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Inviato: lun, 05 giu 2006 21:13
di Marco1971
Va bene, fo contenti tutti: ho delirato.

Inviato: lun, 05 giu 2006 22:17
di Federico
Che soddisfazione.
Non mollo.
Inviato: mar, 06 giu 2006 18:52
di Bue
Io non mollo. Ieri sera ho spulciato il catalogo della mostra di Antonello da Messina (nella quale campeggiava il "ritrattato"), nonché quello della mostra su Tiziano e il ritratto di corte. Cataloghi di ritratti, dunque. Ebbene, anche nel breve saggio (molto più esteso della didascalia sul pannello in questione) non compare una sola volta l'espressione "il ritrattato", a fronte delle numerose occorrenze di "l'effigiato".
"Effigiato" è appunto il participio aggettivato che ricorre copiosamente in tutto quel catalogo, e anche nell'altro.
Mi permetto quindi di ribadire il mio dubbio sul fatto che si tratti di un tecnicismo usato dagli storici dell'arte e dai critici.
Re: Non mollo.
Inviato: mar, 06 giu 2006 20:28
di Marco1971
Bue ha scritto:Mi permetto quindi di ribadire il mio dubbio sul fatto che si tratti di un tecnicismo usato dagli storici dell'arte e dai critici.
Quante storie per un banale
ritrattato… Vi pare errato, bene; ma sappiate che è comunque una parola esistente, non arcana e non obsoleta:
Thovez, I-274: È certo lo studio della testa per l’affresco o una replica fatta per desiderio del ritrattato.
Inviato: mer, 07 giu 2006 15:42
di Federico
Ribadisco: non errato in sé, ma in quel contesto (e comunque forse non opportuno anche negli altri, ma questa è solo un'opinione personale).
Inviato: mer, 07 giu 2006 16:50
di Fabio48
.........A questo punto dell’indagine Cionti si pone il problema era se l’effigie anonima, di per sé, in quanto interpretazione (non solo dell’aspetto/immagine, ma anche) della personalità/immagine del ritrattato, potesse rivelare la "vera" identità psichica del
ritrattato, anche indipendentemente dalla, ed al di là della, sua autenticazione e, addirittura, della sua stessa consapevolezza. Poiché solo in tal caso potrebbe almeno discutersi sulla possibilità di consentire, in nome della verità, la mostra e la diffusione dell’effigie, anche senza l’autenticazione della propria personalità/immagine (oltre che del proprio aspetto/immagine) da parte del
ritrattato.
Effettivamente, a partire da Leonardo, la rappresentazione dell’anima è stata un’aspirazione costante della pittura.......ecc.ecc.
Questo è un articolo che ho trovato su Google.
Senza alcuna polemica ma per vostra opportuna conoscenza.
Cordialità.
Inviato: mer, 07 giu 2006 16:58
di Fabio48
Sempre attraverso Google......
FACIES - La collezione dei ritratti dell'ArchiginnasioBiblioteca dell'Archiginnasio Biblioteca digitale |
RISULTATI
Sotto la maschera di ricerca compare l'elenco dei risultati, con l'indicazione del numero di record trovati. Per scorrere le pagine avanti e indietro utilizzare le frecce.
L'elenco riporta il numero di immagini di ogni soggetto ritrattato e gli eventuali manoscritti o documenti a stampa correlati (per lo più si tratta di note biografiche).
Cliccando sul nome del soggetto compare una pagina riassuntiva che riporta sia le immagini che i documenti in formato ridotto.
Cliccando sul numero di risultati in ogni categoria (immagini / manoscritti / documenti a stampa) vengono invece visualizzati soltanto i relativi risultati in formato ridotto.
Per visualizzare le schede complete cliccare sulle immagini.
LE SCHEDE
Le schede riportano gli elementi identificativi del soggetto ritrattato (nome e qualifica) e la collocazione del documento (cartone e fascicolo).
La scheda reca una prima informazione sulla tecnica dell’immagine:
- stampa (realizzata con qualsiasi procedimento)
- stampa acquerellata
- disegno
- fotografia
- tecniche varie, cioè qualsiasi altra tecnica diversa da quelle già citate, ad esempio riproduzione tipografica, cartolina, pagina di giornale, etc.
Inviato: mer, 07 giu 2006 17:07
di Fabio48
L'ultima.........lo giuro!
certosa
La spontaneità della
posa del ritrattato, colto in un atteggiamento naturale, e la ricchezza descrittiva dei dettagli fanno di questo monumento una delle ...
www.certosadibologna.it/ - 73k - Copia cache - Pagine simili
