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Inviato: mer, 18 feb 2015 13:14
di Carnby
Brazilian dude ha scritto:Gota è uguale a gota in spagnolo/portoghese, ma quest'ultima significa goccia.
L'iberico gota deriva da gutta(m), non da *gāuta(m) come gota (che in Iberia avrebbe dato *goda).
Scilens ha scritto:Anche cacio e formaggio hanno sfumature diverse e variabili secondo le zone.
Cacio (purtroppo) ha sofferto moltissimo qui per l'associazione a caciolo e non si usa quasi più.
Scilens ha scritto:L'uscio non è mai robusto come una porta.
Però si dice anche l'uscio di casa che è un portone; forse con porta un tempo in Toscana s'intendeva solo la porta della città.
Scilens ha scritto:Mi sembra, ma mi potrei sbagliare, che la parola gonna una volta non s'usasse, potrebbero essere sinonimi.
Forse gonnella era in uso, in ogni caso il Gabrielli dice che sottana ha un uso più ampio rispetto a gonna.
Ivan92 ha scritto:Qui invece è grana a non aver diritto di cittadinanza alcuno.
Grana è ancora abbastanza comune, direi più comune di parmigiano e molto più comune di cacio; invece è molto in crisi gruviera per emmental, potendo anche confondersi con il differente gruyère.

Inviato: mer, 18 feb 2015 14:33
di Scilens

Inviato: mar, 22 dic 2015 0:35
di Carnby
domna charola ha scritto:Uscio non l'ho mai usato.
Eppure al Nord(e) è frequente (nei dialetti) us/üs per porta, che è in effetti «uscio»; capisco che si faccia fatica a riconoscerlo, come del resto anche co/cu per «capo».

Inviato: mar, 22 dic 2015 8:46
di domna charola
Volevo dire, come porta; in casa sembrava indicare di più l'apertura nel muro, che non l'oggetto incardinato che la chiude, tanto che ero convinta di tale significato. Forse questa interpretazione nasce da "stare sull'uscio" che mi dà l'idea di soglia, linea di demarcazione calpestabile, e non porta.
Probabile che nasca dal solito risotto linguistico domestico: se prendi un siculo e una veneziana e li trapianti prima a Massa Carrara poi a Sanremo, non ci si può meravigliare delle derive linguistiche dei nipoti... :roll: