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				Re: Anguria
				Inviato: sab, 13 lug 2013 17:32
				di Andrea Russo
				Infarinato ha scritto:Andrea Russo ha scritto:…
melone […] per me è solo 
questo…
 
…che però in Toscana è detto perlopiú 
popone. ;)
 
Esatto!  
 
Diciamo che 
melone è una parola piú neutra rispetto a 
popone.
 
			 
			
					
				
				Inviato: dom, 14 lug 2013 7:15
				di SinoItaliano
				Ma "
cocomero" non deriva dal latino?
Invece l'etimo di 
anguria è incerto.
Dal punto di vista botanico, un cocomero è un grande cetriolo, e quindi molte lingue hanno cognati di "cocomero" e "anguria" per indicare il cetriolo.
Carnby ha scritto:SinoItaliano ha scritto:Allo stesso tempo "anguria" è molto diffuso nello scritto nel Centro.
Mah, qui in Toscana direi di no.
 
Ultimamente a Roma vedo sempre piú spesso parole "foreste", tipo 
brioche, 
branzino, 
anguria (al posto di 
cornetto, 
spigola e 
cocomero).
 
			 
			
					
				
				Inviato: gio, 18 lug 2013 11:36
				di domna charola
				u merlu rucà ha scritto: Il cetriolo, invece, è stato coltivato prima in Inghilterra, quindi non ci sarebbe nulla di strano.
Forse cercavano anche loro di coltivare angurie, ma il risultato data la differenza di clima è stato una cosa striminzita e verdiccia, che comunque loro erano convinti fosse un "cocomero"...
Scherzo, ovviamente... come notato da altri, il cetriolo ha nome scientifico 
Cucumis sativus, dal latino 
cucumis che è appunto il cetriolo; mentre l'anguria è 
Citrullus lanatus.
Quindi tutto sommato hanno più ragione gli inglesi a chiamare il cetriolo 
cucumber, che non i centroitalioti l'anguria cocomero.
 
			 
			
					
				
				Inviato: gio, 18 lug 2013 12:23
				di Carnby
				domna charola ha scritto:[I]l cetriolo ha nome scientifico Cucumis sativus, dal latino cucumis che è appunto il cetriolo; mentre l'anguria è Citrullus lanatus.
Quindi tutto sommato hanno più ragione gli inglesi a chiamare il cetriolo cucumber, che non i centroitalioti l'anguria cocomero.
Non facciamo voli di fantasia: i nomi scientifici non vengono stabiliti secondo gli usi effettivi delle lingue naturali, ma da scienziati che spesso hanno cognizioni linguistiche molto vaghe. Inoltre, se una specie viene descritta da un autore con un nome (linguisticamente) sbagliato e successivamente la stessa specie viene descritta da un altro con un nome più corretto, è il primo ad avere la precedenza.
Ecco alcuni esempi: il genere 
Leopardus non comprende il leopardo (
Panthera pardus) ma l'ocelotto ed altre specie sudamericane; il genere 
Trichechus non comprende il tricheco (in altre lingue chiamato 
walrus o 
morsa e nomi simili) ma il lamantino, mentre il nome italiano risale al tempo in cui il genere 
Trichechus comprendeva anche la specie 
Trichechus rosmarus, poi assegnata a tutt'altro genere (
Odobenus) e famiglia; il gatto selvatico è 
Felis silvestris, mentre il pino silvestre è 
Pinus sylvestris; il babirussa è 
Babyrousa babyrussa (due differenti grafie per lo stesso nome tra genere e specie); il genere 
Mammuth non indica il mammut (genere 
Mammuthus) ma il mastodonte; il dinosauro da tutti conosciuto come brontosauro è in realtà un 
Apatosaurus perché la specie ascritta al genere 
Brontosaurus era praticamente identica all'
Apatosaurus descritto prima da un altro autore; mentre nei primi tempi della tassonomia si usava latinizzare i nomi greci, in tempi più recenti si è iniziato a traslitterare semplicemente le forme greche e così abbiamo 
Carya e 
Eukaryota, 
Moeritherium gracile e 
Sarotherodon melanotheron, 
Octopus vulgaris e 
Calliopsis xenopous.
 