Inviato: mer, 07 giu 2006 17:32
di Bue
Sempre attraverso Google si trova anche questo, allora:
Ma non è questo il solo congegno che i ricercatori californiani hanno portato a Firenze. «Dopo aver scansionato le sculture conservate nell’Accademia ci sposteremo nelle Cappelle Medicee dove ci sono statue collocate in prossimità delle pareti. Per scansionare il retro di quelle sculture abbiamo inventato un’altra macchina. Ha un braccio meccanico che si muove con una precisione di un decimo di millimetro e che riuscirà a inserirsi tra le sculture e le pareti. Alla sua estremità ci saranno un piccolo laser e una piccola telecamera». La terza macchina a disposizione di Marc Levoy serve a scansionare gli ambienti architettonici.
...e non sto a cercarne altri. Ammetto l'ignoranza, non avevo mai visto usato "ritrattare" in 42 anni di vita, l'ho trovato brutto e ridicolo oltre che inutile. Mea culpa.
Continuo a ribadire che allora non ci si può lamentare di scansionare, di accensionare, di amiciziare e altre simili amenità. Comunque, ammetto la sconfitta.
Inviato: mer, 07 giu 2006 17:48
di Marco1971
Scansionare è nell’uso, è registrato e serve a esprimere un’operazione specifica (anche se preferisco, come piú «ortodosso», il verbo scandire – anch’esso registrato –, non avverso scansionare come avverso «scannerizzare»). *Accensionare e *amiciziare, invece, non sono per ora lemmatizzati e non servono a esprimere cose nuove; la loro eventuale (ma poco probabile) entrata nell’uso sarebbe quindi inauspicabile.
Ringrazio Fabio48 per gli esempi di ritrattato.
Inviato: mer, 07 giu 2006 19:06
di Federico
Marco1971 ha scritto:Ringrazio Fabio48 per gli esempi di ritrattato.
Anch'io, ma non capisco cosa dovrebbero dimostrare. Che la parola esiste e non è un'invenzione? Che è usata in certi circoli ristretti? Che è incommensurabilmente meno comune che in altre accezioni (solo tre esempi? Ne trovo migliaia negli altri significati)? Ma lo sapevamo già.
Bue ha scritto:Continuo a ribadire che allora non ci si può lamentare di scansionare, di accensionare, di amiciziare e altre simili amenità.
Su, non si può mettere tutte queste parole sullo stesso piano. La formazione di tutti questi verbi non li rende issofatto illegittimi: solo pesanti e pertanto "brutti" [nella misura in cui sono inutili]. Se poi entrano nell'uso perché comunque ritenuti meno pesanti di altre parole o perifrasi o altrimenti indispensabili, la "bruttezza", già di per sé giudizio personale, viene a cadere in quanto motivo di autocensura nella lingua "sorvegliata", fermo restando che ognuno può continuare a pensarla come preferisce e a fare a meno delle espressioni in questione.
Sulla base di questo ragionamento,
accensionare e
amiciziare sono verbi inaccettabili;
scansionare non può essere censurato;
ritrattare nel senso di
ritrarre nemmeno,
nel contesto adatto.
Inviato: mer, 07 giu 2006 19:29
di Marco1971
Federico ha scritto:Marco1971 ha scritto:Ringrazio Fabio48 per gli esempi di ritrattato.
Anch'io, ma non capisco cosa dovrebbero dimostrare. Che la parola esiste e non è un'invenzione?
Se non altro, quello che lei e Bue mettevate in dubbio, cioè il suo impiego non cosí raro nella critica d’arte.
Federico ha scritto:Sulla base di questo ragionamento, accensionare e amiciziare sono verbi inaccettabili; scansionare non può essere censurato; ritrattare nel senso di ritrarre nemmeno, nel contesto adatto.
You got it! 
Inviato: mer, 07 giu 2006 20:37
di Federico
Marco1971 ha scritto:Se non altro, quello che lei e Bue mettevate in dubbio, cioè il suo impiego non cosí raro nella critica d’arte.
Per la verità io ho detto subito
Marco1971 ha scritto:Non è uno strafalcione, Federico, è un termine tecnico adoperato nella critica d’arte.
Ah, è un termine tecnico. Questo cambia un tantino le cose. Non molto, però.
Marco1971 ha scritto:You got it! 
Ma è quello che ho sempre detto (o cercato di dire: insomma pensato).

Ciò dimostra che tutto questo polverone era basato sul nulla. I rischi della comunicazione telematica: incomprensioni a tutto andare.

Inviato: mer, 07 giu 2006 21:27
di Marco1971
L’unica divergenza sta nel mio considerare adatto il contesto. Ma ormai abbiamo detto tutto su questo.