In effetti non esiste, in questo documento, una grande uniformità nel trascrivere i fonemi simili tra un dialetto e l'altro.
Per quanto riguarda «Uhé» penso sia stato scritto cosí per ricalcare le equivalenti interiezioni italiane (ehi, ohé). Comunque si tratta di una forma di richiamo tipica dell'intera area alto-meridionale, che in altre regioni è stata scritta diversamente: si noti, nella zona abruzzese, «ué, quatrà!» e in quella pugliese «uh, cumbà!» (e qui un inciso: entrambe queste espressioni si usano anche dalle mie parti, in Calabria!

). Comunque penso anch'io che «ué» sia la forma piú corretta
Quella dell'apice al posto dello scevà è una "convenzione" adottata un po' ovunque nella scrittura informale dei dialetti alto-meridionali. A mio parere l'uso della cosiddetta "e capovolta" qui sarebbe improponibile; quello della «ë», invece, è plausibile, e anch'io lo adotto spesso: sono sicuro che, se avesse un po' piú di diffusione, sarebbe facilmente accettato. Che ne pensate?
A proposito di
schwa o
scevà, secondo il Treccani è maschile:
Il Vocabolario Treccani ha scritto:Voce: schwa
Schwa ‹švàa› s. neutro ted., usato in ital. al masch.
– Trascrizione tedesca del termine grammaticale ebraico shĕvā ’: v. scevà.
Voce: scevà
scevà s. m. [dall’ebr. shĕwā , der. di shaw «niente»]. –
Tuttavia, facendo una ricerca in rete delle occorrenze in italiano, risulta che il forestierismo è spesso impiegato al femminile (forse perché considerato una vocale):
«lo/la schwa» 1050/579
«uno/una schwa» 485/373
«dello/della schwa» 538/120
Invece il termine italiano (meno diffuso) quasi esclusivamente al maschile:
«lo/la scevà» 220/8
«uno/una scevà» 111/7
«dello/della scevà» 9/3
Mi chiedo, perciò, se l'uso al femminile sia da considerare accettabile.
Tra l'altro, la versione italianizzata, secondo me, è preferibile anche perché l'altra mi viene spontaneamente (ed erroneamente) di pronunciarla all'inglese «sciuà»

anziché alla tedesca, come prescrive il Treccani!
