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Inviato: mer, 21 ott 2009 15:36
di Ferdinand Bardamu
In prima battuta, a mo' di captatio benevolentiae, mi scuso anticipatamente per la mia abissale ignoranza. Ho dato una rapida occhiata alle discussioni e sono convinto di trovarmi di fronte a persone estremamente colte e preparate.

A dispetto della mia insipienza, però, voglio dire la mia sull'argomento, ché, malgrado le mie lacune, la mia passione per le questioni di lingua è grande. Spero che il mio ragionamento da orecchiante non scomparisca di fronte alla vostra capacità di analisi.

Io, da parlante della variante regionale veneta dell'italiano, uso qualche volta (me disgraziato!) questo solecismo, id est "a me mi riguarda" et similia. Non so ravvisare se tale forma sia stata mutuata da qualche altra lingua (ne dubito, poiché né i francesi né gli spagnoli riuscirono mai a impadronirsi della Serenissima).

Credo tuttavia che il suo uso sia giustificabile alla stessa maniera dell'analoga forma iberica: che la preposizione "a", cioè, sia usata pleonasticamente per indicare il caso accusativo. Brancolando nel buio della mia scarsa preparazione, potrei azzardare un'ipotesi riguardo all'origine di tale uso: il declino progressivo e il successivo oblio dei casi grammaticali che si verificò nel Tardo impero e nell'Alto medioevo fece nascere l'esigenza di marcare diversamente la funzione delle parole. Per questo lo spagnolo (ma, personalmente, non escludo che un simile fenomeno sia avvenuto autonomamente anche al di fuori della penisola iberica, a seguito di un'elaborazione spontanea dei parlanti) decise di applicare la preposizione "a" davanti alle parole con funzione di complemento oggetto, l'ex caso accusativo.

Può reggere questa congettura?

Inviato: mer, 21 ott 2009 16:36
di Marco1971
Secondo me, sí, può reggere. :)

Benvenuto fra noi! :)

Inviato: mer, 21 ott 2009 16:50
di Ferdinand Bardamu
Grazie del benvenuto! :)

Vorrei aggiungere a mia scusante che, ovviamente, limito l'uso di questo costruzione errata soltanto a contesti molto informali.

P.S. en passant, mi scuso del mio esordio ex abrupto, ma non ho trovato una sezione in cui presentarsi. :)

Inviato: mer, 21 ott 2009 16:58
di Marco1971
Non ha nulla di cui scusarsi: siamo qui per parlare di lingua italiana ed è sempre meglio entrare in medias res. ;)

Infatti non abbiamo creato una rubrica in cui presentarsi, che porterebbe a facili digressioni. In fondo basta il profilo, in cui ognuno mette le informazioni personali che desidera. :)

Accusativo preposizionale

Inviato: gio, 22 ott 2009 17:19
di Infarinato
Ferdinand Bardamu ha scritto:Brancicando nel buio della mia scarsa preparazione, potrei azzardare un'ipotesi riguardo all'origine di tale uso: il declino progressivo e il successivo oblio dei casi grammaticali che si verificò nel Tardo impero e nell'Alto medioevo fece nascere l'esigenza di marcare diversamente la funzione delle parole. Per questo lo spagnolo (ma, personalmente, non escludo che un simile fenomeno sia avvenuto autonomamente anche al di fuori della penisola iberica, a seguito di un'elaborazione spontanea dei parlanti) decise di applicare la preposizione "a" davanti alle parole con funzione di complemento oggetto, l'ex caso accusativo.

Può reggere questa congettura?
Due cose per amor di completezza: la prima, un rimando a una scheda dell’Accademia della Crusca sull’argomento, che fa un sintetico quadro della situazione dell’italiano moderno; la seconda, una precisazione, ché quel che si è detto finora in questo filone si può facilmente prestare a malintesi: l’oggetto preposizionale è un costrutto che si è sicuramente sviluppato autonomamente nelle varie parti della Romània da esso interessate. Attestazioni di accusativo preposizionale si riscontrano già in testi trecenteschi siciliani e napoletani (ricordo che la dominazione spagnola nel Regno di Napoli risale al primo Cinquecento): si veda questo articolo della Sornicola (cfr. anche Sornicola 2000).

A tal proposito, val forse la pena leggersi anche un recente articolo di Mair Parry (disponibile in rete e in italiano :)): in particolare, l’introduzione e le conclusioni.

Inviato: sab, 13 dic 2014 22:02
di Zabob
Su un sito di notizie è apparsa la seguente frase: «Alla Bruzzone, poi, non convince del tutto la versione dei fatti raccontata dal cacciatore ***».
Come avrebbe potuto essere meglio scritta la frase?
1) «Alla Bruzzone, poi, non la convince del tutto ecc.»
2) «La Bruzzone, poi, non la convince del tutto ecc.»
Queste due frasi appartengono rispettivamente al "tipo" a me non mi convince e me non mi convince, con la non trascurabile differenza che, se pur sarebbero accettabili nelle prime due persone singolari (nel parlato), non lo sono alla III persona (gli esempi del collegamento riguardano l'accusativo preposizionale, ma credo si possano estendere alla tematizzazione preposizionale, che è il caso che ci occupa).
Penso non sia possibile mantenere la formulazione della frase nella forma attiva, a meno di rinunciare alla tematizzazione del compl. oggetto (i.e. «La versione dei fatti non convince del tutto la Bruzzone»).
Altrimenti, bisogna usare la diatesi passiva: «La Bruzzone, poi, non è del tutto convinta della versione dei fatti»).

Inviato: sab, 13 dic 2014 22:16
di Scilens
Dite quel che vi pare, ma per me son frasi da buttare.
"Non mi convince" va più che bene. Se si vuol rafforzare si può aggiungere un bel "per niente".
«Alla Bruzzone, poi, non convince del tutto(...)»
"La Bruzzone non è del tutto convinta(...)" non si può dire? Cambia il senso? E' più brutto?

Inviato: sab, 13 dic 2014 22:28
di Ivan92
Qui si suggeriva di riformulare la frase: «quanto a me...mi».

Inviato: sab, 13 dic 2014 22:36
di Zabob
Ivan92 ha scritto:Qui si suggeriva di riformulare la frase: «quanto a me...mi».
«Quanto alla Bruzzone, non la convince...» in quel contesto non va bene: andrebbe bene se ci fosse un contraddittorio rispetto a una terza persona, oppure se non fosse stata già il soggetto della frase principale precedente.

Inviato: sab, 13 dic 2014 23:05
di Scilens
Ivan92 ha scritto:Qui si suggeriva di riformulare la frase: «quanto a me...mi».
Lo conosco l'andazzo del fòro, Ivan, ma non son mica daccordo su tutto. Faccio la retroguardia, mi trovo meglio di tanti altri che corrono avanti senz'accorgersi di dove vanno.

Inviato: sab, 13 dic 2014 23:38
di Ivan92
Zabob ha scritto: «Quanto alla Bruzzone, non la convince...» in quel contesto non va bene: andrebbe bene se ci fosse un contraddittorio rispetto a una terza persona, oppure se non fosse stata già il soggetto della frase principale precedente.
Ha ragione. Temo dunque che non si possa far nulla: bisogna rinunciare alla tematizzazione del complemento.

Inviato: mer, 10 apr 2019 21:17
di Zabob
Riesumo l'antico filone per una domanda, spero pertinente.
È in questi giorni in onda un'inserzione radiofonica di una catena di supermercati in cui avviene questo dialogo:
  • Voce maschile:
    «Signora, sa che noi di *** [nome dell'azienda] La conosciamo?»
    Voce femminile:
    «A me?»
È corretta la risposta della signora? O avrebbe dovuto dire, semplicemente: «Me?».

Inviato: gio, 11 apr 2019 17:55
di Ferdinand Bardamu
Dovrei sentire l’annuncio, ma dalla trascrizione mi sembra che la risposta non sia la migliore e la piú spontanea possibile. Io avrei detto «Mi conoscete?»… :?

Inviato: gio, 11 apr 2019 17:56
di Marco1971
Credo che si tratti di un uso tipicamente regionale meridionale.

Re: *«Convincere a»

Inviato: ven, 09 set 2022 9:32
di Infarinato
Lorenzo Federici ha scritto: ven, 09 set 2022 1:38a voi convince tradurre shift con spostamento?
A noi soprattutto non ci convince convincere a:twisted: