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Inviato: gio, 20 lug 2006 16:58
di FedericoC
Io ho raggiunto questo forum grazie alla lettera pubblicata su Italians.
Credo che vi procurerò qualche altro utente.
Di una persona, almeno, sono praticamente certo.
Inviato: gio, 20 lug 2006 17:06
di Marco1971
Ottimo, FedericoC! Cresceremo a palla di neve e sgomineremo tutti gl’insozzator di nostra favella!

Inviato: gio, 20 lug 2006 18:12
di Freelancer
Federico ha scritto:*hobby: pallino
Questa l'acuta osservazione di Luciano Satta, persona di grande sensibilità linguistica, in merito a
pallino, come riportata da Arrigo Castellani in
Morbus anglicus:
...Nella stessa lettera rispondevo a una domanda di Luciano Satta, "diteci come si sostituisce hobby": "Quanto a hobby, in italiano c'è pallino[3]
[3] Riconosco che pallino non è proprio lo stesso di hobby (come ha osservato il Satta nella nota che fa seguito alla mia lettera: "E decisamente contraddico Castellani allorché afferma che 'quanto a hobby, in italiano c'è pallino'. No: il primo indica un'attività anche di studio, mentre il secondo, spesso, è vicino alla fissazione dei citrulli". Ragion di più per usare ubino, al quale si può attribuire un valore identico a quello di hobby.
Poi
ubino fu qualificata da Giulio Lepschy parola bizzarra, e mi sa che la sua carriera finì così. Insomma, ancora nessuno ha trovato per
hobby una soluzione che piaccia a tutti.
Inviato: gio, 20 lug 2006 18:17
di Marco1971
Sí, infatti. Ma possiamo anche tenercela, preferibilmente scritta obbi.
Inviato: gio, 20 lug 2006 18:46
di Marco1971
Tuttavia,
ubino, che deriva proprio da
hobby, è voce graziosa, e meriterebbe una spintarella per farla entrare in un uso sia pur minoritario...
Riporto, per curiosità, la trattazione del Tommaseo-Bellini.
†UBINO S. m. Piccolo cavallo veloce. – Arab. Binek, Cavallo. Bern. Orl. 3. 9. 26. (C) Correva come un veltro, o poco meno, Come gli ubini fan di quella banda. Ar. Fur. 26. 129. Nel mansueto ubino, che sul dosso Avea la figlia del re Stordilano, Fece entrare un degli angel' di Minosso, Sol con parole il frate di Viviano. [Sav.] Corsin. Torr. 7. 63. Or sovra bianco ubin, che all'andatura È lieve sì ch'al suolo orma non lassa, Tutt'animosa in fulgida statura Un'Amazzone nuova ecco sen' passa.
2. In ischerzo, per Rozza cavalcatura, Asino. [Fanf.] Accad. Aldean. Rim. 43. Il pastor mi pregava umíle e chino Ch'io prendessi da lui, per meno sconcio, Del pedante di Bacco il tardo ubino.
«Hai qualche ubino?» «Ho molti ubini» non suonano poi male!

Inviato: gio, 20 lug 2006 19:12
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Tuttavia, ubino, che deriva proprio da hobby,
Non è proprio così, Marco. Dalle citazioni che lei riporta non sembra che
ubino sia stato mai usato con il significato inglese di
toy horse, ossia
cavalluccio (di legno). Naturalmente non è questo il motivo per cui non è entrato nell'uso; che ne sanno le persone di queste dotte disquisizioni etimologiche?
Vedo però che il Treccani dice che la pronunzia di
hobby è spesso proprio
obbi, anche in assenza della corrispondenza grafica.
Inviato: gio, 20 lug 2006 19:18
di Marco1971
Il Battaglia dice questo (sotto
ubino):
Dal fr. ant. hobin, che è dall’inglese hobby ‘cavallino’, probabilmente dal nome proprio Hobin, Hobby per Robin, Robbie.
È falso?
Inviato: gio, 20 lug 2006 19:32
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Il Battaglia dice questo (sotto
ubino):
Dal fr. ant. hobin, che è dall’inglese hobby ‘cavallino’, probabilmente dal nome proprio Hobin, Hobby per Robin, Robbie.
È falso?
L'Oxford American Dictionary dice questo per l'origine:
late Middle English hobyn, hoby, from nicknames for the given name Robin. Originally in sense 2 (cioè, archaic: a small horse or pony), it later came to denote a toy horse or a hobbyhorse, hence 'a pastime, something done per pleasure.'
Nell'italiano manca il corrispondente passaggio successivo a indicare un cavalluccio di legno, giusto? Ma questo non è essenziale ai fini dell'accoglimento della parola come traducente, mi sembra, come ho già detto. I motivi sono altri.
Inviato: gio, 20 lug 2006 19:55
di Marco1971
Dall’
Oxford English Dictionary, per doverosa completezza.

