Nessuno ha scritto:Entro a scoppio ritardato nella discussione lanciando una pietra: sono a favore dell'uso della parola "suppostamente". Se non si trova nei dizionari non importa, il significato è facilmente intuibile ed è l'ora che le lingue, specie l'italiano, si facciano più dinamiche e più aperte alle mutazioni, anche a scapito della forma, l'importante sono i contenuti.
Benvenuto.
Qui si aprono usci, porte, postierle, cancelli e portoni, ma non è una questione d’apertura o chiusura, ma di che cosa si fa entrare in casa.
Suppostamente è un avverbio che
teoricamente sarebbe possibile, ma
praticamente non è usato. Ci serve a qualcosa introdurlo? Io credo di no: in italiano abbiamo già
presumibilmente,
apparentemente, ecc. Oppure si può ricorrere a un altro giro di frase: «Sembra che…».
Tutto quel che c’era da dire al riguardo l’ha già detto — perfettamente, come sempre — il nostro
Marco. Giova ricordare che queste innovazioni, rispettose della forma, si possono introdurre benissimo, a patto d’essere consci che si tratta di parole inusitate, la cui accettabilità non è universale (
ora: in futuro non si sa).
Credo che in questo caso — e in quello ancor piú cospicuo di
sbagliatamente — si possa ravvisare una tendenza a evitare i sinonimi analoga a quella del «
blocco» (il quale però riguarda piú i sinonimi formati a partire da una base comune, es.
bisogno >
bisognoso > *
bisognosità): se esistono già parole che hanno lo stesso significato, il parlante non sente la necessità di crearne di nuove. Ci sono già
presumibilmente ed
erroneamente:
suppostamente e
sbagliatamente non servono.