Inviato: gio, 25 set 2014 20:16
Un'ulteriore precisazione, che potrà forse aiutare a svellere l'intimo rovello. L'origine di questa diàtriba sulla diversa percezione dell'indicativo presente sembra sia da imputare a vedere. Ho l'impressione che il verbo in questione, in simili costruzioni dove esso è retto da un verbo stativo opportunamente coniugato, dipenda fortemente da quest'ultimo e che non abbia né la possibilità di "proiettarsi nel futuro" (se il verbo stativo àncora l'azione al passato) né quella di "tornare indietro" (se il verbo stativo àncora l'azione al presente). Insomma, sarei curioso di vedere non può riferirsi che al presente e non possiamo usare che l'indicativo presente. L'uso dell'imperfetto creerebbe una situazione surreale: sarei curioso di vedere se tenevate le rose. Santissimo Iddio, e com'è possibile ch'io riesca a vedere ora, con i miei occhi, ciò che tenevate nel passato? Non posso veder nulla, se non quel che c'è ora. Dicasi la stessa cosa di sarei stato curioso di vedere se tenete le rose. Oh santi numi, com'è possibile ch'io, nel passato, fossi in grado di vedere con i miei occhi quel che tenete ora e dunque quel che avreste tenuto in un momento successivo a quello dell'enunciazione? Non potevo veder nulla, se non quel che c'era allora. Mi sembra che il verbo stativo, oltre ad ancorare l'azione, àncori vedere stesso, che risulta ingabbiato nel tempo al quale ci si riferisce, senza che abbia la possibilità di far salti da "un'epoca all'altra". Ma questo, altro non è che un umile pensiero.