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Inviato: ven, 04 lug 2014 0:28
di valerio_vanni
Zabob ha scritto:Una canzone di Grignani dice «io un amico lo perdono, mentre a te ti amo».
A me quel punto ha sempre fatto un brutto effetto, avrei preferito "te".
Inviato: ven, 04 lug 2014 1:48
di Zabob
Ma se sosteniamo la (maggior) correttezza di «me m'ha colpito», come la mettiamo con la 3ª persona? Dato che "lui" si usa anche come soggetto, nasce un'ambiguità (anche se non v'è dubbio che «A lui l'ha colpito» è
"quasi agrammaticale").
Si pensi a una frase come «Io ho cercato di far finta di niente e di trascinarlo via, ma lui quel povero disgraziato l'ha colpito»... Non si capisce se
lui prende a botte il poveraccio o rimane turbato a guardarlo (o può anche essere il povero disgraziato a percuotere
lui). Ho fatto un esempio volutamente ambiguo (si può fare anche senza ricorrere ai verbi psicologici: si pensi a «lui quel cane l'ha morso»), ma anche «lui quel film l'ha colpito» non mi convince granché.
Per evitare costrutti che avverto come marcatamente regionali quali «a lui quel cane l'ha morso» o «a lui quel film l'ha colpito» io direi senz'altro, volendo mantenere il rafforzativo colloquiale, «lui da quel film ne è rimasto colpito»: a essere ripetuto non è più l'oggetto –lui, ora soggetto– ma "da quel film", e pure l'efficacia mi sembra che ci guadagni.
Inviato: ven, 04 lug 2014 12:47
di Ivan92
Come mai
te ti amo potrebbe andar bene, mentre
me non mi convince non convince (domanda rivolta a Infarinato

)?
Inviato: ven, 04 lug 2014 13:03
di Infarinato
Perché,
come dice giustamente il Serianni, non è solo una questione di dislocazione, ma anche di
tipo di verbo.
Inviato: ven, 04 lug 2014 13:17
di Ivan92
Dunque,
te ti amo ma
a me non mi convince?
A ogni modo, non pensa che sia eccessivo il fatto che anche l'italiano colloquiale disponga di regole e che si debbano fare — in questo caso cosí come nell'italiano sovrarregionale — delle distinzioni? Voglio dire, si rischierebbe d'impazzire se ognuno di noi, prima di intavolare una discussione tra amici, stesse sempre attento al verbo da usare, alla preposizione da omettere o no, ecc... Non trova soffocante la cosa?
Inviato: ven, 04 lug 2014 13:32
di domna charola
Più che altro, istintiva. E' il vantaggio del madrelingua. Spessissimo mi accorgo che "so" qual'è la frase più corretta, ma se devo intervenire qui non ho la più pallida idea di quale regola citare a sostegno di ciò.
Probabilmente impariamo sin da piccoli il grosso delle regole istintivamente.
Inviato: ven, 04 lug 2014 13:41
di Infarinato
Ivan92 ha scritto:A ogni modo, non pensa che sia eccessivo il fatto che anche l'italiano colloquiale disponga di regole e che si debbano fare — in questo caso cosí come nell'italiano sovrarregionale — delle distinzioni? […] Non trova soffocante la cosa?
No, ché per me non sono regole, o perlomeno non sono «piú regole» di qualsiasi altra regola grammaticale, che altro non è che la codificazione d’un particolare uso linguistico.
Io dico
naturalmente:
te ti rispetto,
a me mi piaci,
a/
– me non mi convince (~ *
a me non convince) e
a te ti voglio bene.
Quanto a
te ti amo, come ho già detto, mi suona meglio di
a te ti amo, ma non direi né l’uno né l’altro, ché, ribadisco, in entrambe l’espressioni avverto un innaturale sfasamento di registro (
cfr., invece,
sei tu colei che amo).
Inviato: ven, 04 lug 2014 13:52
di Ivan92
Ma se non dice né l'uno (te ti amo) né l'altro (a te ti amo), come s'esprime nel parlato informale?
Inviato: ven, 04 lug 2014 14:13
di Infarinato
Mi pare d’averlo già detto: a te ti voglio bene.
Inviato: ven, 04 lug 2014 16:02
di Ivan92
Perdoni la mia svista.
