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Inviato: lun, 09 ott 2006 10:46
di bubu7
Infarinato ha scritto:Bue ha scritto:…sulla teoria delle stringhe…
Corde, no, eh? Lo so, lo so: ormai è troppo tardi… : (
Semmai
cordicelle…
Cerchiamo di non essere più realisti del re.
Stringhe va benissimo. Esiste in italiano è dà l’idea di qualcosa di piccolo (idea assente da
corde) e quindi fa proprio al caso nostro. Si tratta di un’estensione del significato comune del termine italiano.
Nel caso specifico, poi, siamo di fronte a qualcosa di più di un semplice adattamento della parola inglese, perché
stringa e
string appartengono alla stessa famiglia semantica e hanno la stessa origine latina.
Quindi
Bue usa senza rimorsi
stringhe nella tua traduzione: hai il mio permesso ufficiale.

Inviato: lun, 09 ott 2006 11:03
di Infarinato
bubu7 ha scritto:Infarinato ha scritto:Bue ha scritto:…sulla teoria delle stringhe…
Corde, no, eh? Lo so, lo so: ormai è troppo tardi… 
Semmai
cordicelle…
Cerchiamo di non essere più realisti del re.
Corde sarebbe stato un traducente migliore (della «teoria delle stringhe» crede di saperne qualcosina anche il sottoscritto: neanche in inglese le
strings sono necessariamente
short o
small 
), come «numerico» (saltuariamente usato in questo senso) è meglio di «digitale» per
digital, e come
elaboratore sarebbe stata una traduzione migliore del pur etimologicamente accettabile «processore» per
processor… Poi, le cose sono andate diversamente, e allora, sí, accontentiamoci: sempre meglio degli anglismi crudi.
Inviato: lun, 09 ott 2006 11:27
di bubu7
Infarinato ha scritto: Corde sarebbe stato un traducente migliore (della «teoria delle stringhe» crede di saperne qualcosina anche il sottoscritto...
Lo so che anche lei conosce la teoria delle stringhe.
Ci dovrebbe però spiegare perché, secondo lei, sarebbe da preferire
corde come traducente.
Io ho cercato di motivare la mia preferenza.
Stringa, in italiano, nel suo significato comune, significa 'piccola corda' quindi proprio il significato che ci occorre.
Anche le ragioni etimologiche ci spingono a preferire
stringa.
Come dicevo, il termine italiano e quello inglese hanno la stessa probabile etimologia.
Infarinato ha scritto:... neanche in inglese le strings sono necessariamente short o small ...
In inglese no, lo so, ma in italiano, nell'accezione che c'interessa, sì.
La traduzione italiana "teoria delle stringhe" è un significante più strettamente aderente al significato dell'originale inglese.
Cosa vogliamo di più?

