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Re: [FT] *«De il»

Inviato: mar, 16 dic 2014 19:29
di Animo Grato
Infarinato ha scritto:Lo spiega meglio il Serianni nella sua grammatica, che però non ho sottomano…
Ecco qua:
Luca Serianni, in [i]Grammatica Italiana[/i], cap. IV, ha scritto:84. [...] Una soluzione può essere quella di accompagnare l'espressione articolata con un'apposizione: «del romanzo I Promessi Sposi», «sul quotidiano Il Tempo». Ma, a parte il fatto che in molti casi l'espressione diverrebbe artificiosa e pedantesca, questa scappatoia sarebbe inutile per La Spezia o L'Aquila [...].
Vi è chi è favorevole alle forme staccate, «perché in tal modo rimane intatto il titolo o il nome di cui l'articolo fa parte» (A. Camilli, in CAMILLI-FIORELLI 1965: 197). Ciò potrebbe anche andar bene quando si rinnovino grafie antiquate (come de i, a la, su le: cfr. IV.82), ma non quando si scrive ne il o ne i («ne Il deserto dei Tartari», «ne I Malavoglia»), forme puramente artificiali; infatti, nel e nei derivano dal latino (I)N ILLUM e (I)N ILLI: la e appartiene quindi all'articolo [...], non alla preposizione (ne introduce inoltre un inopportuno distacco tra grafia e pronuncia).
L'uso consigliato (e seguìto) da questa Grammatica è quello di fondere sempre preposizione e articolo iniziale (almeno per i titoli), così come si fa parlando: «il protagonista del Santo di Fogazzaro», «un articolo sulla Gazzetta di Parma», «il Moravia degli Indifferenti». Quando sia davvero necessario (per ragioni di scrupolo documentario, perché si tratta di un titolo poco noto, ecc.), si può sempre ricorrere all'apposizione o a un attributo: «la cucina del ristorante Al Fogher», «nell'opera verdiana I due Foscari» (o, a seconda dei casi, «nel verdiano I due Foscari», «nel giovanile I due Foscari», «nell'ancora acerbo I due Foscari», ecc.).
85. Nei cognomi formati con un articolo (La Rosa, Lo Schiavo, ecc.), l'articolo non è che un puro relitto etimologico e non interferisce sulla sintassi: quindi «le opere del La Farina» (come si direbbe «le opere del Gioberti»), «le opere di La Farina» (se si preferisce «le opere di Gioberti»).
Allo stesso modo, non si terrà conto dell'articolo presente in alcuni toponimi o titoli di opere straniere. Diremo quindi: «a Le Havre» (come si dice «a Parigi»), «di Las Palmas» (come «di Madrid»), «in The Crucible di Arthur Miller» (come «in Moby Dick»).
Serianni, dunque, a differenza del DOP, per un caso come Les femmes savantes consiglia «di Les femmes savantes» (e non «delle Femmes savantes»); «de Les femmes savantes» è bocciato da entrambi.

Inviato: mar, 16 dic 2014 19:43
di Scilens
Prezioso Animo Grato:) Rispetto a quella di Serianni mi convince di più la proposta d'Infarinato-Serianni di utilizzare "di", che si adatta benissimo alla maggior parte delle situazioni e non intacca il titolo nemmeno nell'articolo. Userò questa e nei casi dubbii m'aiuterà un giro di parole.

Re: [FT] *«De il»

Inviato: mar, 16 dic 2014 20:48
di Zabob
Luca Serianni, in [i]Grammatica Italiana[/i], cap. IV, ha scritto:85. (...) Allo stesso modo, non si terrà conto dell'articolo presente in alcuni toponimi o titoli di opere straniere. Diremo quindi: «a Le Havre» (come si dice «a Parigi»), «di Las Palmas» (come «di Madrid»), «in The Crucible di Arthur Miller» (come «in Moby Dick»).
Ne discende che si deve dire «un disco dei The Beatles» (come si dice «un disco dei Rolling Stones»)?

Re: [FT] *«De il»

Inviato: mar, 16 dic 2014 21:06
di Carnby
Zabob ha scritto:Ne discende che si deve dire «un disco dei The Beatles» (come si dice «un disco dei Rolling Stones»)?
No, il nome ufficiale è The Rolling Stones quindi «un vinile dei The Rolling Stones» o «un CD dei The Who» come si dice «un MP3 degli U2». :D

Inviato: mar, 16 dic 2014 22:59
di Zabob
Ma lei chiederebbe a un suo amico: «Ti piacciono i The Beatles»?

[Per tornare "a bomba", doppio punto interrogativo (Lei chiederebbe a un suo amico «Ti piacciono i The Beatles?»?)? (e abbiamo fatto tre!)]

Inviato: mer, 17 dic 2014 0:03
di Scilens
Allora perché non dire: "Ti piacciono le piattole?", a questo punto. :)
Tra parlato e scritto c'è sempre stata un po' di differenza, anche se si scrive un biglietto per i familiari.

Forse mi son perso qualcosa, ma qual è la ragione del triplo punto interrogativo? Mi pareva che uno bastasse...

Inviato: mer, 17 dic 2014 0:14
di Zabob
Scilens ha scritto:Forse mi son perso qualcosa, ma qual è la ragione del triplo punto interrogativo? Mi pareva che uno bastasse...
Naturalmente era uno scherzo... ma aveva un suo perché: c'è una domanda dentro un'altra domanda dentro una terza domanda.

Ah: e le piattole cui lei allude forse sono beetles.

Inviato: mer, 17 dic 2014 0:56
di Scilens
Anche il mio; ha seguito quello originario Beat-Beetle.
Ma i tre punti l'avevo presi sul serio. Sa, qui capita di tutto.