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Inviato: ven, 07 gen 2011 21:33
di Ferdinand Bardamu
caixine ha scritto:Caro Marco
non per sterile polemica ma per correttezza antropologica devo specificare che non sono del tutto d'accordo con la sua affermazione sovrasottolineata, in quanto:
1) non è certo la lingua italiana il discrimine tra un'antropomorfa e l'essere umano; persino le macchine riescono a parlare la lingua italiana;
2) la cultura/coltura non è certo riducibile all'uso della lingua italiana o al suo uso "corretto" secondo le indicazioni o il modello di taluni "specialisti".
La coltura o cultura come la spiritualità si possono esprimere in tutte le lingue del mondo: la scienza matematica e la sienza spirituale (non mi riferisco alle ideologie religiose ma all'universalismo spirituale) si possono esprimere in tutte le lingue del mondo. Eppoi la coltura/cultura è anche saper adoperare per benino e la testa e le mani e non solo la lingua: un bravo agricoltore e un bravo marangon valgono tanto quanto un bravo professore di lettere, di qualsiasi letteratura o lingua. E un sordomuto può adoperare la testa (intelletto) e le mani meglio di un grande letterato.

Neanch'io voglio fare sterile polemica, ma… che cosa significa codesto discorso? Le macchine possono parlare anche il veneto veronese: e con ciò?
Marco parlava di rigore e di cultura riferendosi all'espressione scritta (sta nel testo che lei ha citato!). Non credo ci si possa sbagliare, a meno che non si voglia – ma spero non sia il suo caso – mettere in discussione la lingua italiana come lingua nazionale; e magari pure l'Italia come unità politico-amministrativa.
Inviato: ven, 07 gen 2011 22:34
di caixine
Il mio ragionamento è partito commentando l'intervento del signor merlo e lo sviluppo ne

è una conseguenza.
Credo sia a tutt'oggi difficile per le macchine parlare il veneto veronese, poiché

non è ancora così codificato come l'italiano e anche perché

le varianti parlate liberamente e naturalmente in area veronese sono molteplici.
Sul resto ognuno ha i suoi gusti e i suoi sogni; qui

mi limito a trattare della lingua umana nelle sue varianze italiche tra cui la lingua italiana (nata quando ancora non esisteva lo stato italiano) e delle altre lingue anche dette famigliarmente dialetti.
Poi, le fedi religiose di ognuno, sono cosa privata anche per quelle applicate alla politica, che vanno rispettate e di cui non mi interessa discutere in questa sede deputata agli approfondimenti linguistici.
Come diceva Dante la lingua (quella materna o dialetto o volgare) è una cosa e la grammatica (al suo tempo il latino) è un'altra.
Per me la lingua italiana è quello che era la grammatica per Dante.
Eppoi c'è l'Europa con il suo Inno alla Gioia, bellissimo!
Inviato: ven, 07 gen 2011 22:58
di Marco1971
caixine ha scritto:...e lo sviluppo né è una conseguenza.
...poichè non è ancora così codificato come l'italiano e anche perchè...
...quì mi limito a trattare della lingua umana...
Non se n’abbia a male, ma quattro errori di base in un solo breve intervento sono parecchi, e troppi per la qualità complessiva delle pagine di questo libro vivente.
Mi permetto di farle notare che lei non tratta un bel nulla: semina solo confusione affrontando temi che, secondo ogni evidenza, le sfuggono in gran parte.
Da parte mia è questo l’ultimo avvertimento: s’informi prima d’intervenire, migliori la qualità del suo italiano, o smetta di esprimersi con toni che non si confanno alle sue reali conoscenze.
Inviato: sab, 08 gen 2011 7:13
di caixine
Grazie per la segnalazione degli errori.
Sul resto del suo intervento in cui palesemente domina il malanimo, preferisco non commentare, su certe questioni i fatti contano più delle parole anche a prescindere dall'ortografia errata degli accenti.
Non mi sono mai nemmeno sognato di raccontare in giro o di presentarmi agli sconosciuti come un sapiente o un esperto sulle cose della lingua umana e delle sue varianti, però da appassionato mi faccio delle domande e in qualche caso trovo da solo delle ottime risposte le quali talvolta possono anche contrastare con le cattive risposte di altri che si propongono, questi sì come sapienti o esperti, a parte qualche virtuoso, competente e modesto cruscatante.
Ci conosciamo da qualche anno, dai tempi del forum della Crusca e i miei interventi qui in Cruscate sono saltuari e generalmente cerco di evitare derive ideologico-politiche però non posso fare a meno di affrontare le questioni linguistiche per cercare di conoscere meglio la lingua umana.
Se questo la turba non posso farci nulla e non è cattiveria la mia, ripeto solo puro desiderio di conoscere per benino le cose.