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Inviato: gio, 03 ott 2013 13:13
di valerio_vanni
domna charola ha scritto:…sino a puri non sensi ("Chi vespa mangia le mele"... e che vuol dire? però ce lo ricordiamo ancora, e con esso la marca e l'immagine dell'oggetto, il che significa che "funzionava").
Io sono sempre stato convinto che fosse "Chi in vespa mangia le mele".
Ora però sono andato a vedere qualche video e mi accorgo che questa "n" non c'è: forse istintivamente si tende a correggere quello che non ha senso.
Inviato: gio, 03 ott 2013 16:04
di Luca86
FUORI TEMA
Vedo che la frase completa è chi "Vespa" mangia le mele (chi non "Vespa" no). Sbaglio, o in questa frase c'è una sottile allusione sessuale (oltre a un tentativo di creare un neologismo, il verbo «vespare»)?
Come non detto.
Inviato: gio, 03 ott 2013 21:30
di Manutio
Dopo aver letto giuste considerazioni sul tema proposto (lingua, lingue straniere e pubblicità), mi permetto una postilla: non facciamo il grave errore di sottovalutare la ‘sprovvedutezza’ (v. sopra) in cui può capitare di imbattersi. Il recente infortunio del telegiornale La7, insorto a difesa dell’onore nazionale offeso da un ad americano, da loro tradotto prendendo fischi per fiaschi, insegna. (Chi si fosse fatto sfuggire il caso, roba da ridere e piangere, può informarsi abbondantemente digitando La7, Mastercard, dove meglio crede.)
Inviato: gio, 03 ott 2013 21:58
di Ferdinand Bardamu
Non è che si voglia sottovalutare la sprovvedutezza umana; è che ridurre ogni controversia linguistica soltanto alla sprovvedutezza mi sembra una banalizzazione. Nel caso in questione (ampiamente fuori tema, fra l’altro), si ha, fino a prova contraria, la ragionevole certezza che non si tratti d’un errore, ma di una scelta commerciale ben ponderata.
Inviato: sab, 05 ott 2013 13:56
di Animo Grato
Ferdinand Bardamu ha scritto:Non è che si voglia sottovalutare la sprovvedutezza umana; è che ridurre ogni controversia linguistica soltanto alla sprovvedutezza mi sembra una banalizzazione.
In questi casi, io mi attengo sempre a ciò che è espresso nel cosiddetto
rasoio di Hanlon:
non attribuire alla malizia quel che si può ragionevolmente spiegare colla stupidità.

Inviato: mar, 22 ott 2013 22:05
di Ferdinand Bardamu
Un
articolo fuori tema, ma utile per capire certe strategie commerciali. Vi si cita lo slogan «Perché tu vali» per predire il successo d’un’altra campagna pubblicitaria che vellica la vanità e il narcisismo. A riprova che, quando si tratta di quattrini, è difficile parlare di errori: la versione italiana sarà nata a seguito di sondaggi e gruppi di controllo.