Termini informatici più o meno tecnici

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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Chi traduce bleed con sanguinare conosce solo quell’accezione di to bleed, voce che significa anche:
Il Cambridge Advanced Learner’s Dictionary ha scritto:bleed 3 If you bleed a closed system such as a radiator or a brake, you remove air or liquid from it to make it work correctly.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
edoardo
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Re: Termini informatici più o meno tecnici

Intervento di edoardo »

Freelancer ha scritto:si può quasi dire che sia inevitabile quando si è immersi in una lingua settoriale e non si hanno gli strumenti linguistici necessari per contrastarne l'influsso.
Certamente, in taluni casi, è più conveniente utilizzare i forestierismi. È per questo che non ho proposto "pratica" e "faldone" come traducenti per "file" e "cartella"!
D'altra parte, potrei anche citare degli esempi di traducenti inconsistenti e talvolta fuorvianti che vengono invece usati abbastanza spesso: a partire da library (dynamic-link library) che viene comunemente tradotto con "libreria" (libreria a collegamento dinamico) e che, nonostante l'errore, conserva discretamente il significato; troviamo in molti testi "parametri attuali" per tradurre "actual parameters" (parametri effettivi).
Poi ancora "linee" (es: linee di codice, linee di testo) viene usato al posto di "righe" per tradurre l'inglese "lines", e infine l'espressione "codice malizioso" viene spesso usata per designare il "malicious code", ovvero il codice malefico (maligno, malvagio...).
Senza dubbio, anzichè adottare traducenti inopportuni, è preferibile mantenere i termini in lingua originale! Avevo aperto questo filone prendendo in esame il caso complementare a questo, ovvero quello di quei termini che vengono tenuti in inglese o malamente italianizzati nonostante sia semplice, oltre che indice di buon senso e buon gusto, individuarne un traducente accettabile.

Grazie per l'accoglienza e per la nota caustica del Bue, purtroppo ogni tanto inciampo sebbene mi sforzi per parlare un buon italiano, ed è anche per migliorarmi che sono qui :)
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Qualcuno, e non dei piú sprovveduti, ritiene che softuerista e simili corrispondano a una vitalità della lingua. Io, per quanto mi riguarda, aderisco in parte. Cioè accetto softuerista solo se si fa anche sòftuere, altrimenti ha poco senso. Mi sembrerebbe piú italiano chiamarli programmaristi (da programmario).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Marco1971 ha scritto:Chi traduce bleed con sanguinare conosce solo quell’accezione di to bleed, voce che significa anche:
Il Cambridge Advanced Learner’s Dictionary ha scritto:bleed 3 If you bleed a closed system such as a radiator or a brake, you remove air or liquid from it to make it work correctly.
Ma no, quello è lo spurgo, chiunque conosca un po' di terminologia tecnica lo sa. Il fatto è che i campi semantici coperti sono diversi e quindi diverse sono le possibili estensioni semantiche. Gli americani dicono emorragia anche per indicare la disaerazione di una tubazione, quindi non si fanno alcun problema a usare la stessa parola per indicare una corrente elettrica elevata, anche perché in inglese spesso si dice flow of current (è una tautologia dato che la corrente è un flusso di cariche, ma non perdiamoci nei dettagli), quindi hanno in mente un flusso, come di liquido, e da qui a usare la parola bleeding non ci vuole molto.

Invece gli italiani riservano emorraggia al sangue (e figurativamente anche ai capitali) ma dicono per l'appunto spurgo o disaerazione con riferimento a componenti meccanici, quindi risulta loro difficile fare un passo ancora ed estenderne il significato a un circuito elettrico, da qui la ricerca del traducente più proprio (p. es. zavorra), ma poi con la diffusione della tendenza all'uso del tecnicismo non tradotto tirano finalmente un sospiro di sollievo perché non devono più scervellarsi e dicono bleeder.
Sembra complicato ma se ci pensa sopra un attimo se ne persuaderà. Forse. :wink:
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Blídero, allora. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Freelancer »

Marco1971 ha scritto:Blídero, allora. ;)
Questa volta, lo ammetto, è riuscito a sorprendermi. :wink:
Bue
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Re: Termini informatici più o meno tecnici

Intervento di Bue »

edoardo ha scritto: È per questo che non ho proposto "pratica" [...] per "file"
Che è comunque - al mio orecchio - infinitamente meglio di "archivio", strenuamente difeso su questi lidi (io proponevo un "documento" o "fascicolo", ma "pratica" mi piace!)
Ecco, ora ho riaperto un vasetto di pandorina...
edoardo
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Re: Termini informatici più o meno tecnici

Intervento di edoardo »

Bue ha scritto:
edoardo ha scritto: È per questo che non ho proposto "pratica" [...] per "file"
Che è comunque - al mio orecchio - infinitamente meglio di "archivio"
A mio avviso, "archivio" potrebbe essere ambiguo dato che si usa già per indicare specificatamente quei file che sono una raccolta (compressa o meno) di altri file (zip, tar eccetera).
Bue
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Intervento di Bue »

