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Re: «Smartabile», «in smart»

Inviato: mar, 23 giu 2020 21:12
di G.B.
Per quanto riguarda la domanda del giornalista «[q]uante sono le persone in smart [working]?», non sarebbe apparsa meno breve o pertinente se, invece, fosse stata formulata cosí: «Quante sono le persone [che lavorano] in remoto?»; il contesto avrebbe fatto la sua parte nel sottintendere la quadra, esattamente come nel caso opposto.

Re: «Smartabile», «in smart»

Inviato: mar, 23 giu 2020 21:46
di G. M.
G.B. ha scritto: mar, 23 giu 2020 20:38 Non ritiene agilizzabile abbastanza trasparente?
Non saprei... lavoro agile potrebbe non essere (ancora?) chiaro alla popolazione generale in questa particolare accezione; mentre penso che quasi tutti oggi capiscano da remoto. La mia comunque non era una bocciatura. :wink:

Re: «Smartabile», «in smart»

Inviato: mer, 16 set 2020 10:57
di domna charola
Tutto sommato, dopo oltre sei mesi di lavoro agile, trovo questo termine quello più calzante e che risponde anche ai commenti raccolti dai colleghi: si lavora di più, si lavora meglio perché senza interruzioni, più riposati perché non si fa un'ora di viaggio da pendolari, più motivati perché a proprio agio, etc. Insomma, l'idea è proprio di agilità nello svolgere le mansioni ordinarie.
Da remoto è corretto dal punto di vista tecnico, ma non riesco proprio a pensarlo, perché mi evoca distanze eccessive nella stragrande maggioranza dei casi, e soprattutto perché i colleghi in videoconferenza non riesco a percepirli come "remoti".
Su smart nemmeno mi pronuncio: interiorizzai il termine ai corsi di inglese delle elementari nell'accezione di "elegante", e quindi il mio cervello si rifiuta di associarlo al concetto di lavoro da casa; sono due universi che non entrano in contatto, a dispetto della pretesa maggior precisione e univocità dei termini anglosassoni.

Re: «Smartabile», «in smart»

Inviato: mer, 16 set 2020 12:25
di DON FERRANTE
Io provo una sorta di depressione ogniqualvolta... Mi sento oppresso dall'anglo dominio e noi qua che tentiamo di pseudo-liberarcene. Comunque, preferisco un calco a quegli orripilanti ibridi tipo "smartabile". La "pecca" sta nella scarsa economia linguistica di certi aggettivi composti. Se si vuol ovviare, come suggerivano sopra, allora meglio parafrasare estesamente.