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Inviato: lun, 29 feb 2016 22:33
di Ferdinand Bardamu
Sull’argomento s’è già detto piú o meno tutto quel che c’era da dire (molto poco, in verità, se l’inutile clamore suscitato in Rete non ci avesse costretto a ribadire l’ovvio). Rimane, forse, da chiarire perché molti, compresa la maestra protagonista della vicenda, definiscano petaloso un errore.
Appurato che si tratta di un derivato ben formato, chiaro, trasparente e soprattutto utile ed economico (in una parola veicola un significato normalmente espresso in tre), che cos’avrebbe di sbagliato? Sui giornali si coniano neologismi frequentissimamente, eppure nessuno si sogna di considerarli errori. Posso capire che, didatticamente, sia meglio che un bambino prenda dimestichezza con il lessico fondamentale prima di lanciarsi in giochi onomaturgici, ma gli errori sono altri.
Sulla possibilità ch’esso entri a far parte di un dizionario, si pronuceranno i parlanti, col tempo. Ma una parola non è sbagliata solo perché non è accolta dallo Zingarelli o dal Devoto-Oli. A maggior ragione se ha tutte le qualità che abbiamo visto.
Inviato: lun, 29 feb 2016 23:10
di Marco Treviglio
Concordo pienamente con Lei.
Riguardo a questo passaggio
Ferdinand Bardamu ha scritto:Rimane, forse, da chiarire perché molti, compresa la maestra protagonista della vicenda, definiscano
petaloso un errore.
dei "molti" poco mi importa perché posso sorvolare sulle opinioni prese per “spirito d'appartenenza” allo schieramento pro-contro alla tematica in discussione, soprattutto se queste non hanno un substrato di conoscenza della materia, ma quella della maestra ha altro genere di valenza perché data da un profilo professionale che implica il riconoscere il valore di ciò che si trova di fronte e che qui ha dimostrato la propria scarsa preparazione personale; non lo dico per screditare o denigrare tale persona, che ovviamente non conosco, ma cerco di far luce su un altro punto: siamo poi cosí sicuri di avere uno dei migliori sistemi scolastici al mondo se un professionista cade su un giudizio tanto semplice? E la [
super]visione pubblica al fatto, ci mostra un popolo consapevole, cosciente o pressappoco ignorante (in senso non spregevole del termine)? Chiarisco che le richieste sono volte in riferimento alla nostra lingua e non ad altri elementi.
Inviato: mar, 01 mar 2016 10:23
di domna charola
Marco Treviglio ha scritto:[
Sinceramente a me imbarazza il comportamento della maestra che si trova di fronte ad un termine che non riscontra esistente nei vari dizionarî e lo contrassegna come errore; poi, presa forse dal dubbio (incomprensibile vista la professione), fa segnalare la cosa all'AdC chiedendo chiarimenti.

Personalmente invece apprezzo il coraggio del dubbio e la capacità di mettersi in discussione.
Più si "scende" all'insegnamento di base, e più il campo di competenze richieste si amplia, e quindi è molto difficile che un insegnante possa essere preparato con precisione su tutto.
Quindi, preferisco un docente che si fermi a pensare, prima di stilar sentenze, che non chi riempie i fogli di segnacci rossi sicuro della sua ferrea memoria in tutti i campi dello scibile.
Una lezione di vita, anche per i ragazzini presenti. Certo, non è facile mettersi in discussione, e dire a un discente "avevi ragione tu"... vuol dire anche avere un certo margine di sicurezza circa l'ascendente che si ha sulla classe stessa... insomma, bisogna aver costruito prima un rapporto aperto e fecondo con gli alunni, per azzardare ciò.
Ce ne vorrebbero di più, di insegnanti così, per ridare spessore alla scuola di base.
Inviato: gio, 03 mar 2016 19:19
di Ferdinand Bardamu
Petaloso è entrato nell’elenco dei neologismi sul sito del
Treccani.