			 
			
					
				
				Inviato: gio, 18 lug 2013 12:41
				di Infarinato
				…Senza contare che 
Citrullus lanatus è 
sinonimo di 
Cucumis citrullus! 

 
			 
			
					
				
				Inviato: gio, 18 lug 2013 12:55
				di Carnby
				I nomi scientifici vengono aggiornati continuamente sulla base delle nuove conoscenze biologiche e filogenetiche, non certo in base alla maggior correttezza filologica.
			 
			
					
				
				Inviato: mar, 23 lug 2013 10:05
				di domna charola
				Ho citato il nome scientifico sottolineando che viene dal latino cucumis = cetriolo, che era l'elemento che mi interessava.
Che i nomi scientifici cambino, e che siano dati con criteri arbitrari lo so bene, però in quel caso, scientificamente, gli è stato dato proprio il suo nome latino.
Il genere Cucumis ha una quantità di sottogeneri, ognuno con le sue specie, per cui di tanto in tanto alcuni di queste vengono promosse al rango di specie a sé stante e acquisiscono un nuovo nome.
Così l'anguria, che oggi è data come  
Citrullus lanatus (Thunb.) Matsum. & Nakai 
ha come sinonimi (cioè nomi precedenti decaduti in quanto superati dalla nuova classificazione) anche:
Colocynthus citrullus (L.) Kuntze
Cucurbita citrullus L. 
dove i nomi di persona apposti sono gli autori delle successive classificazioni... tanto per dare un'idea di quanto sia complicata la sistematica.
Resta il fatto delle origini.
In epoca medievale, nel '300 alla voce cucumis corrisponde ancora l'illustrazione di cose abbastanza piccole e oblunghe, bitorzolute e verdi. Ci sono anche immagini di qualcosa di più grosso, allungato, che potrebbe essere un melone verde, o forse un'anguria disegnata male, ma più o meno alla fine del '400. D'altra parte l'anguria nel mondo medievale arriva tardi, è un prodotto del mondo arabo che da noi si coltiva poco, mentre il cetriolo è presente da molto più tempo.
Quindi, in effetti, hanno più ragione i dialetti che chiamano cocomero il cetriolo che non quelli che indicano così l'anguria. Nel senso che derivano il nome direttamente dai manuali medici medievali, senza bisogno degli inglesi.
Con tutto ciò, se mi dicono "cocomero" penso all'anguria e non al cetriolo...
			 
			
					
				Re: Anguria
				Inviato: mer, 24 lug 2013 13:05
				di PaDaSu
				Come potete verificare nel TLIO esistono entrambi i lemmi.
Anguria (e languria) è attestato a partire dal 1399 nel volgarizzamento del Serapiom da parte di 'Frater Jacobus Philippus de Padua'.
Insieme ad anguria (languria senza articolo) ci sono però anche molòn, cogumbaro e citrolo. 
Nel volgarizzamento fior. della fine del Duecento dell'Antidotarium Nicolai si registrano 2 occ. latinizzate della forma: «Anguerium id est cocumeris ortensis»; «Langurium id est cocumeris ortensis».
Per quanto riguarda il lemma cocomero (in molteplici forme) è presente in testi tosc.: Doc. fior.  1286; Stat. sen.  1309; B. Zucchero, Santà, 1310 (fior.); Stat. pis. 1327; Gloss. lat.-aret. XIV sec.; nonché in testi sett.: Belcalzer, 1299/1309 (mant.).
"... e oltre a ciò i lunghi melloni e i gialli poponi co' ritondi cocomeri, e gli scrupolosi cedriuoli e' petronciani violati con molti altri semi, de' quali la terra vie più s'abellia." (Boccaccio)
			 
			
					
