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Inviato: mer, 14 dic 2005 9:24
di giulia tonelli
Io penso che le mie scelte personali che riguardano i miei rapporti di lavoro vadano rispettate: se le capite bene, e sennò pazienza. Le ho esposte e spiegate perché mi è stato richiesto (da Marco, a più riprese) e le ho difese perché sono state attaccate (dagli altri, diffusamente). Però ora basta. Non mi sembra questo né il luogo né il modo di cercare di convincere me personalmente a diventare l'eroe della lingua italiana lanciando la stampella contro la perfida Albione.
Proporrei di continuare la discussione, e il mio contributo è, come ho già detto: secondo me "omaggio" per dire "gadget" nel significato di cui sopra va benissimo.

Inviato: mer, 14 dic 2005 9:45
di miku
Ma sì: anche per me gli adattamenti devono essere postrema ratio.

Inviato: mer, 14 dic 2005 11:13
di arianna
Io penso che le mie scelte personali che riguardano i miei rapporti di lavoro vadano rispettate: se le capite bene, e sennò pazienza. Le ho esposte e spiegate perché mi è stato richiesto (da Marco, a più riprese) e le ho difese perché sono state attaccate (dagli altri, diffusamente). Però ora basta. Non mi sembra questo né il luogo né il modo di cercare di convincere me personalmente a diventare l'eroe della lingua italiana lanciando la stampella contro la perfida Albione.
Proporrei di continuare la discussione, e il mio contributo è, come ho già detto: secondo me "omaggio" per dire "gadget" nel significato di cui sopra va benissimo.
Mi scuso con lei, non intendevo tediarla né imporle una scelta.
La mia era solo un'opinione, ognuno fa le sue scelte poi ed è normale rispettarle.

Inviato: mer, 14 dic 2005 15:12
di Federico
Mi dispiace che si sia sentita attaccata, giulia...
Credo che l'obiettivo di noi tutti fosse solo capire cosa si oppone all'uso di nuove coniazioni, per - ribadisco - elaborare strategie più efficaci (non in questo caso - giacché non si è ancora trovato un caso in cui sia necessario un adattamento come gaggetto -, bensì in generale)...

E per tornare all'analisi delle traduzioni come da lei sollecitato, vi sottopongo questo caso.
Testo:
Maroni e Bondi replicano al leader centrista: il candidato premier è Berlusconi
L'UDC vuole l'election day, no di FI
Lite sulla premiership. Lettera degli azzurri: fermiamo Casini
[...] Oltre alla leadership, l'election day...
Traduzione proposta:
Maroni e Bondi replicano al dirigente centrista: il candidato capo del governo è Berlusconi
L'UDC vuole la giornata elettorale, no di FI
Lite sulla candidatura a capo del governo. Lettera degli azzurri: fermiamo Casini [...] Oltre al (problema) della direzione della coalizione , il (problema) dell'accorpamento delle elezioni...
Mio commento:
per tradurre "election day" la cosa migliore è "elezioni accorpate"; per leadership in questo caso basta banalmente "guida"; per leader ancora più semplicemente "presidente" (orpolà, questo è Casini).
Reazione:
"Guida" suona fascista, talvolta il leader è il segretario del partito e non il presidente
Fascista? :shock:

Che squallore, leggo adesso nel giornale che si vogliono tassare i "capital gain" (immobiliari): c'è forse una qualche differenza di significato con plusvalenza (che è persino più rapida)? :?

Inviato: mer, 14 dic 2005 20:46
di Federico
Manca bagarre:
[in seguito alla affermazioni di Prodi sul proporzionale e alle allusioni sull'opportunità di rinviarlo alle camere] [...] fino al Colle gli strepiti della politica più convulsa e, di fatto, trascinano per l'ennesima volta nella bagarre la massima istituzione del Paese
De Mauro, garzanti e Treccani propongono accesa discussione, disputa, controversia; (est.) subbuglio, trambusto, tumulto, baruffa.
Mi pare che in questo caso non sarebbe fuori luogo rissa...
Ma non sono molto convinto, in realtà: che ne dite?

Inviato: mer, 14 dic 2005 20:48
di Marco1971
Federico ha scritto:Che squallore, leggo adesso nel giornale che si vogliono tassare i "capital gain" (immobiliari): c'è forse una qualche differenza di significato con plusvalenza (che è persino più rapida)? :?
Ha detto la parola giusta, Federico: squallore! Plusvalenza (o plusvalore) è il traducente dato dal mio bilingue. :)

Tutt’altro: che ne dite di stendibirilli per tradurre... beh, vediamo se è trasparente a bastanza e capite a cosa mi riferisco... :D

Inviato: mer, 14 dic 2005 23:08
di Infarinato
Marco1971 ha scritto:Tutt’altro: che ne dite di stendibirilli per tradurre... beh, vediamo se è trasparente a bastanza e capite a cosa mi riferisco... :D
Strike? :D …Anche: abbattibirilli (ma stendibirilli è piú musicale).

