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Inviato: dom, 11 nov 2012 16:18
di Scilens
Infarinato ha scritto:Scilens ha scritto:Capisco che non importa la purezza della lingua, ma la sua nobiltà.
Non solo, ma anche e soprattutto la [
maggior]
parentela, e la
conseguente [
maggiore]
intelligibilità.
Stadium non è più comprensibile di stadio, può servire ad attrarre il fuoco della frase sul termine, qualora ce ne sia necessità, ma non è italiano, è latino
Inviato: dom, 11 nov 2012 16:24
di Infarinato
Scilens ha scritto:Stadium non è più comprensibile di stadio, può servire ad attrarre il fuoco della frase sul termine, qualora ce ne sia necessità, ma non è italiano, è latino.
Su codesto siamo tutti d’accordo, credo… ma
stadium pronunciato alla latina [ecclesiastica] sarà piú comprensibile di
stadium pronunciato all’inglese, o no?

Inviato: dom, 11 nov 2012 16:29
di Scilens
stedium mi fa ribrezzo.
Ma...in pronuncia restituta come sarebbe?
Inviato: dom, 11 nov 2012 16:34
di Infarinato
Scilens ha scritto:stedium mi fa ribrezzo.
Ma...in pronuncia restituta come sarebbe?
Ora con l’
egoPadella mi fa troppa fatica, ma comunque la pronuncia tradizionale del latino in un contesto italiano è da secoli quella ecclesiastica: [ripeto]
in tale contesto non avrebbe senso usare la restituta.
Re: Torniamo ad Juventus stadium
Inviato: dom, 11 nov 2012 16:38
di Ferdinand Bardamu
Souchou-sama ha scritto:Però, quando si presenta insieme a mass, deve ammettere che una pronuncia del tipo /masˈmɛdja/ è un ibrido abbastanza ridicolo: peggio d’un prestito inglese o latino, c’è solo un prestito anglo-latino…
Meglio non saprei dire: /masˈmɛdja/ è insensato e ridicolo quanto /ˈmidja/.
Scilens ha scritto:Si, c'è una vena polemica, perché non lo condivido, essendo l'italiano un'entità del tutto autonoma che non manca di parole per designare un luogo di sport e a parer mio l'uso di un termine di un'altra lingua, quale che sia, qualora non sia giustificato da una maggior pertinenza, è superfluo.
Mi trova d’accordo riguardo a
stadium (che senso ha usare la forma latina, ancorché mediata dall’inglese?). Esistono, però, altre parole e espressioni d’origine latina – il cui ingresso in italiano spesso è stato mediato da una lingua moderna – che rimangono nella loro veste originaria:
curriculum,
forum,
referendum*,
ad hoc, ecc. La loro presenza non disturba quanto quella d’un anglicismo proprio per il prestigio e, come dice Infarinato, la parentela e l’intellegibilità tra italiano e latino.
* Gli adattamenti curricolo, foro e referendo sono sempre possibili, anche se non cosí frequenti (soprattutto l’ultimo).
Scilens ha scritto:stedium mi fa ribrezzo.
Ma...in pronuncia restituta come sarebbe?
Credo con -
ĭu- in iato: /ˈstadiu(m)/ (non so se in latino
st sia o no eterosillabico). Poi, da quanto ne so, la -
m finale era articolata assai debolmente o addirittura tralasciata.
Inviato: dom, 11 nov 2012 16:40
di Carnby
Scilens ha scritto:Ma...in pronuncia restituta come sarebbe?
Canepari trascriverebbe [
s'tɐdɪʊ͂].
Inviato: dom, 11 nov 2012 16:43
di Scilens
grazie, siete un portento!
Inviato: dom, 11 nov 2012 17:39
di SinoItaliano
Visto che in Italia c'è la città di Vibo Valentia, e a Roma c'è il carcere Regina Coeli, non mi sembra neanche tanto folle un Juventutis stadium, aut similia.
Inviato: dom, 11 nov 2012 23:01
di Scilens
Eccezioni, solo eccezioni alla regola, come Coeli Aula

Inviato: dom, 11 nov 2012 23:38
di Carnby
Scilens ha scritto:Eccezioni, solo eccezioni alla regola, come Coeli Aula
È un posto tra Empoli e Montespertoli; ce ne sono altre in Toscana?
Inviato: dom, 11 nov 2012 23:52
di Scilens
Ce n'è qualcun'altra, una in provincia di Siena a Murlo e un'altra dalle parti di Lucca, per quanto possa ricordarmi...
Inviato: mar, 27 nov 2012 12:25
di Fabio48
Eccola:
VICO PANCELLORUM (555 m s.l.m - abitanti 168)
"Ultimo dei paesi sul versante destro del Lima, Vico Pancellorum ha remotissime origini.Il nome del paese è d'incerta derivazione. La più suggestiva e popolare interpretazione, vuole che Pancellorum significhi panis celorum, pane dei cieli. E' più probabile, invece, che esso derivi da panicellum, diminutivo di panicum, cioè panìco, specie di biada, con riferimento ad un prodotto della terra.
Questo paese che fu anch'esso, come il vicino Lucchio, sentinella avanzata della Repubblica lucchese sul confine coi Fiorentini, ebbe, conseguentemente, vita non facile. Si ricordi, ad esempio, che, ceduto ai Fiorentini dalla famiglia dei Lupari, fu riconquistato da Castruccio Castracani e quasi raso al suolo nel 1343 dalle soldatesche di uno Sforza asservito a Firenze."