«Workaholic»
Moderatore: Cruscanti
Rispondo a Federico.
Perché lavoròmane al momento mi pare meno diffuso.
Nulla vieta che lavoròmane e lavorodipendente convivano, come tossicòmane e tossicodipendente, il quale ultimo però credo prevalga nell'uso.
E la malattia penso si definirebbe lavorodipendenza, non lavoromania, così come tossicodipendenza ha scalzato tossicomania.
Perché lavoròmane al momento mi pare meno diffuso.
Nulla vieta che lavoròmane e lavorodipendente convivano, come tossicòmane e tossicodipendente, il quale ultimo però credo prevalga nell'uso.
E la malattia penso si definirebbe lavorodipendenza, non lavoromania, così come tossicodipendenza ha scalzato tossicomania.
- giulia tonelli
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- Iscritto in data: mar, 12 lug 2005 10:51
- Località: Stoccolma
Forse, Giulia, sarà meglio dire che « chi (inteso come locutore medio) usa un vocabolo sa, piú o meno (non certo perfettamente), cosa vorrebbe dire ».
Esempi reali: conosco gente che dice cose del tipo:
« ha uno stile prosaico �»: voleva dire: « ha uno stile elevato »,
« quella persona ha un imprimatur » voleva dire imprinting,
e potrei continuare.
Esempi reali: conosco gente che dice cose del tipo:
« ha uno stile prosaico �»: voleva dire: « ha uno stile elevato »,
« quella persona ha un imprimatur » voleva dire imprinting,
e potrei continuare.
- giulia tonelli
- Interventi: 370
- Iscritto in data: mar, 12 lug 2005 10:51
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Si', certo, intendevo questo, e infatti la mia frase non dice una cosa tanto diversa (io insisterei sul "perfettamente", ma non stiamo a sottilizzare).Incarcato ha scritto:Forse, Giulia, sarà meglio dire che « chi (inteso come locutore medio) usa un vocabolo sa, piú o meno (non certo perfettamente), cosa vorrebbe dire ».
Il mio punto e' che uno magari puo' usare le parole sbagliate, come nei suoi esempi, pero' e' impossibile che "si confonda" da solo. Lui in testa ce l'ha chiaro (piu' o meno, o perfettamente), poi magari usa le parole sbagliate e crea confusione negli interlocutori (e non fa una gran figura). Il problema di "lavorodipendente" e' che a prima botta puo' sembrare *a chi ascolta* la locuzione "lavoro dipendente", che e' una locuzione comune e molto usata.
Intervengo in questo antico filone perché oggi, parlando di Frank Zappa e non venendomi in mente altro traducente per workaholic, l'ho definito un lavoratore accanito. L'espressione m'è sembrata rendere con buona chiarezza l'idea d'un individuo impegnato in maniera quasi ossessiva. Tuttavia, mentre fumatore accanito suggerisce un giudizio negativo, lavoratore accanito mi pare tutto sommato avere un tono neutro — probabilmente perché ci è stato insegnato che il lavoro è cosa dignitosa, mentre il fumo fa male.
- Animo Grato
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Non si può [continuare a] usare l'ormai perfettamente integrato (anche nella grafia) stacanovista?Jonathan ha scritto:Intervengo in questo antico filone perché oggi, parlando di Frank Zappa e non venendomi in mente altro traducente per workaholic, l'ho definito un lavoratore accanito.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
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- Ferdinand Bardamu
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