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Inviato: gio, 09 ott 2008 15:20
di bubu7
Che, probabilmente, c'è sotto qualcosa di losco. :mrgreen:

Inviato: gio, 09 ott 2008 16:22
di Incarcato
Magari noi s'è vinto il superenalotto... :wink:

Inviato: gio, 09 ott 2008 17:42
di CarloB
Allora vi accontenterete anche di 500.000 euro in contanti. :wink:

Inviato: gio, 09 ott 2008 18:01
di Marco1971
CarloB ha scritto:Allora vi accontenterete anche di 500.000 euro in contanti. :wink:
Io, già ai tempi del vecchio foro della Crusca, ho sempre caldeggiato la forma invariata al plurale. Gli euri per me evocano gli scirocchi. :D

Inviato: ven, 10 ott 2008 10:05
di bubu7
Mi ricordo che, quando introdussero la lira, qualcuno caldeggiò la forma invariata dicendo che il plurale gli evocava lo strumento musicale. :D

Inviato: ven, 10 ott 2008 13:58
di Marco1971
O anche il solco, o il pesce, o l’uccello. :mrgreen:

Inviato: ven, 10 ott 2008 16:51
di Federico
Rilevo una contraddizione nella scheda del sito Treccani:
i sostenitori di “euro” basano le loro argomentazioni su un presupposto errato, e cioè che “euro” sia uno scorciamento di “Europa” [...] euro non significa Europa [...] ed Europa non è una parola composta. “Euro” deriva da [...] “Euro-currency” (cioè “eurovaluta”)
L'autore ha appunto dimostrato che euro può intendersi come accorciamento di eurovaluta, proprio come bici da bicicletta, per via della facilità con cui è usato come prefisso (come disse Sabatini, se non erro).

Inviato: mar, 29 dic 2015 10:35
di Ferdinand Bardamu
Federico ha scritto:L'autore ha appunto dimostrato che euro può intendersi come accorciamento di eurovaluta, proprio come bici da bicicletta, per via della facilità con cui è usato come prefisso (come disse Sabatini, se non erro).
Riapro la discussione non perché ci sia qualcosa di nuovo da aggiungere (dopo quattordici anni, e dopo la messe d’ottimi interventi in questo filone, è difficile), ma perché vedo che permane la convinzione che euro sia l’abbreviazione di qualcosa. Infarinato ha già dimostrato, eccellentemente come sempre, che non può essere cosí; oggi però la Crusca, sul Prosopologo, ha riproposto la risposta di Nencioni alla domanda di un lettore sul plurale di euro. Occorre dire, con buona pace della buon’anima del linguista fiorentino, che euro non è l’abbreviazione di europeo, bensí un prefissoide che si è reso grammaticalmente autonomo. Ma bisogna precisare che non è nemmeno la forma accorciata di un’altra parola, perché «non avrebbe nemmeno senso: e.g., *‹L’ho pagato 10 euromonete›» (Infarinato). (Non parliamo poi di *«L’ho pagato 10 eurovalute»!) Dopo quattordici anni, teniamoci euro al plurale, cosí come abbiamo accettato l’invariabilità di video: nessuno si sognerebbe di dire *videi, se non per scherzo.