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Inviato: gio, 15 dic 2005 14:25
di Fabio48
Grazie fabbe.
Molto esauriente e chiaro. Praticamente, credo di aver capito, la stessa cosa dei vecchi emigranti che al ritorno dalle 'Meriche dicevano: storo, caro, cancero,Broccolino e così via?
La saluto cordialmente.
Inviato: gio, 15 dic 2005 14:33
di Federico
fabbe ha scritto:"disputa" o "contesa"?
Ma certo. Poi bisogna vedere cosa intendeva dire il giornalista: forse semplicemente questo; io l'ho inteso appunto come "rissa", ma naturalmente è del tutto arbitrario...
P.s.:
stendibirilli mi sembra ottimo

Inviato: gio, 15 dic 2005 14:58
di arianna
Concordo,
stendibirilli mi sembra un'ottima trovata e mi sembra che renda bene l'idea del gioco
bowling. Votato!

Inviato: dom, 18 dic 2005 9:23
di Federico
Qualche segnalazione
off-shore: l'ho trovato anche nel senso di mare aperto (progettazioni off-shore)
broker assicurativo: ?? assicuratore?
access point: [ Punti di accesso, all'interno di una infrastruttura WLan (rete senza fili) fungono da ricevitori/trasmettitori fissi con i dispositivi mobili che comunicano. Possono essere usati semplicemente come ripetitori di segnale, o come elementi di interfaccia tra mondo senza fili (wireless) e mondo cablato svolgendo funzioni analoghe ad un bridge o router. Ciascun AC definisce intorno a sé una microcella similmente ai cellulari.]
hot spot: ? [A hot spot is another name for a Wi-Fi access point or an area where there is an open wireless network. Typically, a hot spot has free wireless Internet access but it also applies to areas with paid access, such as coffee shops or airports.]
no profit: non a scopo di lucro, non lucrativo
Inviato: dom, 18 dic 2005 12:14
di Moxnox
Caro Federico, per
hot spot esiste da quarant'anni, molto prima che il linguaggio informatico se l'appropriasse, il palmare
punto caldo che in geologia, cito da Wikipedia, designa "un punto della superficie terrestre che ha mostrato attività vulcanica per un lungo periodo di tempo".
Ho constatato che i geologhi non hanno alcuna difficoltà a impiegare
punto caldo.

OFFSHORE
Inviato: dom, 18 dic 2005 12:42
di Uri Burton
Federico ha scritto:off-shore: l'ho trovato anche nel senso di mare aperto (progettazioni off-shore)
Sì, questo è il significato letterale, spesso usato genericamente sia in italiano sia in inglese al posto di «sottomarino» (giacimenti petroliferi nel sottofondo della piattaforma, o zoccolo, continentale) e di «oceanico» (piattaforma oceanica, cioè il luogo dove sono collocate le installazioni per la prospezione, ricerca o coltivazione dei campi petroliferi).
Cordialmente,
Inviato: dom, 18 dic 2005 19:19
di Federico
Moxnox ha scritto:Ho constatato che i geologhi non hanno alcuna difficoltà a impiegare
punto caldo.

Già, ma non sembra essercene bisogno, a giudicare da quella definizione che ho riportato...
Uri Burton ha scritto:Sì, questo è il significato letterale
Lo so. Solo che in genere di parole come questa si importa solo un uso specifico (nella fattispecie, i paradisi fiscali e compagnia bella), mi pare: da qui la mia sorpresa. Vabbè, in questo caso la traduzione è ben semplice.
Comunque, ho letto anche
oltrefrontiera, per
off-shore (riferito a movimenti finanziari).
Inviato: lun, 19 dic 2005 9:37
di giulia tonelli
Broker in inglese significa intermediario. Un broker assicurativo è una persona (ditta, agenzia) in contatto con diverse assicurazioni; quando ci si rivolge a lui per contrarre un'assicurazione lui chiederà una quotazione a tutte le assicurazioni che tratta e ci offrirà quella più conveniente. Quindi non è un assicuratore.
Inviato: lun, 19 dic 2005 13:33
di Gino Zernani
In effetti per
broker assicurativo valga quanto già detto: intermediario, mediatore, sensale, ecc.
In merito ad off-shore, mi corregga caro Uri se erro, la traduzione letterale sarebbe "fuori costa", inteso, per come l'ho sempre udito, "al di fuori delle acque territoriali", cioè nelle "acque internazionali". Questo in ordine ai giacimenti minerali e solo ad essi. L'interpretazione "sottomarino [o oceanico]" (per giacimento) non l'ho mai udita. Ne deriverebbe che un giacimento, ancorché all'interno delle acque territoriali, sarebbe sempre off-shore, se è corretta l'interpretazione del gentile Uri. Le mie esperienze mi portano a dubitare della bontà di questa ipotesi. Piuttosto "mare aperto".
Concordo con "oltrefrontiera" se assumiamo per convenzione che non tutte le società off-shore siano "società caimano". Viceversa se connotiamo off-shore con "società residenti in stati a fiscalità privilegiata", oltrefrontiera non sembrerebbe accoglibile. Tutt'al più estera. Ma se ne è già parlato...