Inviato: mer, 14 dic 2005 23:13
di Marco1971
Se strike è sinonimo di bowling, ci siamo! :D

Inviato: mer, 14 dic 2005 23:26
di Infarinato
Marco1971 ha scritto:Se strike è sinonimo di bowling, ci siamo! :D
No, io pensavo proprio al particolare tiro col quale, nel bowling, si abbattono tutti i birilli, ma nulla vieta di usare stendibirilli per entrambe le cose (…un po’ come «scacco [matto]» e «[gioco de]gli scacchi»).

Inviato: gio, 15 dic 2005 9:18
di Fabio48
Mi permetto di inserirmi, anche se piuttosto goffamente, in questo affascinante dibattito, per esprimere semplicemente il mio punto di vista. Mi sembra che i forestierismi non siano un male moderno ma siano purtroppo un male del quale soffriamo da sempre.
Ad esempio, in Versilia, gli sgombri si chiamano "ciortoni" che sembra derivi da "short tuna" e sempre in Versilia, un conosciutissimo ristorante si chiama "Barco bestia" dal nome di una famosa imbarcazione che veniva costruita a Viareggio e che gli allora villeggianti inglesi (si parla dell' Ottocento) dicevano essere: "the best".
Non so se queste sono leggende metropolitane o se veramente queste parole hanno subito quel processo di trasformazione (vedi stoccafisso) che avveniva nei tempi in cui praticamente nessuno conosceva l'inglese.
Grazie per la cortese attenzione.

Cordialità.

Inviato: gio, 15 dic 2005 9:41
di giulia tonelli
Marco1971 ha scritto: che ne dite di stendibirilli per tradurre... beh, vediamo se è trasparente a bastanza e capite a cosa mi riferisco... :D
Io non avevo capito, e nemmeno Infarinato, a quanto pare... forse proprio trasparentissimo non lo è...

Inviato: gio, 15 dic 2005 10:14
di fabbe
Fabio48 ha scritto:Mi permetto di inserirmi, anche se piuttosto goffamente, in questo affascinante dibattito, per esprimere semplicemente il mio punto di vista. Mi sembra che i forestierismi non siano un male moderno ma siano purtroppo un male del quale soffriamo da sempre.
Ad esempio, in Versilia, gli sgombri si chiamano "ciortoni" che sembra derivi da "short tuna" e sempre in Versilia, un conosciutissimo ristorante si chiama "Barco bestia" dal nome di una famosa imbarcazione che veniva costruita a Viareggio e che gli allora villeggianti inglesi (si parla dell' Ottocento) dicevano essere: "the best".
Non so se queste sono leggende metropolitane o se veramente queste parole hanno subito quel processo di trasformazione (vedi stoccafisso) che avveniva nei tempi in cui praticamente nessuno conosceva l'inglese.
Grazie per la cortese attenzione.
Cordialità.
Benvenuto nella discussione !!! Ecco il mio punto di vista sulla questione.

Nei casi in cui il termine inglese viene assimilato dalla lingua ospitante (gli esempi che lei riportava) ci si trova di fornte ad una prova di vitalità della lingua: in quei casi l'italiano adattava attraverso suoi canoni le parole straniere vestendole delle caratteristiche proprie (evolvendosi come é sempre avvenuto in passato per tutte le lingue) mantenendo le sue peculiarità.

Nei casi trattati in questa lista invece si discute di parole inglesi inserite "pare-pare" nella lingua italiana, un fenomeno divevrso e opposto perché la lingua ospitante rimane del tutto rigida, passiva e non si evolve: il termine straniero viene adoperato seguendo le regole espressive e grafiche della lingua di provenienza.

Nelle lingue europee generalmente il primo fenomeno rappresenta la normalità mentre il secono l'eccezione. In italia - mi sembra- avviene l'inverso.

Inviato: gio, 15 dic 2005 10:23
di fabbe
Federico ha scritto:Manca bagarre:
[in seguito alla affermazioni di Prodi sul proporzionale e alle allusioni sull'opportunità di rinviarlo alle camere] [...] fino al Colle gli strepiti della politica più convulsa e, di fatto, trascinano per l'ennesima volta nella bagarre la massima istituzione del Paese
De Mauro, garzanti e Treccani propongono accesa discussione, disputa, controversia; (est.) subbuglio, trambusto, tumulto, baruffa.
Mi pare che in questo caso non sarebbe fuori luogo rissa...
Ma non sono molto convinto, in realtà: che ne dite?
"disputa" o "contesa"?

Inviato: gio, 15 dic 2005 11:29
di LCS
che ne dite di stendibirilli per tradurre... beh, vediamo se è trasparente a bastanza e capite a cosa mi riferisco...
E' stato immediato il riferimento al "bowling".

Cordiali saluti

Inviato: gio, 15 dic 2005 14:23
di Miseria
Idem; con stendibirilli mi sono figurato subito il gioco… ma (sinceramente!) non ricordavo l’anglismo! :D