Certamente, e infatti è già stato detto e ridetto, ma qui son duri come... la crusca! :mrgreen:
fabbe
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Re: Termini informatici più o meno tecnici

Intervento di fabbe »

edoardo ha scritto:crasharsi (es: "il programma è andato in crash", "il programma è crashato"): bloccarsi, ...andare in tilt(?)
In rete leggo anche "andare in palla", "impallarsi".
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, ma sono forse di registro troppo familiare... :roll:

Incantarsi e impazzire, come dicevo piú sopra, mi sembrano ottimi traducenti:
Il Battaglia ha scritto:Incantare¹ 6. Intr. con la particella pronom. [...]
– Incepparsi, smettere di funzionare (un meccanismo, un dispositivo).

Impazzire 6. Tecn. Oscillare irregolarmente senza piú segnare il nord (l’ago della bussola). – Per estens.: cessare di funzionare o funzionare malamente (uno strumento, un meccanismo, ecc.).
Per un confronto:
Il Cambridge Advanced Learner’s Dictionary ha scritto: crash 2 If a computer or system crashes, it suddenly stops operating. My laptop’s crashed again.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Federico
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Intervento di Federico »

Marco1971 ha scritto:Sí, ma sono forse di registro troppo familiare... :roll:
Talvolta possono comunque tornar comodi, alla pari di incantarsi e impazzire; bloccarsi è la traduzione piú comune, normale.
Ah, vedo che Marco ha fatto un'aggiunta: naturalmente incantarsi e impazzire hanno il vantaggio di essere meglio attestati, dal momento che «trovarsi in difficoltà, in imbarazzo, soprattutto con riguardo alla possibilità di agire o di reagire» (Treccani in linea) e «Rimanere bloccato, trovarsi in imbarazzo» (DISC) sono usi figurati che per quanto opportuni non sono registrati che in riferimento a persone (e non oggetti); però sono tutti in un uguale svantaggio rispetto a bloccarsi, che coll'uso frequente ha già avuto modo di tecnicizzarsi. Insomma, tutti sinonimi validi.

Grazie per le segnalazioni, edoardo: molti termini erano già presenti, ma non sempre in modo evidente; altri erano proprio da inserire (soprattutto match, a mio parere).
Questa volta ho fatto io, ma che ne dice di iscriversi al wiki?
l'italiana
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Intervento di l'italiana »

Buongiorno a tutti!
Ho letto gli interventi precedenti, spero sia corretto scrivere qui.
Cosa ne pensate del termine "postare"?

Leggo, dal De Mauro in linea:
po|stà|re
v.tr. (io pòsto)
BU porre, collocare in un determinato luogo | disporre truppe o artiglierie nelle opportune postazioni
Non riesco a trovare - neppure in altri dizionari - il significato di "postare" così come lo si usa nel moderno "gergo informatico" a cui fa riferimento Freelancer nel suo primo messaggio.
Secondo voi, si può accettare "postare" come neologismo, per intendere "invio di un messaggio" in un forum...oppure no, visto che in italiano il verbo ha in origine un significato ben distinto?
Grazie in anticipo! :)
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sarebbe anche accettabile, ma è inutile e presterebbe manforte al consolidarsi dell’orrendo post, che noi chiamamo intervento. Basta dire intervenire o mandare/inviare un intervento/messaggio.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
methao_donor
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Intervento di methao_donor »

l'italiana ha scritto:Non riesco a trovare - neppure in altri dizionari - il significato di "postare" così come lo si usa nel moderno "gergo informatico" a cui fa riferimento Freelancer nel suo primo messaggio.
Secondo voi, si può accettare "postare" come neologismo, per intendere "invio di un messaggio" in un forum...oppure no, visto che in italiano il verbo ha in origine un significato ben distinto?
Grazie in anticipo! :)
Personalmente non lo gradisco, e se adopero postare lo faccio nel senso da lei riportato.
Il suo post (:D ), tuttavia, mi dà l'opportunità di esprimere un mio dubbio, analogo al suo.
Perché, infatti, i dizionari non riportano queste terminologie informatiche, visto che la politica attuale sembra quella di infilar dentro tutto quello che si puote?
Già mi sembra strano che non inseriscano, vivaddio, aborti come displayare o codare. Ma questi, in fondo, sono gergalismi e comunque sono termini già più "tecnici".
Però l'assenza di parole affatto ordinarie e quotidiane (almeno in rete), come appunto postare, o come thread, topic e post (che, tra l'altro, molti tendono a usare come sinonimi), sinceramente mi sorprende, e dà adito a ulteriori dubbi sul modo di operare dei lessicografi...
Il sonno della ragione genera mostri.
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