Inviato: lun, 19 dic 2005 17:39
di Federico
giulia tonelli ha scritto:Broker in inglese significa intermediario. Un broker assicurativo è una persona (ditta, agenzia) in contatto con diverse assicurazioni; quando ci si rivolge a lui per contrarre un'assicurazione lui chiederà una quotazione a tutte le assicurazioni che tratta e ci offrirà quella più conveniente. Quindi non è un assicuratore.
Grazie per la spiegazione.
Be', dunque la traduzione è facile (in virtù delle precedenti discussioni sul
broker).
Gino Zernani ha scritto:In merito ad off-shore, mi corregga caro Uri se erro, la traduzione letterale sarebbe "fuori costa", inteso, per come l'ho sempre udito, "al di fuori delle acque territoriali", cioè nelle "acque internazionali".
In realtà se non mi ricordo male non c'entra nulla colle acque territoriali o meno, almeno in quel caso: si parlava di Mose...
Inviato: lun, 19 dic 2005 19:17
di Gino Zernani
Sinceramente caro Federico, non l'ho capita!!
Inviato: lun, 19 dic 2005 20:20
di Federico
Gino Zernani ha scritto:Sinceramente caro Federico, non l'ho capita!!
Il Mose, MOdulo Sperimentale Elettromeccanico: quella colossale struttura di paratie mobili per proteggere Venezia dall'acqua alta. La frase è questa:
Il sindaco Massimo Cacciari ha annunciato proprio per questo mese un confronto pubblico fra il Mose e i progetti alternativi di barriere, molto meno pesanti e costosi, come le navi autoaffondanti trainabili (progetto Arca) o le paratoie a gravità degli ingegneri Di Tella, Vielmo e Sebastiani, fra i massimi esperti italiani in progettazioni off-shore
Non so, voi come l'interpretate?

PIATTFORMA OCEANICA E PIATTAFORMA CONTINENTALE
Inviato: lun, 19 dic 2005 22:47
di Uri Burton
Gino Zernani ha scritto:...In merito ad off-shore, mi corregga caro Uri se erro, la traduzione letterale sarebbe "fuori costa", inteso, per come l'ho sempre udito, "al di fuori delle acque territoriali", cioè nelle "acque internazionali". Questo in ordine ai giacimenti minerali e solo ad essi. L'interpretazione "sottomarino [o oceanico]" (per giacimento) non l'ho mai udita. Ne deriverebbe che un giacimento, ancorché all'interno delle acque territoriali, sarebbe sempre off-shore, se è corretta l'interpretazione del gentile Uri. Le mie esperienze mi portano a dubitare della bontà di questa ipotesi. Piuttosto "mare aperto"...
Piattaforma oceanica non significa piattaforma continentale. Non è un’espressione giuridica. È un’espressione tecnica che indica le installazioni in alto mare per la ricerca e lo sfruttamento economico delle risorse del fondo e del sottofondo marino. Piattaforma continentale è invece un’espressione e geografica e giuridica. Si riferisce – secondo la Convenzione di Ginevra sul diritto internazionale del mare – al fondo e sottofondo della zona marginale sottomarina dei continenti e delle isole fino a una profondità di duecento metri o, di là da questo limite, fino a dove le acque sovrastanti consentono lo sfruttamento delle risorse naturali. Risorse sottomarine, caro Gino. Qui non si parla di merluzzi: si parla di giacimenti petroliferi che, fino a prova contraria, non galleggiano. Né dentro il mare territoriale né fuori. E appunto per questo un giacimento all’interno del mare territoriale sarebbe sempre un giacimento sottomarino (ma ovviammente non
offshore per quanti attribuiscono a questo termine alquanto generico il significato preciso che gli attribuisce lei).
Cordialmente,
Inviato: mar, 20 dic 2005 19:33
di Gino Zernani
Federico ha scritto: fra i massimi esperti italiani in
progettazioni off-shore.Non so, voi come l'interpretate?