				
				Inviato: mer, 24 lug 2013 17:19
				di u merlu rucà
				Il ligure (e portoghese) pateca, il francese pastèque derivano dall'arabo. L'etimo tradizionale è biṭṭīķāh 'specie di cucurbitacea'. Per questa forma è necessario spiegare il passaggio b > p e i > a. Esiste però il siriano paṭṭīkā da cui, secondo me, è probabile che provenga almeno la forma ligure, visti gli ampi scambi commerciali con il Medioriente da parte della Repubblica di Genova. Per quanto riguarda il portoghese:
"No entretanto há vocábulos arábicos
em que o b é substituído pelo fonema p. A explicação deve assentar-
se na influência dos moçárabes; é uma das provas do bilingüismo dêstes"
(O romanço moçarâbico lusitano    Mansur Guérios).
Il portoghese e il ligure potrebbero avere una forma convergente, benché alla base ci siano forme arabe foneticamente diverse.
			 
			
					
				
				Inviato: mer, 24 lug 2013 19:37
				di Brazilian dude
				Non conoscevo la parola pateca. Grazie. Da noi 
questo si chiama melancia.
 
			 
			
					
				
				Inviato: mar, 06 gen 2015 12:33
				di Zabob
				Pare che in greco attico la prugna si chiamasse kokkumelon (="frutto -μῆλον- del cucúlo"). L'assonanza fra kokkumelon e cocómero è di tutta evidenza, così come la possibilità che dal termine greco derivi anche melone (usato in Puglia iperonimicamente per designare meloni, angurie, cocomeri ecc.).
			 
			
					
				
				Inviato: mar, 06 gen 2015 12:38
				di Brazilian dude
				Kokkumelon mi ricorda il portoghese cogumelo "fungo". Secondo un mio dizionario il termine deriva dal latino *cucumellum, diminutivo di cucuma, col significato di paiolo, caldaio, calderone.
			 
			
					
				
				Inviato: mar, 06 gen 2015 15:47
				di Carnby
				Ho qualche dubbio che κοκκύμηλον possa essere all'origine di cocomero e cogumelo. Se il prestito è avvenuto in epoca tarda la υ si sarebbe pronunciata già [y] o addirittura [і] e questo crea problemi sia nel caso di un prestito bizantino sia nel caso di un passaggio attraverso un latino COCCYMĒLUM.
			 
			
					
				
				Inviato: mar, 06 gen 2015 16:29
				di u merlu rucà
				Brazilian dude ha scritto:Kokkumelon mi ricorda il portoghese 
cogumelo "fungo". Secondo un mio dizionario il termine deriva dal latino *
cucumellum, diminutivo di 
cucuma, col significato di 
paiolo, caldaio, calderone.
 
Nel ligure di ponente, nel piemontese e nell'occitano della provincia di Cuneo esiste il termine cucamela (con leggere varianti) per indicare un fungo specifico, cioè la mazza di tamburo. Questo esito presuppone una forma *CUCCAMELLA/CUCCUMELLA.
 
			 
			
					
				
				Inviato: mar, 06 gen 2015 22:26
				di Zabob
				Carnby ha scritto:Se il prestito è avvenuto in epoca tarda la υ si sarebbe pronunciata già [y] o addirittura [і] e questo crea problemi sia nel caso di un prestito bizantino sia nel caso di un passaggio attraverso un (ipotetico?) latino 
coccymēlum.
 
In effetti (grazie a un vecchio dizionario tedesco-latino disponibile in Rete) ho scoperto che in lat. è attestato 
COCCYMĒLUM, nei 
Saturnali di Macrobio (che cita Cloazio: «Sunt autem genera malorum: Amerinum cotonium citreum 
coccymelum conditivum...») e nelle 
Etimologie di Isidoro di Siviglia («
Coccymela [in altre edizioni 
coccimela, 
coquimela o 
coqui mela, N.d.Z.], quam latini ob colorem 
prunum vocant, alii a multitudine enixi fructus 
nixam appellant»).
Dal cucúlo (gr. κόκκυξ) deriva anche il nome del coccige (che, alla latina, andrebbe pronunziato piano: coccíge).