Certamente: monitorizzare fa venire i brividi, ed è un bene che sia stato abbandonato, ma comunque a me non piace, ed è sempe un ostacolo all'eradicazione di monitor.Marco1971 ha scritto:A me monitorare non dà fastidio, ed è sempre meglio di monitorizzare (a cui rimanda il GRADIT!).
Discussione sui traducenti di forestierismi
Moderatore: Cruscanti
Neanche monitor, in fondo, mi pare cosa grave: gl’inglesi lo presero direttamente dal latino, e la sua struttura è compatibile (uscita in –r) con quella italiana. Naturalmente sarebbe stato meglio farne monitore (italiano scrio scrio) o optare per schermo (coi derivati schermare, schermitura, ecc.). Ma ormai appare difficile tornare indietro, visto l’alto numero di derivati da monitor...
Be', ma schermo è addirittura il nome "ufficiale" Microsoft (cosí si chiama nel Pannello di controllo di Windows)!
Io conosco solo monitorizzare, monitorare e monitoraggio, che sono una sola cosa: quali sono gli altri?
Davvero sono cosí tanti?Marco1971 ha scritto:Ma ormai appare difficile tornare indietro, visto l’alto numero di derivati da monitor...
Io conosco solo monitorizzare, monitorare e monitoraggio, che sono una sola cosa: quali sono gli altri?
Per sostituire l'orripilante ed epidemico made in Italy è realisticamente improponibile prodotto in Italia (e simili); una buona soluzione mi sembra però “marchio Italia”, che ho trovato – non l'indovinereste mai – nel DPEF appena approvato (pag. 108):
In effetti si trova piuttosto frequentemente anche in Rete, sebbene in un rapporto di 1 : 536 con made in Italy.Il nostro Paese ha a lungo riservato un’attenzione inadeguata ai beni culturali e un impegno residuale alle politiche del turismo. [...]
La promozione del “Marchio Italia” deve rappresentare occasione, anche per le Regioni, per accrescere gli interessi del territorio.
Infatti non ho detto «Padoa-Schioppa è un nostro alleato nella lotta contro i forestierismi inutili!», ma solo che quando si parla in astratto (la maggioranza dei casi, credo) marchio Italia è un ottimo sostituto.
Certo che è un paragone aziendale, ma forse che non lo è made in Italy? E attualmente il marchio coincide col prodotto, perché il prodotto si annulla nel marchio; perciò alla fin della fiera mi sa che restano pochi i casi esclusi.
Certo che è un paragone aziendale, ma forse che non lo è made in Italy? E attualmente il marchio coincide col prodotto, perché il prodotto si annulla nel marchio; perciò alla fin della fiera mi sa che restano pochi i casi esclusi.
La traduzione porta in una lingua il significato di un'altra; noi invece dobbiamo sostituire delle parole di origine straniera usate in italiano, perciò ci interessano solo il loro uso in italiano e le possibili alternative: vogliamo trovare dei modi diversi (italiani) di veicolare lo stesso significato nelle frasi-tipo italiane facendo a meno dei forestierismi, non associare a dei forestierismi i loro equivalenti.
Ne prendo atto, ma io, a lemma traduzione dal e Mauro, leggo:
Che mi pare sia quello che abbiamo sempre fatto con tutti i forestierismi, cercando di farne a meno, traducendoli. Vabbè.tra|dùr|re
v.tr.
AU
1 volgere, rendere in una lingua diversa da quella originale un testo scritto od orale, o anche solo una frase o una parola
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