Come una emerita cretinata! Al punto che ci troviamo a discutere di cosa volesse dire questo ardito genio giornalistico (ed ho il terrore che non lo sappia nemmanco lui!). Io di certo non ho capito. Intuisco che siano esperti (di progettazione) per costruzioni che hanno a che fare con il mare e percepisco che siano "in mare aperto" e non "sottomarine".
In merito alle precisazioni del caro Uri, concordo sulla diligente puntualizzazione in ordine alle "piattaforme". E proprio a ciò si riferisce il mio scetticismo: non sottomarino (per i giacimenti) che sta ad indicare sotto la superficie del mare, ma "sotto il fondale marino", nel sottofondo

. Già nel '92 la convenzione internazionale Italia-Danimarca definisce le attività off-shore (volte alle prospezioni petrolifere) come "attività di alto mare". Magari questo termine ha subito una variazione con l'uso, ma deve essere un processo comune alla maggioranza dei parlanti per ritenerla accettabile. Questo nostro scambio (ed alcune mie personali indagini) mi portano a ritenere non fondata l'ipotesi di una "mutazione imposta dall'uso" per totale insussistenza di prove, cari membri della corte...
P.s.Gustosa la tesi dei merluzzi!

MINIERE SOTTOMARINE
Inviato: mer, 21 dic 2005 12:43
di Uri Burton
Gino Zernani ha scritto:Federico ha scritto: fra i massimi esperti italiani in
progettazioni off-shore.Non so, voi come l'interpretate?

Come una emerita cretinata! Al punto che ci troviamo a discutere di cosa volesse dire questo ardito genio giornalistico (ed ho il terrore che non lo sappia nemmanco lui!). Io di certo non ho capito. Intuisco che siano esperti (di progettazione) per costruzioni che hanno a che fare con il mare e percepisco che siano "in mare aperto" e non "sottomarine".
In merito alle precisazioni del caro Uri, concordo sulla diligente puntualizzazione in ordine alle "piattaforme". E proprio a ciò si riferisce il mio scetticismo: non sottomarino (per i giacimenti) che sta ad indicare sotto la superficie del mare, ma "sotto il fondale marino", nel sottofondo

. Già nel '92 la convenzione internazionale Italia-Danimarca definisce le attività off-shore (volte alle prospezioni petrolifere) come "attività di alto mare". Magari questo termine ha subito una variazione con l'uso, ma deve essere un processo comune alla maggioranza dei parlanti per ritenerla accettabile. Questo nostro scambio (ed alcune mie personali indagini) mi portano a ritenere non fondata l'ipotesi di una "mutazione imposta dall'uso" per totale insussistenza di prove, cari membri della corte...
P.s.Gustosa la tesi dei merluzzi!

Rivolga questo appello che la rende così felice per ben tre volte alla Corte costituzionale italiana, che già nel lontano 1969 – sentenza n. 29 – ha usato indifferentemente queste espressioni: «miniere in zona della piattaforma continentale», «miniere del sottofondo marino» e «
miniere sottomarine».
Cordialmente
P.S. A proposito, non m’intendo di paratoie a gravità, e non so quindi dire se si tratta di installazioni sottomarine. Una tecnologia sottomarina però esiste (se ne assicuri con una ricerca su Google) e quegli ingegneri indicati dal sindaco Cacciari potrebbero pure esserne esperti.