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Inviato: ven, 11 feb 2011 12:40
di Decimo
A dire il vero, caro Bue, al piú si è espressa qualche perplessità sulla pertinenza dell’uso figurato —un po’ «forzato» anche a mio avviso—, di certo non sul verbo in sé: è ben foggiato e conforme alle strutture della lingua.
Inviato: lun, 14 feb 2011 15:38
di Bue
u merlu rucà ha scritto:Infatti è il contrario di infiltrare (to infiltrate) che l'italiano non possiede (salvo errori e/o omissioni

).
Beh, il Treccani non lo riporta, Wordreference.com si`.

Inviato: mar, 15 feb 2011 0:40
di Freelancer
Bue ha scritto:u merlu rucà ha scritto:Infatti è il contrario di infiltrare (to infiltrate) che l'italiano non possiede (salvo errori e/o omissioni

).
Beh, il Treccani non lo riporta, Wordreference.com si`.

C'è nel
Gradit:
fig., introdurre furtivamente in un'organizzazione per spiare, controllare e sim: i. una spia nei servizi segreti.
(Lo data al 1883.)
Aggiungo che nel significato di cui si discute qui,
infiltrazione compare nelle
Parole nuove di Bruno Migliorini, 1963:
Di truppe avversarie, che riescono a passare in alcuni punti, in numero relativamente esiguo, la frontiera o la linea di schieramento.
Inviato: mar, 15 feb 2011 11:55
di u merlu rucà
Forse mi sono spiegato male. Intendevo dire che in inglese (to) exfiltrate è il contrario, l'antinomo di (to) infiltrate e che in italiano esiste infiltrare ma non un antinomo corrispondente a exfiltrate inglese. Insomma per rendere il concetto espresso sinteticamente dal verbo inglese, in italiano bisognerebbe fare un giro di parole. Pertanto è certamente più pratico adattare foneticamente il verbo inglese.
Inviato: mar, 15 feb 2011 13:26
di Decimo
u merlu rucà ha scritto:Pertanto è certamente più pratico adattare foneticamente il verbo inglese.
«Adattamento fonetico»? No, non facciamo confusione: è un calco lessicale. Sostituzione del prefisso
in- con
es-.
Inviato: mer, 16 feb 2011 11:39
di u merlu rucà
Più che un vero e proprio calco lessicale, io direi un prestito integrato, cioè adattato nel nostro sistema fono-morfologico in maniera tale da renderlo indistinguibile dalle parole del lessico autoctono.