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Inviato: mer, 05 nov 2014 20:41
di personaggio
GFR ha scritto:"Si ama troppo per autodistruggersi" per me è valida solo se si ipotizza che possa compiere il fatto buttandosi con una Panda in un precipizio. :D
Perché? Ad esempio chi ha delle cattive abitudini che sono distruttive non si autodistrugge? Immaginavo una frase dove si faceva un paragone tra una persona che segue delle abitudini positive, perché si ama, rispetto a chi non ama se stesso e si fa del male. Francamente non ho capito il fatto della panda...mah....

Inviato: mer, 05 nov 2014 23:03
di Animo Grato
Benvenuto Personaggio! Vedrà quanti Autori troverà qui! :wink:
Il buon GFR, se non ho capito male, faceva un gioco di parole col prefisso auto- nel senso di "automobile": ovvero, visto che per indicare l'azione in cui il soggetto e l'oggetto coincidono basta usare il riflessivo e quindi, a rigor di termini, autodistruggersi non aggiunge nulla al semplice distruggersi, la presenza di quell'auto- si giustificherebbe solo col riferimento al veicolo: "distruggere sé stessi usando un'automobile" (una Panda, in questo caso).
Tutto ciò partendo dalla premessa (che ho riportato ma che non necessariamente condivido) che il prefisso auto- sia sempre evitabile in quanto pleonastico. Ma il pleonasmo, come è stato più volte affermato in questo foro, non equivale a un errore. In certi casi, la sottolineatura di un'origine, diciamo così, "endogena" di un'azione può risultare opportuna. Ovviamente, non si può applicare questo prefisso indiscriminatamente: posso anche autodistruggermi, ma sarebbe grottesco che mi autofermassi al semaforo (Panda o non Panda). :wink:

Inviato: mer, 05 nov 2014 23:22
di personaggio
OK, grazie per la delucidazione :D da quello che ho capito si tratta di una questione stilistica, che può anche essere accettata in taluni casi. Se al posto di dire "autodistruggersi", "autoelogiarsi", ecc., si optasse per "distruggersi da solo", "distruggersi da sé", sarebbe meglio? O è la stessa cosa?

Inviato: gio, 06 nov 2014 15:13
di GFR
Ringrazio Animo Grato che si è prestato a interpretare le mie scempiaggini. Se mi ci fossi messo io non avrei nemmeno avvicinato la sua capacità espositiva. Sono anche contento che personaggio abbia capito che non lo stavo canzonando. Per tornare al tema del filone: distruggersi a me pare che contenga tutte le informazioni necessarie alla sua comprensione e uso; non sono quindi necessarie aggiunte o ripetizioni. Non vorrei quindi leggere distruggersi assieme ad auto-‚ da solo‚ da sé. L’esempio di personaggio preferirei fosse scritto così: si ama troppo per abbandonarsi all’autodistruzione. Ovvio che è solo il mio pensiero.
Rispetto all’uso con giudizio‚ proposto da Animo Grato‚ di auto- non vorrei che gradualmente degenerasse fino a porci nella triste condizione di dover ascoltare un giorno al telegiornale la notizia di un autosuicidio. :)

Inviato: gio, 06 nov 2014 15:49
di Zabob
GFR ha scritto:Rispetto all’uso con giudizio‚ proposto da Animo Grato‚ di auto- non vorrei che gradualmente degenerasse fino a porci nella triste condizione di dover ascoltare un giorno al telegiornale la notizia di un autosuicidio. :)
E se si desse notizia che uno si è autosuicidato? Il salto mortale sarebbe triplo, considerato che già suicidarsi pecca di ridondanza, un po' come se si dicesse che qualcuno si autodistrugge da sé.
Mi sorge il dubbio che siano nati prima i sostantivi (autodistruzione, autocommiserazione, autocompiacimento ecc.) e poi da questi si siano ricavati i verbi riflessivi. Peraltro, in uno che dica «mi sto autodistruggendo» percepisco una volontà di annichilamento, una cupio dissolvi maggiore che se dicesse semplicemente «mi sto distruggendo» (che peraltro può essere riferito a cause esterne, es. «mi sto distruggendo a lavorare in quella fonderia»).

Inviato: gio, 06 nov 2014 17:02
di GFR
Zabob ha scritto:Mi sorge il dubbio che siano nati prima i sostantivi (autodistruzione, autocommiserazione, autocompiacimento ecc.) e poi da questi si siano ricavati i verbi riflessivi.
Interessante la sua idea, purtroppo non so avanzare ipotesi. Rispetto all'uso di autodistruggersi mi pare una distinzione labilissima quella che lei intende. Preferirei che si seguisse un'altra via per drammatizzare una situazione: mi sto distruggendo con la cocaina - con queste scelte voglio distruggermi - mi odio tanto da cercare l'autodistruzione. Però è una distinzione personale, se uno decide di procedere diversamente proceda pure, stia solo attento a non autodistruggere (me la passi :) ) la sua prosa.

Inviato: gio, 06 nov 2014 19:26
di personaggio
GFR ha scritto:Ringrazio Animo Grato che si è prestato a interpretare le mie scempiaggini. Se mi ci fossi messo io non avrei nemmeno avvicinato la sua capacità espositiva. Sono anche contento che personaggio abbia capito che non lo stavo canzonando. Per tornare al tema del filone: distruggersi a me pare che contenga tutte le informazioni necessarie alla sua comprensione e uso; non sono quindi necessarie aggiunte o ripetizioni. Non vorrei quindi leggere distruggersi assieme ad auto-‚ da solo‚ da sé. L’esempio di personaggio preferirei fosse scritto così: si ama troppo per abbandonarsi all’autodistruzione. Ovvio che è solo il mio pensiero.
Rispetto all’uso con giudizio‚ proposto da Animo Grato‚ di auto- non vorrei che gradualmente degenerasse fino a porci nella triste condizione di dover ascoltare un giorno al telegiornale la notizia di un autosuicidio. :)
la ringrazio per l'interessante spunto. Da quello che sta emergendo evinco che forse è meglio, per un fatto prettamente stilistico, cercare di cambiare la forma affinché si eviti di usare il verbo e si prediliga il sostantivo (autodistruzione, automotivazione, ecc.)