Inviato: mer, 17 ott 2018 22:30
Esatto, si ritrovano nei grandi classici. Vari esempi si trovano nel canto V dell'Inferno di Dante o in un passaggio di Giacomo Leopardi nell'Infinito.
Ma dimmi: al tempo d'i dolci sospiri,
a che e come concedette amore
che conosceste i dubbiosi disiri?».
(Dante, Inf. V, passaggio vv. 118-120)
Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.
(Dante, Inf. V, passaggio vv. 124-126)
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura.
(Giacomo Leopardi, Infinito, passaggio vv. 4-8)
Ma dimmi: al tempo d'i dolci sospiri,
a che e come concedette amore
che conosceste i dubbiosi disiri?».
(Dante, Inf. V, passaggio vv. 118-120)
Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.
(Dante, Inf. V, passaggio vv. 124-126)
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura.
(Giacomo Leopardi, Infinito, passaggio vv. 4-8)