Inviato: lun, 09 ott 2006 11:59
di Infarinato
bubu7 ha scritto:Ci dovrebbe però spiegare perché, secondo lei, sarebbe da preferire corde come traducente.
Perché la traduzione «piú piana», «piú naturale» di
string in italiano è
corda, non
stringa, e perché
stringa in italiano inevitabilmente richiama alla mente il concetto di «cordicella, laccio
usato spec. per allacciare scarpe, busti o altri capi di vestiario».
Che poi sia
string che
stringa abbiano
anche altre,
meno comuni accezioni che fanno sí che le due parole abbiano «intersezione semantica non vuota» (la quale può servire [insieme con l’etimologia] a giustificare [
a posteriori] la traduzione in oggetto) è senz’altro vero, ma per favore non nascondiamoci dietro un dito.
…E ricordiamoci inoltre che in altre branche della fisica (teoria dell’elasticità, fisica acustica)
string è usato laddove noi usiamo
corda, non certo
stringa.
Inviato: lun, 09 ott 2006 15:04
di bubu7
Infarinato ha scritto:...per favore non nascondiamoci dietro un dito.
Non ci vogliamo nascondere dietro un dito.
Stavamo solo considerando che, una volta tanto, un semplice adattamento del termine sembra sia andato più vicino all’oggetto designato di quanto si possa dire della traduzione alternativa che lei considera più naturale.
Infatti
string non mi sembra indicare una semplice corda, ma sembra che porti con sé i concetti di [relativamente] piccolo e di legame.
Almeno stando alle definizioni del
Merriam-Webster in linea:
a cord usually used to bind, fasten, or tie…
e al fatto che
corda appare solo come terzo significato di
string nel dizionario Hazon il linea:
spago, cordicella, corda…
Infarinato ha scritto:…E ricordiamoci inoltre che in altre branche della fisica (teoria dell’elasticità, fisica acustica) string è usato laddove noi usiamo corda, non certo stringa.
Questo non mi sembra molto significativo. Abbiamo detto che il termine inglese ha un campo semantico più ampio del corrispondente italiano.
Due obiezioni più valide al mio ragionamento possono essere le seguenti.
Che
stringa, in campo scientifico, aveva essenzialmente significati figurati lontani da
cordicella,
laccetto.
Che
corda, sempre in alcuni campi scientifici, si accompagna al concetto di vibrazione il quale viene associato anche alle stringhe dell’omonima teoria.
Inviato: lun, 09 ott 2006 15:48
di Infarinato
bubu7 ha scritto:Infatti string non mi sembra indicare una semplice corda, ma sembra che porti con sé i concetti di [relativamente] piccolo e di legame.
E sia: la traduzione filologicamente piú appropriata per
string è
spago, ma, genericamente parlando (e tradizionalmente in fisica),
corda è senz’altro il traducente d’elezione.
bubu7 ha scritto:Infarinato ha scritto:…E ricordiamoci inoltre che in altre branche della fisica (teoria dell’elasticità, fisica acustica) string è usato laddove noi usiamo corda, non certo stringa.
Questo non mi sembra molto significativo.
[…]
Due obiezioni più valide al mio ragionamento possono essere le seguenti…
Questo è esattamente ciò cui alludevo con la mia affermazione un po’ concisa di cui sopra.
P.S.
Laccetto direi che è inutilizzabile qui, in quanto diminutivo di
laccio (in topologia, «curva chiusa», e usato con questo significato anche in fisica teorica).
Inviato: mar, 10 ott 2006 12:10
di bubu7
Infarinato ha scritto: P.S. Laccetto direi che è inutilizzabile qui, in quanto diminutivo di laccio (in topologia, «curva chiusa», e usato con questo significato anche in fisica teorica).
Certo. I miei erano esempi di significati generici.
Inviato: mar, 10 ott 2006 12:15
di Infarinato
bubu7 ha scritto:Certo. I miei erano esempi di significati generici.
Lo so, lo so, ma «già che c’ero»…

Re: gùgol
Inviato: mer, 11 ott 2006 2:22
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:E chi casserà l’adattamento di –plex in –plesso farà meglio a tornare a scuola, o a dire anche amplex, complex e simplex, buttando via amplesso, complesso, simplesso.
E che cosa facciamo con il prefisso
ex (ex presidente, ex deputato)? Lo aboliamo o lo adattiamo? O continuiamo a usarlo, visto che sappiamo come pronunziarlo?
Inviato: mer, 11 ott 2006 2:52
di Marco1971
Ex, prefisso o come si vuol chiamare, è diverso dalla terminazione in -x in fin di frase o di gruppo ritmico: ex marito, ex presidente, ecc. non mi porrebbero grattacapi...
Inviato: mer, 11 ott 2006 11:41
di Bue
Ma i parlanti centromeridionali dicono ècchise anche se è un prefisso... Si vedano - e s'odano - i godibili servizi telegiornalistici da Napoli di Massimo Ràvel (pronuncia sua - stesso discorso dei vari Bènetton e Trèvisan e Pòllari...ma questa è un'altra storia)
Inviato: mer, 11 ott 2006 14:54
di Incarcato
E aggiungiamo
Còin...

Inviato: mer, 11 ott 2006 22:40
di Federico
Sul Pòllari: quest'estate in un dibattito televisivo fra alcuni giornalisti dicevano tutti Pòllari, finché Piero Sansonetti (il cui giornale mi pare molto attento a queste cose) non ha pronunciato Pollàri: chi ha parlato dopo si è immediatamente adeguato (seppur con qualche incertezza).
Il che dimostra che molto spesso l'unico problema è la pigrizia e basta dare il buon esempio.
Inviato: gio, 12 ott 2006 1:13
di Federico
Noto che non abbiamo nella lista delle alternative per jogging: cosa si può fare?
Inviato: gio, 12 ott 2006 1:20
di Freelancer
Federico ha scritto:Noto che non abbiamo nella lista delle alternative per jogging: cosa si può fare?
Federico, prima di rompersi la testa con i forestierismi, dovrebbe leggersi
Morbus Anglicus di Arrigo Castellani. Sono sicuro che Marco le sta già rispondendo che esiste la proposta
trotterello. Sulla cui adeguatezza naturalmente si può discutere ad infinitum.