco televisivo. È un uso recente?

Quanto piú bello sarebbe abbuio, o semplicemente, nel caso specifico, buio o, rafforzato, buio pesto, o Non lo so o Passo, ecc.
Chi dice blackout è stupido, siamo d'accordo, ma penso che qui intendano dire "ho un vuoto di mente".

Lasciamo blackout o abbuio alle interruzioni della corrente elettrica, qui sarebbe come cercare di ammazzare la mosca con il martello.

Inviato: gio, 29 giu 2006 23:30
di Marco1971
Freelancer ha scritto:Chi dice blackout è stupido, siamo d'accordo, ma penso che qui intendano dire "ho un vuoto di mente".
...o un vuoto di memoria. Mi preoccupa proprio il fatto che, tra le decine di possibili parole o frasi, si debba ricorrere alla parola straniera (in questo specifico caso).

Inviato: ven, 30 giu 2006 0:12
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:
Freelancer ha scritto:Chi dice blackout è stupido, siamo d'accordo, ma penso che qui intendano dire "ho un vuoto di mente".
...o un vuoto di memoria. Mi preoccupa proprio il fatto che, tra le decine di possibili parole o frasi, si debba ricorrere alla parola straniera (in questo specifico caso).
Sì giusto, grazie, volevo dire "di memoria". Questo tipo di trasmissioni ha una certa fama, comunque. Se non sbaglio, si attribuisce a quelle condotte da Mike Bongiorno l'abitudine a rispondere "esatto" anziché "sì".