[ME. hobyn, hoby, in OF. hobin, hobi, haubby, whence mod.F. aubin, It. ubino.
The OFr. was adopted from English, where the word is app. native. In all probability it is the by-name Hobin, Hobby, var. of Robin, Robbie: see HOB n.1 According to Bp. Kennett (1695) Gloss. to Paroch. Antiq. s.v. Hobelers, ‘Our ploughmen to some one of their cart-horses generally give the name of Hobin, the very word which Phil. Comines [a1509] uses, Hist. vi. vii.’ Another by-form of the same name, DOBBIN, has become a generic name for a cart-horse. Cf. also dicky, donkey, neddy, cuddy, names for the ass.]
Inviato: gio, 20 lug 2006 23:19
di Freelancer
Federico ha scritto:Non capisco perché in questo caso dovrebbe essere un danno. Predefinito è ottimo, ma se non ricordo male non va bene per tutti i casi; per difetto è bruttino ma può servire: in ogni caso la soluzione migliore è spesso rigirare la frase, invece che lasciarci imporre il problema della traduzione.
Comunque non ho capito perché per difetto dovrebbe essere un falso amico: difetto significa proprio mancanza.
Difetto ha una connotazione negativa che manca a
default nel significato informatico (da cui poi è derivato l'uso di
per difetto in altri settori), in cui significa che
in assenza di una diversa scelta dell'utente (in teoria ugualmente valida), il programma seleziona
automaticamente una certa impostazione. Niente a che vedere con il
normale uso in italiano (lei scriverebbe
...con l'uso per difetto in italiano?), in cui ad esempio si dice
una misura approssimata per difetto intendendosi
di precisione insufficiente.
Inviato: gio, 20 lug 2006 23:26
di Marco1971
I think you’re splitting hairs, my dear.
Inviato: gio, 20 lug 2006 23:56
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:I think you’re splitting hairs, my dear.
Era solo per spiegare perché è un falso amico. Se poi lei vuole dire
per difetto, nessuno glielo impedisce. Ho notato più volte, quando mi sono capitate sotto gli occhi per caso traduzioni di traduttori spagnoli o leggendo in aereo le versioni in spagnolo delle riviste, che gli spagnoli hanno una certa tendenza a tradurre letteralmente. Naturalmente non sono in gradi di dire se in un registro più sorvegliato l'inglese sarebbe stato reso in altro modo - né posso giudicare per il francese - ma per l'italiano so di poter parlare con cognizione di causa quando discuto del centro esatto del significato di una parola o un'espressione. Se poi la sua sensibilità linguistica e competenza extra linguistica non le permette di cogliere certe distinzioni di significato, la cosa non mi riguarda.
Inviato: ven, 21 lug 2006 0:26
di Marco1971
Freelancer ha scritto:Se poi la sua sensibilità linguistica e competenza extra linguistica non le permette di cogliere certe distinzioni di significato, la cosa non mi riguarda.
È lecito chiedersi a quale autorità, diversa dalla sua, lei si rifaccia nell’asserire questo. Le avevo chiesto un parere in un’altra sezione. Ha preferito ignorare la mia richiesta. Peccato.
Inviato: ven, 21 lug 2006 1:34
di FedericoC
Difetto vuol dire semplicemente mancanza.
E' vero, è anche usato per indicare un'imperfezione, ma qui dovremmo arrenderci al fatto che le lingue, tutte le lingue, sono estremamente complesse.
Oppure dobbiamo scordarci dell'eccitazione elettronica perché qualcuno pensa al sesso, e del moto rettilineo perché a qualcuno può venire in mente Valentino Rossi?
P.S.: inoltre, "default" in inglese vuol dire esattamente la stessa cosa che "difetto" in italiano.
Inviato: ven, 21 lug 2006 2:04
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Freelancer ha scritto:Se poi la sua sensibilità linguistica e competenza extra linguistica non le permette di cogliere certe distinzioni di significato, la cosa non mi riguarda.
È lecito chiedersi a quale autorità, diversa dalla sua, lei si rifaccia nell’asserire questo. Le avevo chiesto un parere in un’altra sezione. Ha preferito ignorare la mia richiesta. Peccato.
In quale sezione? Finché non intervengo o non controllo appositamente, non riceverò avvisi riguardanti quella sezione. A questo proposito chiederei al moderatore se è possibile fare in modo, prima ancora di intervenire in una sezione, di essere avvisati di nuovi interventi nella sezione stessa.