Marco1971 ha scritto:Guardi la definizione del De Mauro:assimilazione 4 TS fon., processo diacronico o anche sincronico per cui un suono assume in tutto o in parte caratteristiche foniche simili a quelle del suono che lo precede o lo segue.
Stando cosí le cose, debbo chiedere scusa, con molta umiltà, alla redazione del De Mauro in linea.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi) «Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
La prossima volta non sia cosí frettoloso. Ma non si preoccupi, nessuno è al riparo da errori di valutazione.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
E così abbiamo visto la differenza di stile: c'è chi porge sempre le risposte con garbo, offrendo a tutti l'opportunità di imparare e crescere, e c'è chi usa il sarcasmo, inutile a chi ha posto il quesito e fastidioso anche per chi legge.
Perché, bubu7? C'è qualcosa che vuole dimostrare?
marcri ha scritto:E così abbiamo visto la differenza di stile: c'è chi porge sempre le risposte con garbo, offrendo a tutti l'opportunità di imparare e crescere, e c'è chi usa il sarcasmo, inutile a chi ha posto il quesito e fastidioso anche per chi legge.
Perché, bubu7? C'è qualcosa che vuole dimostrare?
Scusi, a che messaggio si riferisce?
Tornando alla diffusione del semplice co-, non si trovano solo cobelligeranza, cofirmatario ecc.: trovo a volte persino codiviso!
Nell'uso di questo prefisso regna la confusione piú totale, parrebbe: ho letto in uno dei titoli d'apertura del Tg 1 (credo) non coproduzione, ma addirittura cooproduzione (del resto, si dice cooperazione, palesemente derivante da coo + perazione!).
Federico ha scritto:Nell'uso di questo prefisso regna la confusione piú totale, parrebbe: ho letto in uno dei titoli d'apertura del Tg 1 (credo) non coproduzione, ma addirittura cooproduzione (del resto, si dice cooperazione, palesemente derivante da coo + perazione!).
Cooperazione non deriva "palesemente" da coo+perazione: viene dal latino cooperatione(m).
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi) «Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
ironia, s.f.: 1 particolare modo di esprimersi che conferisce alle parole un significato contrario o diverso da quello letterale, con intento critico o derisorio: ironia fine, pungente, grossolana | la figura retorica corrispondente; p. e. Godi, Fiorenza, poi che se' sì grande / che per mare e per terra batti l'ali, / e per lo 'nferno tuo nome si spande! (DANTE Inf. XXVI, 1-3)
giulia tonelli ha scritto:Per Fausto, dal Garzanti online:
ironia, s.f.: 1 particolare modo di esprimersi che conferisce alle parole un significato contrario o diverso da quello letterale, con intento critico o derisorio: ironia fine, pungente, grossolana | la figura retorica corrispondente; p. e. Godi, Fiorenza, poi che se' sì grande / che per mare e per terra batti l'ali, / e per lo 'nferno tuo nome si spande! (DANTE Inf. XXVI, 1-3)
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un saluto
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi) «Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»