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Inviato: ven, 10 ago 2012 17:20
di Ferdinand Bardamu
Piú che di metonimia o sineddoche, io parlerei di ipallage: qui abbiamo uno scambio di attribuzione, in cui a essere in grado di schivare le pallottole è la velocità e non «Matrix».
Comunque, lei intende dire che l'autore ha volutamente impiegato una figura retorica? La frase proposta mi sembra, piuttosto, carente di revisione, come se l'autore l'avesse incominciata in un modo e finita in un altro.
Inviato: ven, 10 ago 2012 17:50
di Freelancer
Ferdinand Bardamu ha scritto:Comunque, lei intende dire che l'autore ha volutamente impiegato una figura retorica?
No, volevo solo invitare a non applicare unicamente e rigorosamente la logica (grammaticale o fisico-matematica o che altro) nell'analizzare una frase o una locuzione, per evitare di incorrere in ostracismi che magari non hanno basi del tutto solide. Altro esempio, condannare la locuzione
pugno chiuso in base alla pura e semplice logica.
Inviato: ven, 10 ago 2012 17:51
di Souchou-sama
Son d’accordo con Ferdinand:
in un altro caso, potrebbe anche trattarsi di (simil)ipallage, ma questa è chiaramente una frase «carente di revisione» (il che, d’altronde, è statisticamente molto piú probabile, considerando come scrivono i giornalisti d’oggi). — E noi di
questa frase stavamo parlando, non d’altro; di fronte a un testo ricco di figure retoriche, certo non s’applicherebbero con altrettanto rigore le léggi della logica.

Inviato: ven, 10 ago 2012 17:57
di Zabob
Propongo questa frase:
Matrix si muove a una [tale] velocità che schiva persino le pallottole.
L'omissione di "tale", in una frase che così assume uno stile "basso" e un po' infantile, porta a mio avviso a una doppia ambiguità: 1) da un lato, il "che" può essere sentito sia come consecutivo che come relativo (dipende anche dall'intonazione data nel parlato, nel primo caso facendo una breve pausa dopo "velocità", nel secondo dopo "muove"); 2) di conseguenza, diviene ambiguo il soggetto di "schiva": la velocità, se il "che" è relativo; Matrix (ma non in maniera così netta), se il "che" è una cong. che introduce una consecutiva.
Prendiamo quest'altra frase:
L'aereo viaggiava a una velocità che superava il suono.
Chi supera il suono? l'aereo o la sua velocità? Ed è corretto dire che la velocità (o l'aereo) supera il suono? se mai supera quella del suono, ossia una grandezza fisica: la metonimia è evidente: come può un oggetto concreto superare qualcosa che non si vede e in quel momento non è nemmeno in movimento?
Inviato: lun, 13 ago 2012 15:03
di domna charola
La velocità è unrapporto numerico fra due grandezze fisiche. In quanto numero può essere maggiore o minore di un altro numero. Quindi una velocità può superare / essere maggiore di un'altra velocità, così come una lunghezza può essere maggiore di un'altra lunghezza.
Ma non può superare un oggetto concreto, per una questione anche di omogeneità fra termini di paragone.
Sono due situazioni diverse.