Re: [TSC] «Varràmista»
Inviato: dom, 15 lug 2012 13:25
Ringrazio u merlu rucà del gentile benvenuto.
Per meglio chiarire il mio marginale contributo, ricordo:
1) Se è vero che i confini storici dell'Etruria centrale sono stati indicativamente l'Arno a Nord ed il Tevere a Sud, è altrettanto vero che la lingua etrusca si è ampiamente diffusa sia in pianura padana, sia nell'entroterra campano.
2) Molti toponimi in aree diverse da quelle indicate sopra, sono stati ricondotti ad una matrice etrusca (Cfr. G. Rohlfs e G.B. Pellegrini)
3) Una delle spie che ci indicano che un toponimo possa essere derivato da un lemma di matrice etrusca è l'accentazione proparossitona o sdrucciola che dir si voglia.
4) I toponimi accertati di matrice etrusca sono quasi tutti relativi all'antroponimia con qualche eccezione di ambito religioso.
Ciò premesso, considerato che l'ipotesi Ramtha si riferisce ad un nome proprio femminile, la sua traduzione in un gentilizio (probabilmente matronimico perché prevalente in area etrusca settentrionale), potrebbe essere stata Ramthi o Ramthal (con sincope) corrispondente a Ràmithi/Ràmithal. Purtroppo i suffissi per i gentilizi sono molti e si raggruppano con varianti sia diatopiche sia diacroniche.
Non esistono comunque suffissi in -sta, anche se ne esistono in -s ed in -Vs.
La mia personale convinzione mi porta a guardare quindi in direzione di un toponimo derivato dalla lingua etrusca, non come certezza, ma come livello di maggiore probabilità rispetto ad altre ipotesi.
Forzando una plausibile interpretazione, Ràmista potrebbe essere derivato dal locativo etrusco esplicitato dalla particella suffissale -thi (cioè 'nel', 'in' etc..). In questa ipotesi il toponimo originale potrebbe essere stato qualcosa di simile a Ràmthisthi.
Per meglio chiarire il mio marginale contributo, ricordo:
1) Se è vero che i confini storici dell'Etruria centrale sono stati indicativamente l'Arno a Nord ed il Tevere a Sud, è altrettanto vero che la lingua etrusca si è ampiamente diffusa sia in pianura padana, sia nell'entroterra campano.
2) Molti toponimi in aree diverse da quelle indicate sopra, sono stati ricondotti ad una matrice etrusca (Cfr. G. Rohlfs e G.B. Pellegrini)
3) Una delle spie che ci indicano che un toponimo possa essere derivato da un lemma di matrice etrusca è l'accentazione proparossitona o sdrucciola che dir si voglia.
4) I toponimi accertati di matrice etrusca sono quasi tutti relativi all'antroponimia con qualche eccezione di ambito religioso.
Ciò premesso, considerato che l'ipotesi Ramtha si riferisce ad un nome proprio femminile, la sua traduzione in un gentilizio (probabilmente matronimico perché prevalente in area etrusca settentrionale), potrebbe essere stata Ramthi o Ramthal (con sincope) corrispondente a Ràmithi/Ràmithal. Purtroppo i suffissi per i gentilizi sono molti e si raggruppano con varianti sia diatopiche sia diacroniche.
Non esistono comunque suffissi in -sta, anche se ne esistono in -s ed in -Vs.
La mia personale convinzione mi porta a guardare quindi in direzione di un toponimo derivato dalla lingua etrusca, non come certezza, ma come livello di maggiore probabilità rispetto ad altre ipotesi.
Forzando una plausibile interpretazione, Ràmista potrebbe essere derivato dal locativo etrusco esplicitato dalla particella suffissale -thi (cioè 'nel', 'in' etc..). In questa ipotesi il toponimo originale potrebbe essere stato qualcosa di simile a Ràmthisthi.