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Inviato: ven, 15 mag 2015 12:30
di Ferdinand Bardamu
Di nulla. :) Chieda pure senza timore se qualche spiegazione non dovesse esserle chiara.

Inviato: ven, 15 mag 2015 22:20
di Animo Grato
Ferdinand Bardamu ha scritto:Ricapitolando: venire in mente, venire alla mente, sovvenire vogliono dire la stessa cosa, ossia ‹ricordare›.
Però può venire in mente anche una nuova idea, non solo un ricordo del passato.

Inviato: ven, 15 mag 2015 22:27
di Ferdinand Bardamu
Sí, ha ragione. Però «Mi è venuta alla mente un’idea» non mi suona bene.

Inviato: ven, 15 mag 2015 22:33
di Animo Grato
Ferdinand Bardamu ha scritto:Sí, ha ragione. Però «Mi è venuta alla mente un’idea» non mi suona bene.
Sì sì, infatti non mi era venuto in mente (:wink:) di estendere anche a venire alla mente quest'osservazione.

Inviato: sab, 16 mag 2015 21:45
di u merlu rucà
Ferdinand Bardamu ha scritto:Caro Arnoldas, mi spiace, mi sa che le abbiamo fatto un po’ di confusione. Ricapitolando: venire in mente, venire alla mente, sovvenire vogliono dire la stessa cosa, ossia ‹ricordare›.

La forma che si sente comunemente è venire in mente; venire alla mente si può usare nella lingua di tutti i giorni, ma è una variante piú rara; sovvenire, invece, è una parola di registro letterario, non si sente nella lingua quotidiana.
Curiosamente ciò che è letterario in italiano spesso non lo è nei dialetti. Nel mio dialetto uso sovente me suvèn, te suvèn (mi sovviene, ti sovviene).

Inviato: dom, 17 mag 2015 0:08
di Carnby
u merlu rucà ha scritto:Curiosamente ciò che è letterario in italiano spesso non lo è nei dialetti. Nel mio dialetto uso sovente me suvèn, te suvèn (mi sovviene, ti sovviene).
Lo stesso è mutare ~ cambiare in toscano e nella lingua letteraria (anche se non c'entra con il tema della discussione).