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Saluti

Inviato: gio, 25 lug 2013 16:45
di ippogrifo
Manutio ha scritto:Ippogrifo, che saluto

Ricambio cordialmente e condivido gli auspici

ALBERTO & I MULINI

Inviato: gio, 25 lug 2013 17:16
di ippogrifo
Carnby ha scritto:Piero e Alberto Angela, altrove criticati per il dino/z/auro, nello speciale sulla storia russa pronunciarono correttamente car' e carevič (con /ʦ-/).
Non molte sere fa stavo guardando una trasmissione di Alberto Angela sui Paesi bassi - Olanda - , la gestione del territorio e la difesa dal mare. Ovviamente, dati i temi, si parlava dei mulini a vento. Nella stanza c'erano degli adolescenti. Alberto Angela si riferiva al mugnaio definendolo "molinaro". Fui sorpreso dall'uso di un termine che ho difficoltà a ritenere davvero "neutro", ma, abituato come sono alle vecchie tradizioni popolari e alle parlate settentrionali, non posso certo dire di aver avuto problemi di comprensione.
Che, invece, notai chiaramente negli adolescenti, ormai abituati solo alle voci "neutre" - mugnaio - e un po' in difficoltà ad avvalersi degl'indizi contestuali. A voler proprio essere a tutti i costi "pedagogici", si potrebbe anche richiedere un po' più di flessibilità agli adolescenti, ma ritengo che in trasmissioni a intento principalmente divulgativo sia opportuno avvalersi di un livello di linguaggio il più "neutro" possibile, "filtrando" voci popolari o "popolaresche" che - in quel contesto - non possono risultare giustificate.

Inviato: gio, 25 lug 2013 17:37
di domna charola
Più che popolaresco lo vedo arcaico, medievaleggiante. In sè, posto che alcuni adolescenti non sanno nemmeno cos'è il mugnaio (esperienza personale... incredibile ma vero), molinaro dovrebbe persino essere più decifrabile, collegandosi direttamente a mulino.

Inviato: gio, 25 lug 2013 19:46
di u merlu rucà
La denominazione del paese dei casachi oscilla paurosamente anche in testi più che ufficiali. Si va da Kazakistan a Kazakhistan, da Kazachistan a Kazakhstan e la nazionalità è kazaka, kazakha o, addirittura, kazakistana...

Inviato: ven, 26 lug 2013 8:54
di Manutio
Carnby ha scritto:
è noto che, in cirillico, х e ч sono tra i grafemi più «ostici» da traslitterare.
Vero, ma peggio di tutti mi sembra proprio lo щa di Хрущёв. Ricorrendo ai ‘caratteri speciali’, con due ce la caviamo, altrimenti la cosa diventa ardua. I Tedeschi, che hanno scelto di trascrivere tutto secondo la loro ortografia, devono ricorrere a una soluzione un po’ mostruosa: schtsch. (Chruschtschow, facilmente controllabile in rete.) Sette caratteri latini per uno cirillico: probabilmente un primato!

Quanto alle trascrizioni del nome di quel discusso paese, credo che quella ufficiale sia Qazaqstan.

Inviato: ven, 26 lug 2013 11:19
di Animo Grato
domna charola ha scritto:posto che alcuni adolescenti non sanno nemmeno cos'è il mugnaio
Non esageriamo... Certo che lo sanno: è Banderas! :wink:

Inviato: ven, 26 lug 2013 12:57
di domna charola
eheheh...

comunque, parole che studenti di primo anno di università non conoscevano: mugnaio, opificio, segheria, laterizio, vallecola, guado... vado avanti?

Inviato: ven, 26 lug 2013 17:31
di Carnby
Manutio ha scritto: Sette caratteri latini per uno cirillico: probabilmente un primato!
In italiano «giornalistico» la cosa varia: v. Iushenko per l'ucraino Ющенко.
Manutio ha scritto:Quanto alle trascrizioni del nome di quel discusso paese, credo che quella ufficiale sia Qazaqstan.
Parlerei di traslitterazione invece che di trascrizione in questo caso.
domna charola ha scritto:[...] opificio, segheria [...] guado... vado avanti?
Qui in Toscana c'è l'Opificio delle pietre dure, si spera che almeno gli studenti interessati all'arte sappiano che cos'è.
Ai «nostri tempi» segheria non era solo il posto dove si segava il legno ed era molto popolare... :wink:
Guado è piuttosto comune nei giochi di ruolo.

Inviato: ven, 26 lug 2013 19:40
di u merlu rucà
domna charola ha scritto:eheheh...

comunque, parole che studenti di primo anno di università non conoscevano: mugnaio, opificio, segheria, laterizio, vallecola, guado... vado avanti?
Mi sembra impossibile che non sia conosciuto segheria. per gli altri termini qualche giustificazione si può trovare (mugnaio è di fatto toscano, opificio e laterizio sono termini molto tecnici, chi abita in città difficilmente vede un guado o una vallecola).

Inviato: sab, 27 lug 2013 10:11
di Manutio
Carnby ha scritto:
Parlerei di traslitterazione invece che di trascrizione in questo caso.
Ringrazio della precisazione. Il k di Қазақ, detto qaf, non ka, è modificato da una cediglia, cui non avevo badato, e nota una particolare consonante (‘occlusiva uvulare sorda’) la cui resa con la q latina deve effettivamente chiamarsi traslitterazione.

Inviato: mer, 31 lug 2013 13:11
di domna charola
Se però ci si iscrive ad una laurea perché "permette di lavorare nella natura", si dovrebbe ameno aver girato un po' in montagna (cosa infatti non vera, perché di persone che non sapevano da che parte cominciare ne ho incontrate tante...).
Comunque, indovinavano cos'è un guado citando John Wayne, gli indiani e la mandria che attraversa... tutte immagini alla portata del cittadino :wink:
Circa la segheria, alla domanda "cos'è una segheria? cosa si fa in una segheria" la risposta è stata appunto quella a cui credo alluda Carnby... solo che lei lo intendeva nel senso proprio, oggetto del falegname. Una fabbrica di laterizi invece, ovviamente, produce formaggi...

Inviato: mer, 31 lug 2013 17:39
di u merlu rucà
Laurea in cosa?

Inviato: gio, 01 ago 2013 17:20
di domna charola
Un po' di pietà... si dice il peccato ma non le capre che lo hanno commesso...