Inviato: mar, 08 lug 2008 19:56
Io credo che avere con i verbi meteorologici sia un uso non toscano che si è diffuso recentemente con la televisione e altri mezzi di comunicazione.
Spazio di discussione sulla lingua italiana / Discussion board on the Italian language
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diluviare[di-lu-vià-re] v. (dilùvio ecc.)
• v.impers. (aus. essere o avere) [non.sogg-v] Piovere a scroscio, a dirotto: ha diluviato tutto il giorno
• v.intr. (aus. essere o avere) [sogg-v] fig. Succedersi in abbondanza SIN scrosciare
• sec. XIV
È possibile che vi sia una concorrenza di cause. Oltre alla generale espansione dell’ausiliare vi può essere un’inconscia preferenza per avere quando l’azione è continuata. Certo, stiamo parlando di preferenze non di regole.Marco1971 ha scritto: Ma qui si parla di preferenza personale, non di regola. Io ho l’impressione che la gente questa distinzione non l’avverta, e che il prevalere di avere sia da ricercare nella generale espansione di quest’ausiliare ai danni di essere.
Per quanto mi riguarda, pur abbracciando il punto di vista della sostanziale indifferenza dei due ausiliari nell’uso moderno (ma si veda infra una distinzione riportata nel linguaggio della grammatica generativa), non mi sento di sottovalutare la posizione di linguisti così autorevoli.Coi verbi impersonali esprimenti fenomeni meteorologici l'uso toscano oscilla tra essere e avere, con prevalenza del primo. Si dice è piovuto, è grandinato, è nevicato se si pensa all’azione in sé, mentre se s’accentua la durata dell’azione si dice ha piovuto tutta la notte, ha nevicato due ore.
Citazione tratta da G. Salvi, L. Vanelli Grammatica essenziale di riferimento della lingua italiana, 1992 Le Monnier (p. 129).Con i verbi meteorologici la variante inaccusativa sottolinea il risultato:
(5) È piovuto molto
quella non inaccusativa l’evento:
(6) Ha piovuto per tre giorni
Ma esiste una tendenza ad usare avere anche in ess. come (5).
E fin qui nulla da dire, tutto giusto. La stranezza appare in quel che segue immediatamente, tra parentesi:Un classico caso di incertezza fra essere e avere con i verbi intransitivi è quello dei verbi impersonali «meteorologici»: piove, nevica, grandina, diluvia, pioviggina. Si dice è nevicato o ha nevicato? Sono corrette entrambe le forme. Alcuni sostengono che l’ausiliare essere è piú indicato quando si vuole indicare un’azione momentanea, e avere, invece, se l’azione si prolunga nel tempo (è la stessa distinzione che abbiamo visto in correre, dove però è obbligatoria): «Finalmente è nevicato» e «Stamattina ha nevicato per tre ore». C’è del vero in questa (sottile) distinzione, ma soprattutto bisogna considerare che nell’italiano contemporaneo si preferisce sempre piú avere. Dunque, siccome si dice e si scrive sempre piú spesso ha piovuto o ha nevicato, la scelta di essere (è piovuto, è nevicato) conferisce di per sé una certa raffinatezza all’espressione.
(Anche alcuni verbi meteorologici vogliono solo avere: per esempio tuonare e lampeggiare, che fanno solo ha tuonato e ha lampeggiato.)
Condivido completamente codesta cautela. Quello che mi fa piacere è l’aver scoperto insieme a lei che, almeno un grande linguista, non consideri la distinzione completamente campata in aria.Marco1971 ha scritto: Non ho mai messo in dubbio la sensibilità linguistica di Bruno Migliorini; quel che dico è che si esprime con cautela: «può dar luogo a sfumature», non «dà luogo a sfumature».
È normale che vi siano delle imperfezioni in opere di questa mole (non parlerei di incongruenze). In questo caso, la presenza di una nota ha molto più valore della sua assenza in verbi analoghi. Nel caso specifico di grandinare, la normale durata limitata di questa forma meteorica impedisce di attribuire alla variabilità dell’ausiliare qualsiasi diversa sfumatura di significato.Marco1971 ha scritto:Inoltre rimane l’incongruenza del Treccani, che distingue, come ho detto già due volte, solo per il verbo piovere e non per gli altri verbi meteorologici. Come si spiega questo fatto?