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Inviato: lun, 13 apr 2015 23:13
di Ferdinand Bardamu
Flipper ha scritto:«C’è chi da mane a sera brama avidamente, ma il giusto dona senza mai rifiutare».
Il passo è tratto da un versetto della Bibbia, Proverbi 21:26, nella versione riveduta della traduzione di Giovanni Diodati.

La citazione mi dà l’opportunità di precisare, a beneficio di Arnoldas, che mane è parola letteraria, usata oggi soltanto nella locuzione citata, da mane a sera, e in combinazione con sta (=«questa») in stamane, forma che il DOP marca come letteraria rispetto a stamani.

Inviato: mer, 15 apr 2015 21:51
di Flipper
Domanda: "Che cosa significa parola letteraria?".

Inviato: mer, 15 apr 2015 21:53
di Ferdinand Bardamu
Intendevo parola di registro letterario, come può vedere anche dal collegamento al Treccani che ho fornito.

Inviato: mer, 15 apr 2015 23:56
di Flipper
Grazie, molto gentile.

Inviato: gio, 16 apr 2015 22:00
di Scilens
La locuzione "da mane a dì" (sott. dì fatto) era usata fino a non molti anni fa, era lingua ancora viva, anche se poco riflessa negli scritti, e oggi non è ancora da considerarsi un vecchiume morto e sepolto.

Inviato: gio, 16 apr 2015 22:51
di Ferdinand Bardamu
Scilens ha scritto:La locuzione "da mane a dì" (sott. dì fatto) era usata fino a non molti anni fa, era lingua ancora viva, anche se poco riflessa negli scritti, e oggi non è ancora da considerarsi un vecchiume morto e sepolto.
Precisiamo: parla del suo dialetto e della sua esperienza di parlante di tale dialetto, giusto? Perché — e qui scrivo pensando ad Arnoldas, che studia la nostra lingua — lo stesso Tommaseo-Bellini (storico dizionario compilato nella seconda metà dell’Ottocento), alla voce «Mane», dice che da mane a sera è della lingua scritta.

E invero da mane a sera oggi si usa spesso con intenti ironici o polemici, come in questi due esempi:

Bell’impresa sfuggire agli stereotipi. Già il cinema americano è pieno di luoghi comuni sull’Italia: è una nazione sostanzialmente povera, baciata dal sole, dove gli abitanti mangiano pasta e pizza, cantano da mane a sera, fanno i conti con la mafia e il terrorismo, tifano per una squadra di calcio, bevono vino e caffè espresso. [Corriere della Sera, 4 aprile 2013]

[…] è legittimo chiedersi quale volto potrebbe assumere la coalizione se, a fronte di riformisti, o presunti tali, che litigano da mane a sera, queste forze anche elettoralmente tutt’altro che esigue riuscissero nell’improba impresa di darsi un linguaggio comune e un minimo di coordinamento politico. [Corriere della Sera, 30 dicembre 2004]

Inviato: ven, 17 apr 2015 23:14
di Scilens
La frase del parlato è "da mane a dì", non da mane a sera. Ad Arnoldas sto forse confondendo le idee, ma devo pur risponderLe. Non ogni modo dire è documentato e non parlo di quelli più volgari che sono spesso tralasciati o addomesticati. Questo caso ne è un esempio, se si trova soltanto "da mane a sera", dove sera è la traduzione di un sottinteso, come ho scritto sopra, che forse non sarebbe di sicura e veloce comprensione.
Ecco, ho spiegato. Non mi critichi inutilmente, è una piccola conoscenza che ho trasmesso.

Inviato: sab, 18 apr 2015 17:09
di Arnoldas
Carissimi amici, vedo che la lingua italiana è straricca delle espressioni anche... complicata un po'... Direi che sia così perché l'Italia è troppo lunga (scherzo!) e una espressione detta al Nord può essere non capita bene al Sud. No? Vi ringrazio vivamente delle vostre risposte. Cordiali saluti a voi tutti.

Inviato: dom, 19 apr 2015 7:48
di Ferdinand Bardamu
Scilens ha scritto:Non mi critichi inutilmente, è una piccola conoscenza che ho trasmesso.
Mi spiace che consideri inutile il mio appunto. Come dice lei, però, si rischia di confondere le idee a una persona che ha la bella passione di apprendere la nostra lingua. La ringrazio comunque della risposta, e ringrazio anche Arnoldas della pazienza. :)