Inviato: gio, 18 nov 2010 11:19
Un momento: geomètra, intrégro, palpèbra in italiano contemporaneo? A me non risulta: sono tutt’e tre varianti antiche (che il DOP esemplifica —ancora una volta— solo in poesia; geomètra va probabilmente considerato caso a parte, rispondendo ad accentazione greca). Il DiPI le fa precedere tutt’e tre dalla freccia doppia «↕», a rilevare forme «‹auliche›, cioè rappresentative perlopiú della lingua poetica o arcaica»....abbiamo delle divergenze circa la posizione della sillaba forte: a) in alcuni nomi sdruccioli che possono divenir piani. Es. pàlpebra e palpèbra, ìntegro e intégro, àlacre e alàcre, geòmetra e geomètra. Si noti che tutte queste voci hanno l'ultima sillaba cominciante per «occlusiva + r».
Ecco il punto: D’Achille parla d’una «tendenza a porre l’accento sulla penultima sillaba» non ristretta al tipo occlusiva + l, r (altrimenti non avrebbero senso le ritrazioni ottocentesche [piú o meno canonizzate], da èsile a collàboro, a vàluto). A ogni modo, se l’autore fornisce esempi della tendenza originaria alla pronuncia piana, la prego di riportarceli, caro Bubu....tale tendenza [...] va forse spiegata, almeno originariamente, come un fatto «ipercorrettistico», sviluppatosi per reagire alla tendenza a porre l'accento sulla penultima anche in parole trisillabe dotte dove tale pronuncia sarebbe erronea.

Io ritengo che senza esempi si possa solo strologare; il suo —di conseguenza— mi sembra un approccio non scientifico.bubu7 ha scritto:…affermazioni categoriche sconfinano spesso nel ridicolo.